Raccolta di brevi scritti di Gian Marco Griffi, alessandrino di nascita ma trasferito fin dalla tenera età a Montemagno.
Il bar tabacchi del paese è il luogo della sua formazione. Le suggestioni lì vissute ispirano i suoi racconti, che nella maggior parte dei casi si sviluppano da statali, chiesette di collina, bar di paese (appunto). Nessun orizzonte esotico, i personaggi sono ordinari, le vicende quotidiane.

E qui sta il bello, perché se Griffi ha un dono è quello di riuscire a immaginare lo straordinario anche dai contesti che non stimolerebbero la fantasia di nessuno. La placida provincia astigiana rivela così una faccia nascosta ma plausibile, dove si consumano passioni clandestine e allucinanti odissee notturne.
Esilarante e giocata sui toni dell’assurdo “Tutte le riviste della mia vita”, immaginaria rassegna stampa in forma di lettera.