giovedì 21 Novembre, 2024
HomeTempo Futuro«Da grande faccio il contadino»
Tempo Futuro

«Da grande faccio il contadino»

Damiano Doglio Cotto, 28 anni il valore di una concreta “scelta di campo”. Due ettari in Valle Artiglione per produrre ortaggi e piccoli frutti.

Astigiani non si occupa solo del passato in senso stretto. La rubrica “Tempo futuro” racconta piccole e grandi storie di chi sta guardando avanti, non solo grazie alla giovinezza. Con tenacia e fantasia, senza dimenticare la forza e il gusto delle sue origini.

 

Damiano ha 28 anni e ha speso gli ultimi tre a «camminare la terra», come amava dire Luigi Veronelli, con le mani tra le zolle a seminare, potare, raccogliere i frutti del sua piccola azienda agricola, in  Valle Artiglione a due passi dalla città, sulle colline sopra Serravalle.  Damiano ha studiato e poi ha scelto di fare il contadino ed è fiero di esserlo. Lo si capisce dallo sguardo luminoso e dal tono sereno con cui racconta la sua scelta professionale e di vita. 

Va detto che ha respirato l’aria dei campi fin da piccolo, sotto la guida del padre Ernesto, agronomo di lunga esperienza. Dopo la maturità classica ha iniziato a seguirne le orme frequentando la facoltà di Agraria ma poi ha capito che della coltivazione delle piante amava assai più la pratica che la scienza. La sua è stata una concreta “discesa in campo”. Ad attenderlo c’erano una cascina di famiglia e un po’ di terreno. 

Asparagi

 

La spinta decisiva è arrivata dalla Regione, con il bando per l’insediamento di giovani agricoltori inserito nel Piano di sviluppo rurale. Quei terreni sono tornati a produrre. «Ho scelto di cominciare con gli ortaggi di stagione a raccolta manuale  – racconta Damiano – e piccoli frutti: more, lamponi, uva spina, fragole. Per non dimenticare le zucche, tante e di diverse varietà. Faccio tutto da solo, con l’utilizzo minimo di macchine e di trattamenti, come si faceva un tempo»Non si pensi a una vita da eremita contemplativo.

Damiano è un contadino 24 ore su 24, sette giorni su sette. Le giornate sono scandite dalle stagioni, ma a lui va bene così. D’estate lavora anche 16 ore al giorno, nelle settimane d’inverno riposa un po’ insieme ai campi. La fatica pesa? «No – risponde sereno – perché me la sono scelta. E vuoi mettere quanto è bello vedere l’alba in mezzo ai campi… E poi stare tutto il giorno in mezzo al verde, respirare aria buona, ascoltare il silenzio, perché il cellulare anche se è in tasca non riceve sempre il segnale… e vuoi mettere la soddisfazione di veder germogliare una pianta, assaggiarne il primo frutto e goderne il sapore».

Poesia, certo, ma non solo. Perché non è tutto rose e fiori. Damiano ha sperimentato sulla pelle quanto la natura possa essere bizzosa e distruttiva.  «Una gelata del novembre scorso mi ha rovinato una parte del raccolto: sedano, finocchi, cardi», confessa. Prima ancora le piogge primaverili e le grandinate estive s’erano portate via un quarto della produzione di fragole.  «Quest’anno proteggerò la produzione con qualche serra. È un investimento necessario che riduce i margini di profitto già limitatissimi, ma con questi cambiamenti climatici non se ne può più fare a meno».

La “moda” del biologico, invece, non lo convince: «Tante, troppe carte. Si rischia di lavorare più per la forma che per la sostanza. La mia filosofia è usare quei pochi trattamenti che occorrono e lasciare alle piante il tempo per espellerli in modo naturale, così da non lasciare residui». Non lo attirano nemmeno progetti come l’Agrivillage che dovrebbe sorgere nella piana a pochi chilometri, in Val Rilate: «Da quel che sento e ho letto su internet non mi pare che la finalità reale sia dare spazio a giovani agricoltori come me. Ce ne sono più di quanto la gente creda».

Nonostante tutte le difficoltà, Damiano è convinto della scelta di “campo” e s’ingegna per far comprendere ai consumatori la qualità di ciò che produce. «Il mercato in genere, purtroppo, non è disposto a pagare il valore reale di prodotti agricoli coltivati nell’orto come si faceva un tempo, raccolti a mano e consegnati in giornata, ma chi li prova capisce la differenza ed è disposto a spendere qualcosa in più».

Frutti di bosco

 

Per ora il tam tam ha funzionato: Damiano è riuscito a creare una piccola rete di clienti affezionati – molti privati e qualche negozio al dettaglio in città – ai quali consegna a domicilio verdura e frutta di stagione che fino a qualche ora prima era ancora attaccata alla pianta, interpretazione rigorosa della formula “a chilometro zero”.

Quest’anno probabilmente lo ritroveremo in qualche mercatino rionale e forse anche sul web. A costo di sacrificare il piacere della solitudine, Damiano potrebbe accettare la “provocazione” di mostrare in diretta come si prende cura dei campi e di ciò che coltiva. Con o senza webcam aspettiamo la primavera per assaggiare i primi asparagi e le fragole della Valle Artiglione. In bocca al lupo, Damiano.

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

[starbox]

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Propongo la mappa dei ciliegi in fiore

Quanta bellezza ci regala il nostro territorio nelle varie stagioni. Avete presente quando in primavera incominciano a fiorire i ciliegi? Mille batuffoli bianchi con...

Sul calendario Gennaio-febbraio-marzo 2019

13 gennaio Impresa alpinistica per l’imprenditore canellese Ssergio Cirio, presidente dell’azienda enomeccanica Arol. Insieme alla guida alpina di Cervinia François Cazzanelli, conquista la cima del...

Accadde nel primo trimestre 2009-1919

2009 7 gennaio - chiudono i cinema Politeama e Ritz di via Ospedale. 25 gennaio - si è spento a 86 anni l’enologo Adriano Rampone, per...

La Collina di Spoon River

Gianluigi Faganelli Genova 22 novembre 1933 – Cocconato 24 luglio 2018 Geologo e insegnante di scienze Una laurea in Geologia e la passione per le scienze naturali...

L’acciugaio che lasciò il diploma nel cassetto

Quando sei l’ultimo di una dinastia, diventi oggetto di un sentimento misto di ammirazione e affetto. La dinastia di Mario Delpuy era quella degli...

Don Giuseppe Bolla, “Monsignore ma non troppo”

Moncalvo ha avuto per 22 anni un parroco che i più anziani ricordano ancora oggi. Don Giuseppe Bolla aveva un sorriso dolce e un...

Il misterioso manoscritto del prestigiatore

In una stanzetta al fondo dei locali al pian terreno di Palazzo Alfieri, che oggi, dopo il restauro, ospitano la Fondazione Guglielminetti, oltre 30...

Amare una città, amare il mondo. Piccoli racconti di gentilezza

In tutti i racconti di Giordanino affiorano storie del passato e storie di quotidianità. Ama Asti, le terre che stanno intorno e ama sicuramente...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE