giovedì 5 Dicembre, 2024

Astigiani 5 – settembre 2013

La prima candelina

di Sergio Miravalle

È passato un anno dall’uscita del primo numero di Astigiani. Lo presentammo alla Douja d’or del 2012. Siamo alla prima candelina da spegnere idealmente con tutti i lettori, gli abbonati, i sostenitori e naturalmente la redazione e i collaboratori che hanno creduto in questa iniziativa editoriale. Viviamo senza contributi pubblici. I nostri incassi derivano dalle vendite, dagli abbonati, dalla pubblicità. Non è facile, visti i tempi. Facciamoci pure un bell’applauso, ce lo meritiamo tutti. La rivista piace: ha raccolto oltre 400 abbonamenti, è attesa e venduta nelle edicole e nelle librerie.

Ci sono arrivate anche richieste da astigiani lontani, dalla Cina alla Russia all’Argentina. Se mettiamo insieme i primi cinque numeri della nostra rivista arriviamo a 584 pagine complessive: un grande volume dedicato alla storia e alle storie della nostra terra. Molti ci dicono che hanno cominciato a “collezionare” Astigiani, dedicando uno spazio specifico della rivista nelle loro librerie. È un bel segno. Significa che stiamo ottenendo il risultato desiderato: dare spazio alla memoria collettiva, ripercorrere il passato non con la sola deformante lente della nostalgia, ma con l’impegno a capire, raccogliere testimonianze e raccontare.

Astigiani 5 ha un filo rosso dedicato al mondo del vino. Lo scoprirete leggendo di cantine scomparse, osterie e negusiant da vin. Ma ci sono anche storie che partono dall’Anno Mille, un sindaco con l’orecchino di metà Ottocento e un maestro di fisarmonica che fece cantare generazioni di astigiani. E poi le rubriche, ricche, variegate, intense. E l’Album di famiglia continua ad arricchirsi delle foto dell’operazione “Cassetti aperti”. Buona lettura.

L’arbi

di Giorgio Conte presidente Associazione Astigiani

Lignea culla per grappoli maturi
sul carro dondola
che il possente di cavalli tiro a due
va trasportando.

Schiocca la frusta sul madido dorso
e scintillano le pietre focaie
dai ferri degli zoccoli scalfite…
traballano i grappoli
ed al presagio tremano dell’incombente
spremitura.
Alcun tenta la fuga
a terra ribalta, salvezza cercando, ma i più

schiacciati da piedi non proprio candidi,
cadranno, spremuti, annichiliti!
l’arbi impregnando del loro sangue viola.

Venite, fanciulli! ma sì che potete!
Permesso accordato: pigiate, pigiate!

La modernità, il progresso, le innovazioni,
la burocrazia, gli animalisti d’assalto,
le leggi, i decreti, le norme, i divieti…

Pigiare l’uva a piedi nudi? È contro l’igiene!
Frustare i cavalli? Eh, no, non va bene!
Quanto ai fanciulli… ma loro si divertono!

Uhm… siamo sicuri che sotto sotto non si celi lo sfruttamento del lavoro minorile?

Quel mondo rurale è stato inesorabilmente cancellato, spazzato via…
Altro non resta che la poesia!

Facce da astigiani

I 44 ritratti di Michelangelo Pittatore esposti a Palazzo Mazzetti

Addio al ribollir dei tini

Fino a trent’anni fa erano una ventina le aziende vinicole di Asti città e degli immediati dintorni che pigiavano l’uva, vinificavano e vendevano il vino sfuso, in damigiane o in bottiglia. Un tessuto di attività enologiche praticamente scomparso

In città decine di osterie dai nomi esotici e fantasiosi

Asti aveva decine di osterie fin dal Settecento. Servivano vino rigorosamente rosso e garantivano una cucina popolare rustica a prezzi modici. Occasioni di incontro e discussioni infinite tra i clienti

La Jucci e l’epopea del Falcon Vecchio

I piatti forti erano agnolotti, merluzzo e l’immancabile bollito.

