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Freschi di stampa di settembre 2013

Freschi di stampa settembre 2013, idee per buone letture.

I solai di gesso Piemontesi. Catalogo dei motivi decorativi e loro distribuzione territoriale

Antonia Spanò (a cura di), CIRAAS, 611 pagine

Il volume, presentato al Castello di Moncucco Torinese il 30 giugno scorso nell’ambito dell’Atelier museo-mostra “La ricerca territoriale per la conoscenza e la conservazione di un bene diffuso”, costituisce l’esito di un’ampia e articolata ricerca sui solai. A livello istituzionale il patrimonio dei solai non risulta riconosciuto quale bene culturale, tuttavia esso costituisce un inestimabile risorsa in tema di materiali, tecniche costruttive, motivi decorativi, espressione della cultura popolare che si esprime in ben 153 tipologie, tutte oggetto di schedatura all’interno del catalogo.

I solai di gesso Piemontesi. Catalogo dei motivi decorativi e loro distribuzione territoriale

 

Don Giacinto e le coppe dei Savoia

di Leonardo S.E. Bassi, Seneca Ed., 112 pagine, euro 9,95

Ha diciotto anni l’autore di questo bel libretto ascrivibile al genere giallo. Fatto di misteri, a cominciare dal nome dell’autore, che è un nickname, dal nome del paese dove le cose si svolgono, Cumino, che non esiste, ma è chiaramente una località vicino ad Asti. Giallo storico: si svolge nell’800, il protagonista è il parroco del paese Don Giacinto, che si improvvisa investigatore in occasione della morte improvvisa di una giovane sposa il giorno del matrimonio. Lo sposo è il conte di Cumino, la sposa è la figlia dei mezzadri di casa Cumino, strano matrimonio, per quei tempi. Con fiuto da Sherlock Holmes, Don Giacinto arriverà a capire come è morta Margherita, lasciando il lettore spiazzato. A parte il gusto del giallo, c’è nel libro la descrizione di case, saloni, vestiti, abitudini dell’epoca che allieta l’occhio.

Don Giacinto e le coppe dei Savoia

 

Asti dal borgo San Lazzaro alla struttura storica della città

di Fabio Lano, stampato in proprio, 96 pagine, euro 10

Il volume si trova nelle librerie astigiane, distribuito direttamente dall’autore, giovane laureato in architettura a Torino nel 2012 e trasferitosi quindi in America. È il testo della sua tesi, vincitrice nel 2011 del Premio “Provincia e cultura”. Attraverso un’accuratissima ricerca archivistica l’autore ricostruisce la genesi storica di quello che oggi è il borgo San Lazzaro, il quartiere popolare situato a corona del nucleo urbano antico della città, nella zona nord-est, con un’estensione che va dal rio Valmanera a ovest e corso Alessandria a sud fino ai limiti comunali. La ricostruzione storica può avvenire solo attraverso le fonti archivistiche, in quanto la zona di San Lazzaro è stata nei secoli un territorio militarmente strategico perché pianeggiante e abbastanza vicino alle mura e utile anche ai fini sanitari per l’isolamento dei lebbrosi. Tutto quello che era stato costruito fu distrutto, per le vicende militari, fra il 1600 e il 1700. Lano, come in un puzzle, lavora a ricostruire il pezzo di città che fu sede di grandiosi edifici.

Asti dal borgo San Lazzaro alla struttura storica della città

 

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