sabato 27 Luglio, 2024
HomeUna vita per la musicaOrchestra e bottega, mestieri di famiglia per Franco Bogliano
Una vita per la musica

Orchestra e bottega, mestieri di famiglia per Franco Bogliano

Gli inizi all’Istituto Verdi di Asti, poi con l’Orchestra Rai a Vienna e Parigi
Franco Bogliano, una vita piena e appagante grazie all'immenso amore per la musica che l'ha portato nei teatri più prestigiosi.

Mamma Giuseppina cantava. Papà Ernesto suonava la batteria e la fisarmonica, il fratello Gianni la tromba. Poi c’era zio “Carlin”, trombettista pure lui. In casa tanti spartiti da scoprire e dischi da ascoltare. Nell’istantanea musicale della famiglia Bogliano, Franco non poteva certo mancare: «Gianni mi disse di provare a suonare il trombone: quello avevamo in casa e quello potevo provare. Ho iniziato a 9 anni, all’istituto di musica Verdi di Asti, prima con il maestro Bosi poi, tre anni dopo, con Giacomo Zoppi, di Rocchetta». Ed è con il maestro Zoppi, allora primo corno dell’orchestra Rai a Torino, che Franco Bogliano passa allo studio del corno francese. Con l’approccio al nuovo strumento, anche il trasferimento al Conservatorio Vivaldi di Alessandria: «Così mi sono diplomato in corno francese nel 1976 – racconta Franco. – Ricordo con affetto gli anni del Conservatorio e gli incontri con compagni di corso che sarebbero poi diventati famosi: penso a Marcello Rota, Bruno Tornato, Davide Passarino». Sono gli anni degli studi, delle suonate con l’amato fratello Gianni, che oggi non c’è più, ma che resta amico e collega di tanti musicisti e non solo astigiani.

Il ricordo del Conservatorio con i compagni diventati famosi

 

Franco Bogliano fino al 2012 è stato flicorno della Cerot Band, qui nelle varie formazioni che si sono succedute negli anni

 

Sono anche gli anni dei concerti sui palchi di teatri “classici”: dopo il diploma, Franco Bogliano entra nelle file dell’Orchestra Rai e del Teatro Regio di Torino tra gli “aggiunti”. Suona il corno francese dal ’74 all’89, anche con le orchestre Regio di Parma, Carlo Felice di Genova e altre. Calca il palcoscenico di tanti teatri e dell’auditorium di Torino, dove incontra grandi della classica.

Di quei concerti conserva ancora opuscoli e programmi di sala: il suo nome compare nell’elenco dei musicisti, evidenziato in giallo, «così mi ritrovo tra tutti questi nomi». Passa il tempo, ma restano indelebili i ricordi, così come le registrazioni sonore e video dell’Orchestra Rai, trasmessi ancora oggi sui canali tv. «È capitato di ritrovarmi in televisione – racconta – nei video di quegli anni». Ma non è solo questione di immagini, è questione di cuore: «Suonare all’auditorium è una grande emozione, la musica ti passa attraverso. Emozioni impagabili, come quelle vissute sui palchi europei: con l’orchestra Rai ho suonato a Parigi e Vienna, in Sardegna come a Venezia, al teatro della Fenice prima che bruciasse».

Ci sono la bellezza e la magia di palchi culle della musica, ma anche gli incontri con artisti straordinari come Giuseppe Sinopoli, Severino Gazzelloni, Uto Ughi. «Tante grandi personalità, nomi che solo a pensarli ti mettevano soggezione e che invece, una volta incontrati, si dimostravano persone disponibili».

Tante prove e tanti concerti mettono Franco di fronte alla difficoltà di conciliare il doppio impegno tra l’orchestra e il lavoro nella bottega di famiglia. La scelta — che vede ancora oggi Franco Bogliano nello storico negozio di piazza Statuto sotto i portici verso via Cavour, contitolare con il figlio Alessandro (l’altro figlio, Fabio, è ingegnere) — non ha mai escluso la musica. Suonare è una passione irrinunciabile, da sempre: «Devo moltissimo del mio bagaglio musicale a Gianni». E infatti, le tappe sonore restano tante, eclettiche e diverse. All’inizio degli anni ’90, Franco si avvicina al flicorno su consiglio proprio del fratello Gianni, «per adattarmi a sonorità più vicine al blues e al rock». Nello stesso periodo si apre anche la “stagione” delle band, più o meno “big”. Franco è il flicorno della Cerot Band di Aldo “Cerot” Marello (dagli inizi fino al 2012) e della New At Jazz Band, passando per la collaborazione con i Fiati Pesanti, la big band diretta da Alberto Mandarini e i Soul Power, senza dimenticare i trascorsi più vicini alle sonorità country imbracciando il basso con i CSN & Booyoun’.

