giovedì 21 Novembre, 2024

Astigiani 23 – marzo 2018

Le nostre pepite di primavera

di Sergio Miravalle

Il 24 febbraio l’assemblea dei soci di Astigiani ha eletto il suo nuovo presidente. È Piercarlo Grimaldi, sociologo, ricercatore ed esperto di
tradizioni territoriali e fino a pochi mesi fa Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Con lui sono stati eletti i nove componenti del nuovo consiglio direttivo della nostra associazione che vede l’ingresso di tre donne di diversa esperienza e attività. Il ruolo di vicepresidente accanto a Renzo Caracciolo è stato assunto da Edi Penna che ha preso il testimone da Mimma Bogetti, alla quale va tutta la riconoscenza dell’associazione, così come un applauso in più lo conquista Giorgio Conte, ora presidente onorario di Astigiani.
Dunque nuovo presidente, nel segno della continuità e del ricordo di Luciano Nattino, e direttivo in buona parte rinnovato per dare ad Astigiani idee ed energie che potranno allargarsi anche al di fuori del perimetro della rivista.
Redigerla resta comunque il cuore della nostra attività e del nostro impegno.
Ed eccolo questo numero 23 di primavera. Ai lettori il gusto di scoprire le pepite, piccole e grandi, che abbiamo estratto dalla infinita miniera
di storia e storie della nostra terra.

Astigiani memorie di futuro

di Piercarlo Grimaldi

Che il futuro sia funzione della memoria è una certezza consolidata e condivisa. Che poi questo nesso, a fondamento di ogni tornante evolutivo, non sempre venga preso in seria considerazione e concretamente perseguito con convinzione, è cosa altrettanto certa.
Asti e le sue colline hanno coltivato un progetto di cambiamento intelligente nel custodire e perseguire la trasmissione dei saperi orali e gestuali da una generazione all’altra. Oggi, in questo vissuto tempo della postmodernità, che si fonda su di un inedito modello di trasmissione tra generazioni d’impianto digitale, occorre vigilare, nutrire e risvegliare la nostra memoria affinché i sempre più incalzanti mutamenti della società non ci colgano impreparati.
In questo delicato contesto di passaggio si colloca la presenza e la funzione di Astigiani.
Una rivista che con scientifica leggerezza sta rammendando la storia quotidiana ed eccezionale dell’areale cittadino e dei territori che lo circondano. Nel contempo intreccia nuovi fili di storie sconosciute e dimenticate che vanno raccolte e analizzate criticamente.
Mi pare che alla fine della fine, la nostra rivista possa essere parte propositiva del farsi di una nuova coscienza astigiana.
Una rivista che include, integra e fornisce gli strumenti per costruire una nuova società a partire dai tratti identitari, divisivi e non, che riporta alla luce, al fine di condividere un sapere, un immaginario collettivo, frutto di una lunga storia che va oltre la storia per rendere partecipe chi di questa storia partecipe vuole essere.
Mi piacerebbe che a questo impegno editoriale aderissero in molti, comprese le genti arrivate da lontano alla ricerca di una piccola patria-matria, oggi sempre più parte dell’inclusiva e condivisa coscienza degli astigiani.
Tutti questi desideri, queste speranze di futuro sarebbero stati difficili da ipotizzare quale traiettoria di una comunità che alle buone pratiche si ispira, se non avessimo avuto due presidenti dell’associazione che edita questa rivista che in questa direzione hanno sempre lavorato e ne hanno definito l’orizzonte culturale. Giorgio Conte e Luciano Nattino hanno lavorato al periodo fondativo della rivista progettandola, definendone il percorso
scientifico e culturale e consegnandola al tempo della maturità. A Giorgio, ora presidente onorario dell’associazione, un grazie per il lavoro fatto e per la sua saggezza rapsodica.
Luciano se n’è andato per il grande viaggio della vita in un giorno di fine autunno che sembrava non voler cedere alle insistenze dell’inverno. A Luciano che ha governato con umana generosità l’associazione e la rivista durante tutta la sua malattia, dispensando fondamentali indirizzi di senso, cifra ultima di un’altruistica esistenza vissuta interpretando con passione il teatro della vita, un abbraccio di solida e affettiva memoria che lo trattenga con noi per sopravvivere, come direbbe Cesare Pavese, a qualche giro di stagione.
Oggi come ieri l’associazione vive con l’attiva partecipazione di tutti i soci. In particolare desidero sottolineare il fondamentale e prezioso contributo dell’amico Sergio Miravalle, direttore di Astigiani, e di tutto il gruppo che partecipa con capacità e passione alla realizzazione del lavoro editoriale. A tutti sono grato sperando di contribuire alla continuità dell’associazione e della rivista, un patrimonio immateriale dell’umanità astigiana, un’importante risorsa
culturale per la città e il suo territorio.