L’abbazia fantasma

Ai piedi della collina di Azzano d’Asti non resta nulla a testimoniare l’esistenza del monastero di San Bartolomeo. Su quelli che oggi sono campi...

Salvato il Messale del tesoro di San Bartolomeo

L’atmosfera era un po’ da Il nome della rosa. L’abbazia di San Bartolomeo custodiva una biblioteca a uso del monastero e un «salone dei libri degno di una reggia»

Guido Ginella, il signore della fisarmonica

Morì in un incidente stradale a 82 anni con la fisarmonica in spalla. Fu così che nel 1982 si spense Guido Ginella, una vita passata a suonare e far cantare generazioni di astigiani.

Quando l’Asti calcio sfiorò la serie B

La sfida con la Mestrina finì con una batosta, ma quella partita del 1946 e la trasferta dei tifosi astigiani meritano di essere ricordate

Il Palio è schierato in campo

Da un ruolo coreografico, la figura del Capitano è diventata negli anni la massima autorità della piazza, dovendo comminare squalifiche o prendere clamorose decisioni.

Ugo Ravizza

L’ultimo testimone della stagione dei negusiant da vin. Si dividevano le aree di vendita con il patto delle cartoline

Il premio Asti d’Appello: una storia di passione per i buoni...

Negli anni Sessanta le prime tre edizioni finite tra le polemiche. La ripresa dal 2009 con la formula del processo letterario.

«Pregavo San Secondo di non venire interrogata»

Anni Cinquanta: la città attraversata da una ragazzina delle Medie.

«La notte che cercai la stella di Renzo»

A trent’anni dalla tragedia sul Rocciamelone che costò la vita a quattro ignari escursionisti.

La sala operatoria era la seconda casa del professor “Sorriso”

Il primario che arrivava ogni giorno a piedi nel vecchio ospedale di Via Botallo.

In Cina sta maturando l’Uva astigiana

Un wine-bar di successo aperto da Ivan Icardi, 26 anni. Da Vaglio Serra alla Bocconi. Spirito imprenditoriale.

La torre Troyana deve essere “liberata”

Le lettere di protesta e di proposta sui giornali astigiani, la Torre Troyana deve essere liberata.

La Cinquecento del don era la nostra libertà

Un sacerdote innovatore, i giovani di San Damiano, la scelta dell’Africa.

Gino Turello e l’amara ricerca del capolavoro

Assicuratore per vivere, aveva la febbre della scrittura.

Dai bulùn della Waya alla canzone italiana nel mondo

Alfredo Gallo compositore autodidatta e discografico di lungo corso. I suoi brani sono stati interpretati anche da Gilbert Bécaud e Nancy Sinatra.

È finita la carriera del mezzofondista specialista in sanità

La scomparsa di Mario Valpreda, uomo di sport e di salute pubblica nell’anno in cui la “sua” Vittorio Alfieri festeggia il sessantennio.

La cassetta dei colori di Manzone

E al critico d’arte regalò un tacchino vivo.

Due lapidi vicine e una storia d’amore dell’Ottocento

Il nonno senatore e il nipote pilota ricordati a Rocca d’Arazzo.

Quel paesaggio speciale a nord di Asti

Il rapporto, mai completamente interrotto, tra città e campagna che caratterizza le aree oggetto dello studio, costituisce il punto di partenza per un ripensamento globale del concetto di campagna.

I Caccia di Moncalvo, grandi della pittura

Il primo volume di una collana in 13 quaderni, relativi al XVI secolo, epoca dei Gonzaga e della Controriforma, nel marchesato aleramico.

Freschi di stampa di settembre 2013

Freschi di stampa settembre 2013, idee per buone letture.

Il gioco del 15 e i mitici “sciangai”

Abilità e colpo d’occhio così ci si divertiva prima dei giochini elettronici.