Nel suo curriculum numerosi strumenti, «tranne il sax e gli strumenti ad ancia»

Con gli Stregatti tra gli ultimi a salire sul palco del Winter Garden

Prima di quelle esperienze, gli indimenticabili anni degli Stregatti: «Era il gruppo di Mario Peccheneda e di mio fratello. Noi, invece — io e Giuseppe Peccheneda — eravamo gli Stregatti Junior, i fratelli più piccoli: avevo meno di 12 anni ed ero sul palco con gli altri Stregatti Junior, ingaggiati per aprire il concerto dei senior. E siamo anche stati tra gli ultimi gruppi a salire sul palco nella stagione finale del Winter Garden. Era l’inizio degli anni ’70». Oggi Franco Bogliano suona tutto, «tranne il sax e gli strumenti ad ancia». E visto il curriculum, non potrebbe essere diversamente. Nell’ottobre 2013, il primo passo di un nuovo percorso sonoro, nato da un’idea dell’amico Vincenzo Penna, che tutti conoscono come “Piuma”. È Piuma a lanciare la proposta: «Franco, perché non raduni un po’ di musicisti-amici per un concerto dedicato a Gianni?».

Dalle parole alle note, il passo è breve: «L’Iso Big Band nasce così, da una riunione musicale proprio per ricordare mio fratello Gianni» racconta Franco, che oggi continua il suo percorso con un repertorio jazz, ma più legato al rock e al blues: «Il jazz puro meglio lasciarlo ai professionisti, per privilegiare sonorità a me più vicine». Iso sta per Improbable Small Orchestra, ovvero una “improbabile e piccola orchestra”, che tanto piccola non è: è una big band formata da 22 musicisti d’esperienza, e tra i tanti c’è anche il nipote Paolo Bussa, figlio della sorella Elisa. Nella Iso “militano” una ventina di artisti provenienti da diversi gruppi astigiani, capaci di spaziare nei generi tra jazz, funky, blues e soul, tra composizioni dalle sonorità proprie delle big band e omaggi alle voci e ai grandi del jazz, fino ad arrangiamenti in chiave più contemporanea. Nella Iso, Bogliano ha la doppia veste di direttore e musicista, con il suo inseparabile flicorno.

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA
Paolo Conte nello studio a Torino con altri musicisti astigiani durante la registrazione di Torretta Calipso nella primavera del 1980

Paolo Conte: avvocato, cantautore… enigmista

In che consiste il gioco? Chi si cimenta con questi enigmi deve trovare una frase cioè la soluzione partendo da un enunciato (esposto) che...

Patente di Astigianità

Sappiate che Da 35 a 40 risposte esatte Ottimo! Siete Astigiani doc, eccellenti conoscitori delle terra dove vivete. Meritate la patente di Astigianità. Da 24 a...

Ciao Luciano

Astigiani pubblica nella pagine seguenti frasi, pensieri, poesie scelti tra i tanti messaggi che ci sono stati inviati o sono stati scritti nella nostra...

Sonetto al sacrestano dimenticato

Una pagina per sorridere su personaggi, vizi e virtù di un passato appena prossimo ancora vivo nella memoria di molti. Ricordi al profumo della...

Quei 10.000 km sulla Topolino verde oliva

Organizzare un viaggio in auto lungo migliaia di chilometri in paesi sconosciuti, il tutto senza l’ausilio di Internet. Oggi sembra un’impresa impossibile, nei primi...

Sul calendario Ottobre-novembre-dicembre 2018

21 ottobre In una Cattedrale gremita di fedeli, Monsignor Marco Prastaro è nominato vescovo di Asti dall’arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia. Concelebrano l’ex vescovo...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE