La rivista Astigiani ad ogni uscita è sempre una riscoperta e un arricchimento su avvenimenti del nostro passato.
Un interesse particolare ha suscitato in me l’articolo ben documentato sul viaggio nuziale dell’ottobre del 1936, pubblicato sul numero di settembre a pagina 26.
Come scritto nell’articolo che parla della fontana donata da Asti a Latina (allora Littoria) il regime dell’epoca organizzò per 304 coppie di astigiani rurali il viaggio in treno nuziale Asti-Roma. La chiamavano la sagra della nuzialità.
I miei genitori, Albino Forno e Maria Nervo, con gli zii Emilio Mossino e Salvina Forno, mia zia paterna, erano tra quelle coppie che fecero quel viaggio. Mi raccontarono tante volte di quell’esperienza a cominciare dalla partenza dalla stazione di Asti per Roma.
Loro abitavano a Colcavagno e i loro spostamenti erano Asti o raramente Torino dove risiedevano alcuni parenti.
Quel lungo viaggio, a quei tempi, per loro appena sposati, fu memorabile e motivo di soddisfazione.
La conoscenza di altre coppie, l’accoglienza, la visita della città di Roma, dovevano essere stata una vera gioia, perché, quando ricordavano, il volto si illuminava, e con ingenua quasi vergogna, mi raccontarono che nella calca di quella grande piazza, nella confusione della marea di persone, si erano persi.
Mi dispiace di non averli fatti parlare di più, ho un grande rammarico.
Ora che non ci sono più, mi rimane di ricordo di quel viaggio di nozze un soprammobile con una piccola lupa con i gemelli Romolo e Remo che conservo gelosamente.