L’autore di cognome fa Gaia senza la J del famoso produttore di vino. Meglio precisarlo visto che il giovane Tiziano, Roerino di Castellinando, ha vissuto per alcuni anni immerso nel mondo del vino e questo suo cognome così evocante ha più volte indotto in errore i suoi interlocutori a cominciare dal primo incontro con il re Carlo, al secolo Carlin Petrin, leader maximo, papa, fondatore di Slow Food.
Gaia in questo suo libro un po’ autobiografia un po’ trattato sul vino e d’intorni racconta l’esperienza di giovane assaggiatore (inizialmente astemio) catapultato nella sarabanda delle degustazioni per dare i giudizi ai vini che sarebbero stati recensiti sulla Guida dei vini d’Italia, compresi gli ambitissimi Tre Bicchieri.

Con arguzia e ironia Gaia ci accompagna lungo un dietro le quinte sapido e ricco di spunti. Da non perdere i luoghi comuni sul vino e l’elenco dei nomi che i produttori italiani, astigiani compresi, si sono inventati in etichetta per dare un nome ai loro figli delle vigne, con speciale sezione dedicata a quelli allusivi e ammiccanti, tipo Bricco dell’Uccellone.