Accadde nel primo trimestre 2008-1918

10 anni   12 febbraio 2008 - Il Comitato Nazionale Vini concede il riconoscimento della Docg alla Barbera d’Asti e alla Barbera del Monferrato Superiore. 26 febbraio...

Sul calendario primo trimestre 2018

Questa nuova rubrica vuole mettere nella cassaforte della nostra memoria fatti e personaggi della cronaca più recente che meritano di non essere dimenticati.

La collina di Spoon River – Marzo 2018

Astigiani dedica queste pagine a chi è salito sulla collina della nostra Spoon River. Una manciata di parole.

Voler insegnare ai gatti a “rampignèsi”

I gatti, animali misteriosi e pieni di fascino, sono stati presi ad esempio per molti modi di dire dialettali.

Orchestra e bottega, mestieri di famiglia per Franco Bogliano

Franco Bogliano, una vita piena e appagante grazie all'immenso amore per la musica che l'ha portato nei teatri più prestigiosi.

Quella musica spenta a mezzanotte

Giuseppe Stefano Incisa Giornale d’Asti, 1818 4 Febbraio Mercoledì delle Ceneri Contrasto tra il Maggiore e l’Ispettore della Polizia in Teatro. La scorsa notte seguì contrasto in Teatro tra...

Giuseppe Colli, dalla grande fabbrica alla quiete del Tanaro

Disegnava umili figure pensose, svelate da linee sobrie e avvolgenti. Tratteggiava a china il profilo di chiese e torri alle luci del tramonto. Ogni...

Freschi di stampa

  Sono Daun io, Francesco Di Dio, Youcanprint,  68pp, 8 euro   Un ragazzo down racconta la sua lieta vita, che ha però un finale tragico. La letizia...

Masche e tradizioni, ma dietro al tartufo c’è anche l’economia

Il tartufo è parte costitutiva di una storia notturna, che lega indissolubilmente lo straordinario immaginario che governa la notte delle colline del Piemonte meridionale,...

Il ricordo di quel nonno che dal divano raccontava l’Africa e...

Fulvia Dorigo, veterinaria, non è alla sua prima opera letteraria. Questo libro è un omaggio a suo nonno, alla sua vita.   Seduto su un...

Veronica e il piano B, dopo la cascina la svolta alle...

Patrizia Brignolo è una giovane architetta vivacissima, capace di trasferire nei suoi libri la vivacità e, al contempo, la sua capacità di scrivere. Dopo...

Tre uomini e i loro segreti: la chiave per trovare un...

Il ritrovamento del cadavere di un uomo brutalmente seviziato è l’incipit di un noir la cui soluzione è da ricercarsi nel passato di tre...

Così cambia il sacro e lo spirito si libera dai confini...

Luigi Berzano, professore di Sociologia dell’Università di Torino, Parroco di Valleandona, autore di molti libri soprattutto nel campo delle religioni, esce alla fine del...

Rifiutare l’indifferenza in una vita fatta di lotte e studio autodidatta

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Dalle viti per i dentisti alla vite che aiuta a restar...

Eccellenze made in Asti, tutto quello che viene dalla nostra città per andare in tutto il mondo con ottimi risultati.

Quel “triscotto” di Refrancore chiamato Finocchino

Si racconta che già nell’Ottocento quando si metteva a cuocere in forno, si diffondesse un fragrante e inconfondibile profumo per il paese di Refrancore....

L’arte dei cestai faceva nascere un mondo di vimini

Un mondo di vimini usciva dalle mani quasi fatate dei cestai, una tradizione contadina che si perde nella notte dei tempi.

