sabato 24 Maggio, 2025
HomeMemorie a tavolaIl polentone di Ponti che affascinò Mario Soldati
Memorie a tavola

Il polentone di Ponti che affascinò Mario Soldati

Cucina magra per un tempo grasso

Nel 1957 Mario Soldati condusse una ricerca lungo l’asta del Po dando vita a un progetto televisivo della Rai che pose le basi per una interpretazione inedita delle culture del cibo. Durante il Viaggio lungo la Valle del Po, alla ricerca dei cibi genuini, volto a documentare e a interpretare l’eccellenza di un’alimentazione tradizionale che si andava modernizzando e industrializzando, raggiunse Ponti dove filmò il polentone e con attenzione folklorica mise in luce la tradizione festiva che in passato avveniva in febbraio e che più recentemente si ripete annualmente la prima domenica di marzo.

Tutti i polentoni della valle Bormida delimitano il tempo della rinascita della natura dopo il lungo sonno invernale. Ma a Ponti, invece della carne del maiale come contorno, la polenta è associata al merluzzo e sembra indicarci un ulteriore rovesciamento carnevalesco dovuto alla gastronomica scelta del magro. Una straordinaria descrizione della festa che risale ai primi decenni del Novecento è parte dell’Archivio dello studioso cuneese Carlo Euclide Milano pubblicata da Agostino Borra (2005).

Un anonimo informatore in tre pagine manoscritte così sintetizza Il Polentone di Ponti: «Già da parecchio tempo e da molti sentii parlare d’una gran polenta che si fa in Ponti (paese non molto lungi da Acqui), nell’ultimo venerdì di Carnevale, decantandolo come un polentone fenomenale… perciò volli assistere alla cottura di questa polenta e dovetti persuadermi che tutto quanto m’era stato detto corrispondeva alla verità. Questa polenta viene distribuita gratis a chiunque accorra alla festa.

Lo scrittore Mario Soldati testimoniò con le telecamere della RAI nel 1957 il rito del polentone a Ponti nell’Acquese

 

Già fin dal mercoledì o giovedì grasso diverse bande di Pontesi trasformati in calderai, scorrazzano da un cascinale all’altro, da ogni casa, da ogni negozio, a raccogliere farina, vino, uova, merluzzo, acciughe, cipolle, tonno e olio in grande quantità.

Il giorno della festa arrivano i forestieri, ne arrivano da tutti i paesi circonvicini. Alle ore tredici del venerdì i calderai, trasformatisi in cuochi, salgono su un palco tutto imbandierato, sul quale da una parte trovasi la caldaia per la polenta e dall’altra una gran padella per fare la frittata. Accesi i fuochi nei focolari, versati i 300 litri d’acqua nella pentola con 200 kg. di farina, i dieci cuochi tramenano la polenta con poderosi matterelli, mentre altri preparano la frittata di 400 uova ed il merluzzo. Quando la polenta è cotta si provvede al rovesciamento della caldaia. Il momento è solenne. Uno di essi grida: “Uno, due, tre!”. Al tre la gran caldaia viene rovesciata ed un ammasso di 500 kg. di polenta scende sul disco di legno, si allarga tutta fumante come lava ardente.

Un grido di: “Evviva la polenta!” echeggia per ogni dove. Al momento della distribuzione quella gran massa di popolo, come veri affamati, si accalca, alzando centinaia di piatti e gridando: “A me, a me!” con grande entusiasmo… In breve tempo tutto sparisce e forestieri e paesani prendono d’assalto le osterie, dando più consistenza alla festa…». Interessante risulta il commento manoscritto di Euclide Milano, al termine della descrizione dell’informatore, sullo stesso foglio: «A spiegare l’origine di questa tradizione dicono che v’era un marchese del luogo che distribuiva nel giovedì grasso del pane al popolo, gettandoglielo dalla finestra, ma condendolo con risa di scherno, onde il popolo inventò la polenta ecc… per mostrare che sapeva far da sé».*

A Ponti, nell’Acquese, il polentone è servito con merluzzo e frittata alle cipolle. Una curiosità testimoniata nei primi del ‘900 da un testo recuperato dallo studioso cuneese Claudio Euclide Milano

 

Altra leggenda si raccoglie oggi a Ponti: nel 1571 il marchese del Carretto chiese a calderai itineranti di stagnare un grande paiolo e li ricompensò con polenta accompagnata da frittata di cipolle e merluzzo. Un mito delle origini che attiene a un sapere orale e gestuale carnevalesco.

 

Le date dei polentoni del 2019

Ponti: 3 marzo; Monastero Bormida: 10 marzo; Bubbio: 28 aprile; Cassinasco: seconda domenica di maggio; Roccaverano: 2 giugno.

 

Per saperne di più 

Milano Euclide (2005), Raggi di sole. Feste popolari sacre e profane della provincia di Cuneo. Materiali e appunti di ricerca, a cura di Agostino Borra, Cuneo, Società per gli Studi storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo.

 

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Accadde nel quarto trimestre 2009-2019

2009 24 ottobre - Muore all’età di 78 anni Elio Ruffa, figura storica del Borgo San Rocco, fondatore del Comitato Palio e Rettore, tra...

Sul calendario ottobre-novembre-dicembre 2019

7 ottobre Nella notte esplode una bomba carta all’esterno del Tribunale di Asti. L’esplosione, avvertita in gran parte del centro storico, non provoca feriti...

La collina di Spoon River

Felice Appiano 11 aprile 1924 – 7 settembre 2019 Veterinario I cavalli sono stati importanti nella mia vita. Nel 1935 ho sfilato al Palio a 9 anni...

Il vescovo “austriaco” sotto accusa, fu difeso da Silvio Pellico

Filippo Artico è nominato vescovo di Asti nel 1840. Siamo in pieno Risorgimento. Il prelato ha 43 anni ed è nato, nell’impero austro-ungarico, a...

Volume monumento celebra la conquista dell’Africa orientale

È un ponderoso e monumentale volume in-folio di 570 pagine che colpisce l’attenzione soprattutto per la particolare legatura: Italiani di Mussolini in A.O. (Africa...

Piano, da Asti all’argento di Rio

È un’opera scritta a quattro mani quella che il pallavolista astigiano Matteo Piano ha realizzato insieme a Cecilia Morini, la psicologa dello sport che...

Scrivere di guerra e migrazioni per dissolvere paura e pregiudizi

Il più recente libro di Domenico Quirico, astigiano, uno dei più grandi inviati di guerra del nostro giornalismo. Dalla quarta di copertina: “Scrivere di...

Tutte le parole che servono per raccontare la città ai turisti

Se ben scelte, le parole sono magiche: prendono il turista per mano, lo accompagnano alla scoperta di nuovi territori e lo immergono in vibranti...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE