martedì 2 Dicembre, 2025
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Memorie a Tavola

Anche nel piatto il rito della trebbiatura

Minestra di “biavette” e bollito

Nella civiltà contadina, quello della trebbiatura del grano era un momento fondamentale del calendario agricolo. Prima dell’avvento delle mietitrebbia, che hanno molto semplificato le operazioni, la trebbiatrice era trasportata in un’aia da un potente e rumoroso trattore e, qui sistemata, iniziava il suo lavoro, al caldo e nella polvere. Si trattava di un rito collettivo, cui partecipavano gli uomimi, ma anche i bambini, di tutte le famiglie del circondario. La sfilata del Festival delle sagre riporta ogni anno in vita ad Asti gli imponenti trattori Orsi che trascinavano e facevano funzionare la grossa macchina e molti ricordano Valentino Quaglia di Variglie che ha portato anche in televisione la “trebbiatura di un tempo”.

Un momento comunitario che molti ricordano con nostalgia, se è vero che spesso lo si rinnova in occasione delle feste di paese, un po’ in tutta Italia. Mentre gli uomini lavoravano, le donne si davano da fare in cucina, perché il pranzo per i lavoratori doveva essere ricco e sostanzioso. Il bollito non mancava mai ma, prima, spesso si serviva una minestra in brodo, talmente presente in quella circostanza da avere assunto anche nel nome quello della funzione cui era legata. Preparata un po’ in tutto il Piemonte contadino, nell’Astigiano si caratterizza, come ricorda lo studioso di gastronomia Gian Luigi Bera, per la presenza delle “biavette”, una piccola pasta che ricorda, nella forma proprio i chicchi del grano.  

Le Schede

GLI AUTORI DELL'ARTICOLO

Paola Gho e Giovanni Ruffa

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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