Le ricette vissute e raccontate da Giovanni Goria

Giovanni Goria, un accademico della cucina italiana che ha raccolto alcune delle più buone ricette del Piemonte.

“Grazie Maestro, è stato bello cucinare con te”

Proprio nei piatti e nelle ricette da lui riscoperte, c’è tutto il colore, il profumo e la giovialità del Piemonte e del Monferrato.

“Buon appetito Avucat”. Spicchi di vita in quattro scene con contorno

Giovanni Goria, nato il 13 maggio 1929 è scomparso il 14 gennaio 2018. Originario di Tigliole, avvocato, il suo nome è legato alla grande passione per la cucina e alla sua capacità di ricerca e di divulgazione.

Il ragioniere che “inventò” i cineforum

Osvaldo Campassi non era solo un semplice ragioniere, era un appassionato di cinema che inventò i cineforum.

Quei rullini che raccontano i miei incontri

Sergio Ardissone, appassionato viaggiatore che ha girato il mondo in lungo e in largo e ha costruito ricordi indelebili.

La “24×1 ora” al traguardo dei trecentomila km

La 24X1 ora, un grande classico dello sport che ha visto tanti bravissimi atleti misurarsi in una prova difficile.

Frequenta la City e non teme la Brexit

Immerso nella metropoli londinese con il suo melting pot  etnico e culturale, il ragazzino che gareggiava nella corsa delle botti di Nizza, lo studente modello del Liceo Galilei, non ha dimenticato il fascino di casa, il valore delle radici e degli affetti.

Una lapide celebra piazza Roma risorgimentale

Piazza Roma, un elogio della città di Asti al periodo del Risorgimento e una lapide la ricorda solennemente.

L’incompiuta “Bretella Est” finisce a Portacomaro

Oggi, otto anni dopo, il bilancio è impietoso: la variante di Calliano, la strada di fondovalle fino a Crea e la prosecuzione della tangenziale da Portacomaro a Castell’Alfero sono accomunate dalla stessa sorte, progetti rimasti nei cassetti.

Francesco Ravinale

Monsignor Ravinale è un biellese gentile e sorridente che ha saputo farsi conoscere e apprezzare da tutti coloro che lo hanno incontrato.

I giochi di una volta erano le Olimpiadi della fantasia

Il gioco per aprire la mente, imparare divertendosi, sviluppare l'intelletto e le capacità fisiche, sognare e viaggiare con la fantasia.

Gli intensi anni astigiani di “Bicio”

Quando Fabrizio De Andrè da piccolo si rifugiò nel Monferrato per sfuggire alla guerra e ai bombardamenti.

Don Sigliano: Vangelo, piccozza e scarponi

Don Sigliano, un sacerdote giovane che sapeva parlare ai giovani e coinvolgerli con gite ed escursioni in montagna.

Ad Antignano la Via Crucis vive da quasi trent’anni

Antignano e la tradizione della Via Crucis, teatro e devozione si uniscono per dare vita ad uno spettacolo unico.

Alione ha fatto ridere gli astigiani

Poeta, autore teatrale ed esponente del governo della città   Nei movimentati anni del passaggio tra il XV e il XVI secolo viveva ad Asti Giovan...

Nove al fronte da una sola famiglia di Valfenera

Gli Zabert, una famiglia di grandi tradizioni militari e di grande cultura di cui nove membri parteciparono alla Grande Guerra.

Fabbriche dei Brichet, accendiamo la memoria

I fiammiferi, da sempre hanno segnato un pezzo importante della storia di Asti e la fabbrica dava lavoro a uomini e donne.

Una piccola lupa ricorda quel viaggio di nozze dei miei genitori

La rivista Astigiani ad ogni uscita è sempre una riscoperta e un arricchimento su avvenimenti del nostro passato. Un interesse particolare ha suscitato in me...

In classe con Nattino alle Magistrali della Fulgor con la musica...

Abbiamo conosciuto Luciano nel 1961 quando, il 1° di ottobre, iniziammo a frequentare le  Medie alla gloriosa “Fulgor” di via Gioacchino Testa, a pochi...