sabato 27 Luglio, 2024
Home Autori I contributi di Paola Gho e Giovanni Ruffa

Paola Gho e Giovanni Ruffa

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Hanno in comune vita e interessi, affinati durante la ventennale collaborazione con Slow Food e la sua casa editrice. Curatrice della guida Osterie d’Italia e del Dizionario delle cucine regionali italiane l’una, caporedattore della rivista Slow Messagero di gusto e cultura l’altro, hanno lavorato a quattro mani per realizzare il manuale Il piacere del vino e, ultimamente, la collana di Dvd e ricettari dal titolo “Mangiare piemontese” per l’editore Gribaudo.

Quando non si butta(va) via niente

Esempi in cucina contro lo spreco alimentare   Nel Monferrato contadino preindustriale – ma certe abitudini sono sopravvissute fino al secondo dopoguerra, intensificate durante le congiunture...

Prigionieri di guerra, il cibo negato e il cibo sognato

I prigionieri di guerra, il cibo sognato e quelle gavette sempre più vuote, il dimagrimento e la sofferenza dei combattimenti.

Le ricette vissute e raccontate da Giovanni Goria

Giovanni Goria, un accademico della cucina italiana che ha raccolto alcune delle più buone ricette del Piemonte.

Cascine maiali e masacrìn

Il maiale, quando mangiare era davvero una vera e propria lunga festa per tutti, dai più grandi ai più piccolini.

Ecco il “bruss” per chi ama i piaceri forti

La robiola di Roccaverano, uno dei formaggi più iconici e squisiti della Langa astigiana, uno dei formaggi più amati.

Nostalgia del peperone “quadrato”

L’avvocato Giovanni Goria, nel suo La cucina del Piemonte Il mangiare di ieri e di oggi del Piemonte collinare e vignaiolo, pubblicato nel novembre...

Siamo fritti e ce n’è per tutti i gusti

Alla fine dell’Ottocento, riflettendo sulla varietà di tradizioni nelle varie aree della penisola, Pellegrino Artusi, il grande gastronomo autore de La scienza in cucina...

Quando nel brodo galleggiava la pasta reale

Dedicato a chi, nei primi anni Cinquanta, era bambino. A chi abitava ad Asti, magari in una casa di ringhiera. Dedicato a chi aveva...

Ecco come vincere il “carpionato” del mondo

L’importante è fare bene il carpione, con aceto di vino buono (magari con l’aggiunta di acqua e di mezzo bicchiere di vino bianco per stemperare il forte), spicchi d’aglio carnosi, abbondanti ciuffi di salvia.