domenica 9 Novembre, 2025
HomeTopo di bibliotecaSan Secondo è in copertina ma nel manoscritto c’è una cronaca medievale
Topo di biblioteca

San Secondo è in copertina ma nel manoscritto c’è una cronaca medievale

In una della vetrine del Museo del Palio di Asti è esposto un volume, aperto sul frontespizio. Di proprietà della Biblioteca Astense, il suo titolo è composto di abbreviazioni, così consuete negli antichi manoscritti: VITA BEATISSIMI S. SECUNDI MAR.RIS / AEQUITIS ASTEN. NOBILISSIMI / EX ANTIQUIS HUIUS CIVI.TIS / SCRIPTURIS A CANONICO / IOHANE STROPPIANA DECERPTA / ANNO DNI. MDCXXVII (Vita del beatissimo S. Secondo martire, cavaliere astese nobilissimo, ricavata da antichi scritti di questa città dal canonico Giovanni Stroppiana nell’anno del Signore 1627). Sotto il titolo, un San Secondo fanciullo dipinto ad acquerello impugna nella destra la spada e con la sinistra sorregge la città di Asti. La pregevole copertina in pelle reca impressa la scritta SANCTE SECUNDI ORA PRO NOBIS. Eppure il testo non è affatto correlato alla vita di S. Secondo.

La sorprendente scoperta è avvenuta soltanto nel 1985: a un esame più ravvicinato il manoscritto, compilato in grafia di non facile lettura, resa ancor più complessa dall’inchiostro sbiadito, si è rivelato essere la trascrizione delle cronache astesi Fragmenta de gestis Astensium di Ogerio Alfieri, Memoriale di Gugliemo Ventura e Memoriale di Secondino Ventura. Testi fondamentali per la conoscenza della storia medievale della città, è la terza copia conservata ad Asti.

Non deve stupire il riutilizzo di una copertina di pregio, destinata in origine a un altro volume: anticamente era prassi comune. La datazione è stata a lungo dubbia: compilato da mani diverse, nel 1988 si è constatata la perfetta identità tra la grafia di due lettere dell’abate Filippo Malabayla (1580- 1657) e parti del manoscritto: pertanto si può affermare che esso fosse di sua proprietà, redatto per uso personale da uno o più confratelli cistercensi alla metà del Seicento.

 

O quanto meno, che sia stato da lui utilizzato e chiosato. Questa attribuzione rende il manoscritto singolarmente interessante: all’abate Malabayla si devono infatti molte inesattezze (meglio sarebbe dire falsi veri e propri) che ricorrono nella tradizionale storiografia cittadina: la presunta discendenza di San Secondo dalla famiglia romana Vezia, collegata a Vezza d’Alba, feudo di famiglia dei Malabayla; o l’appellativo, mai documentato, di Hasta Pompeja per la città nel periodo romano.

Falsificazioni che miravano a esaltare Asti nobilitandone il passato in ogni modo, anche a discapito della realtà storica. E che il testo (autentico) delle cronache medievali da lui utilizzato sia custodito da una copertina fuorviante sembra in perfetta armonia con il personaggio.

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

Donatella Gnetti

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Penso in dialetto Non mi sento balengo

I dialetti vanno sparendo, li si parla molto meno e soprattutto i giovani hanno più facilità con l’inglese che con la lingua dei padri. Ma...

Sul calendario gennaio-febbraio-marzo 2020

18 gennaio Un aereo ultraleggero precipita e si schianta in piazza Carlo Alberto a Moncalvo. Muore il pilota Lino Frigo, 71 anni, ferroviere in pensione....

Accadde nel primo trimestre 2010-1920

2010 21 marzo - In seguito alle proteste degli animalisti, la Giostra del Pitu di Tonco si svolge per la prima volta con un fantoccio...

Fontanafredda la stanza del bambù e uno storico direttore

Chiedo scusa, anzitutto, se per inoltrare questa lettera ad Astigiani utilizzo l’arcaico mezzo postale anziché la moderna e-mail o altre diavolerie in voga. Venendo all’argomento...

La collina di Spoon River – Marzo 2020

Cinzia Margarino 29 ottobre 1958 – 2 giugno 2019 Insegnante Ho sempre insegnato Lettere ai miei alunni con amore e passione; mi soffermavo sui più bisognosi di...

Carta e inchiostro danno vita alla poesia del Petrarca

Il prossimo 30 marzo compirà 542 anni: il più antico tra i volumi a stampa posseduti dalla Biblioteca Astense. È un’edizione de Il canzoniere...

Giocare è una cosa seria, lo sa chi riesce a restar bambino

Il volume I giochi della vita è l’ultimo frutto di un lavoro durato più lustri sul ritrovato archivio folklorico dello studioso braidese di cultura popolare...

Vescovi di Asti: una storia di 15 secoli

L’imponente studio di don Alfredo Bianco sui Vescovi astigiani fu pubblicato postumo nel 1965, pochi mesi dopo la sua scomparsa. Questa nuova edizione riscopre una...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE