giovedì 27 Novembre, 2025
HomeNumero 30Volume monumento celebra la conquista dell’Africa orientale
topo di biblioteca

Volume monumento celebra la conquista dell’Africa orientale

Propaganda in tiratura limitata

È un ponderoso e monumentale volume in-folio di 570 pagine che colpisce l’attenzione soprattutto per la particolare legatura: Italiani di Mussolini in A.O. (Africa orientale), edito nel 1937 da Capelli per l’Istituto Coloniale Fascista, mostra sui piatti una legatura in tutta tela, mentre il dorso è metallico con cerniere in rame e raffigura un fascio littorio; l’ascia in acciaio satinato bianco è applicata al piatto anteriore.

Esemplare a tiratura limitata e numerata – il nostro porta il numero 822 – comprende nel testo moltissime illustrazioni. La copertina con cerniera in rame e fascio littorio in acciaio del ponderoso volume di 570 pagine custodito dalla biblioteca Astense di Asti per gli storici dell’avventura coloniale italiana, ma anche per chi studi le strategie comunicative del regime, mentre un’attenzione presso un pubblico più ampio possono riscuotere le centinaia di fotografie che arricchiscono il testo e lo documentano a livello iconografico, con il nitore di un bianco e nero ricco di fascino.

Curato da Celso Maria Caratti, scrittore, giornalista, deputato della XXX legislatura (1939-1943) e nei primi Anni ‘50 sceneggiatore cinematografico (sue le sceneggiature nel 1951 de “Ha fatto 13” e “Il capitano di Venezia”, mentre all’anno successivo risalgono “I Piombi di Venezia”, “Serenata Amara” e “Rimorso”), il volume raccoglie una serie di monografie redatte «dalle più insigni personalità del mondo politico, militare e coloniale [affinché] potesse degnamente figurare nelle più grandi biblioteche del mondo … e per ciò ci siamo curati che la veste editoriale corrispondesse all’elevatezza e alla nobiltà dell’argomento» (dalla Presentazione di Amedeo Fani, presidente dell’Istituto Coloniale Fascista).

La copertina con cerniera in rame e fascio littorio in acciaio del ponderoso volume di 570 pagine custodito dalla biblioteca Astense di Asti

Opportunamente contestualizzato e depurato della retorica di regime, il volume offre una ricchissima messe di informazioni che, valutate con la cautela richiesta da una fonte chiaramente di parte, hanno il pregio di provenire da fonti ufficiali e di essere di poco posteriori alle vicende che testimoniano: può pertanto risultare non privo di interesse Si tratta di un esempio di alta arte tipografica, che invano abbiamo cercato di collocare nella storia delle acquisizioni della biblioteca: il periodo di riferimento è indubbio, ma l’esemplare non reca alcuna annotazione che ci consenta di riferirlo ad uno specifico evento, quali lettere di accompagnamento, ex libris o annotazioni di proprietà.

Il numero di inventario 4021 lo accomuna a un blocco di volumi di pregio, che “dal gabinetto del Sindaco” furono consegnati alla Biblioteca nell’immediato dopoguerra. Ma mentre tutti gli altri volumi, tra i quali figuravano gli Statuti cinquecenteschi della città o il fondo manoscritti, furono catalogati e messi a disposizione dei lettori, questo grosso volume, troppo connotato e collegato al precedente regime, fu inventariato e riposto a magazzino.

Si può tuttavia formulare un’ipotesi: è seducente l’idea che sia stato consegnato al podestà in occasione della visita del Duce ad Asti nel 1939, di soli due anni posteriore all’edizione del volume; anche se nessuna delle cronache cittadine di quella giornata ne fa parola, è ragionevole ipotizzare che sia stato quello il momento più adatto per consegnare alla città un volume di pregio e di apparato, il cui scopo era celebrare ed esaltare il regime fin dalla veste editoriale.

 

l'autrice dell'articolo

Donatella Gnetti

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

L’antica paura del contagio tra animali e uomo

Il lungo percorso della medicina veterinaria   Se ne sono dette tante su come si possa essere diffuso il Coronavirus nell’uomo. Si è puntato il dito...

Per grazia ricevuta, contro i contagi ex voto e santuari

La fede baluardo contro le malattie   Gli ex voto ci parlano di uno stretto rapporto tra cielo e terra, tra straordinario e quotidiano, tra fede...

L’epidemia di colera asiatico a Castelnuovo d’Asti nel 1867

Il contagio arrivò probabilmente dal Torinese   “Peste dell’Ottocento” e “epidemia dal volto urbano”: sono queste due definizioni con cui gli studiosi di storia della medicina...

La storia dell’umanità segnata dalle epidemie

Il sacerdote e accademico astigiano Stefano Giuseppe Incisa, nella XXIX annata del suo Giornale d’Asti, narra un curioso episodio che estende lo sguardo dal...

Penso in dialetto Non mi sento balengo

I dialetti vanno sparendo, li si parla molto meno e soprattutto i giovani hanno più facilità con l’inglese che con la lingua dei padri. Ma...

Sul calendario gennaio-febbraio-marzo 2020

18 gennaio Un aereo ultraleggero precipita e si schianta in piazza Carlo Alberto a Moncalvo. Muore il pilota Lino Frigo, 71 anni, ferroviere in pensione....

Accadde nel primo trimestre 2010-1920

2010 21 marzo - In seguito alle proteste degli animalisti, la Giostra del Pitu di Tonco si svolge per la prima volta con un fantoccio...

Fontanafredda la stanza del bambù e uno storico direttore

Chiedo scusa, anzitutto, se per inoltrare questa lettera ad Astigiani utilizzo l’arcaico mezzo postale anziché la moderna e-mail o altre diavolerie in voga. Venendo all’argomento...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE