giovedì 31 Ottobre, 2024
HomeUn quadro una storiaLa cassetta dei colori di Manzone
Un Quadro una Storia

La cassetta dei colori di Manzone

E al critico d’arte regalò un tacchino vivo.

Architetture di vigneti e declivi collinari ci sorprendono ogni volta: nella filigrana dorata del pomeriggio, manti erbosi e gelsi ricurvi, presenze memori dell’antica fatica contadina, si affacciano sugli anfiteatri monferrini, scanditi da radure e coltivi, punteggiati dai casolari, sotto l’argilla brunita dei coppi, a corona intorno al campanile della pieve. Sono immagini d’infanzia, d’adolescenza, al di là della mura urbane, ma rappresentano le nostre radici, la mentalità riservata e schietta di chi conosce l’austerità ciclica delle stagioni, quasi un linguaggio georgico ed arcano che sa discernere il moto delle nubi ed il presagio della grandine.

Il lessico di Giuseppe Manzone (Asti 1887-Torino 1983) svela l’emozione perenne della natura, del colloquio con la propria terra. È la sottintesa coralità di ideali e di aspirazioni che affiora dalla sua formazione astigiana accanto al ritrattista Paolo Arri, alle lezioni di Giacomo Grosso, di Gaidano e Marchisio all’Accademia Albertina di Torino (1901-1906), al perfezionamento, con il lascito municipale “Michelangelo Pittatore”, a Firenze (1913), ove consolida la naturale sintassi costruttiva nello studio dal vero degli affreschi di Giotto e la concezione lineare della composizione naturalistica d’impianto verista dell’ultimo Ottocento italiano.

Nel cuore del Monferrato, tra le due guerre e nel secondo dopoguerra, Giuseppe Manzone declina la sua tavolozza, maturata con tenacia e umiltà, sul motivo di paesaggio, ritagliandovi angolature visive e scorci prospettici, còlti al cavalletto sulla tela con serena e ariosa pennellata: Gelsi in un campo di grano, custodito dalla Pinacoteca di Asti ed esposto al pubblico nella rassegna Segni forme colori del ’900, promossa dal Comune di Asti alla Sala d’Arte di Palazzo Mazzetti (giugno-settembre 1997), costituisce un’emblematica percezione naturalistica e lirica, vivida nei timbri terrigni, nell’onda pastosa delle messi, nell’avvolgente chiaroscuro dei tronchi. Una sosta quieta.

GIUSEPPE MANZONE (Asti 1887-Torino 1983), Gelsi in un campo di grano, non datato, olio su tela, cm. 50 x 55, Musei Civici di Asti, inventario n. 709

 

Neppure un’orma umana o animale, eppure, tra gli steli e i fili d’erba, nello stormire lieve delle fronde, lungo le candide cascine a valle s’intuisce la vita, il ronzio degli insetti, l’abbaiare dei cani, le voci delle madri nell’aia. Questa è la prosa, domestica e severa, di Giuseppe Manzone, cantore del Monferrato, pur grande protagonista delle Biennali internazionali di Venezia e delle Quadriennali romane, celebrato interprete della pittura contemporanea,  per tutta la vita coerente e sincero con la sua terra.

Così conclude Emilio Zanzi sulla Gazzetta del Popolo del 10 novembre 1930 la visita allo studio di Manzone: «Giuseppe Manzone a un certo momento dice guardando un quadro: “Queste strade astigiane sono davvero care amiche: conducono a casa… Non si vedono: ma allo svolto, dietro le piante e dentro i cascinali, ci sono buoi, mucche, galline e tacchini pomposi”.

Proprio così. Quando all’imbrunire lascio la sua casa ospitale, il pittore mi scaraventa nell’auto, dono inatteso e originalissimo, un grosso e stupendo tacchino vivo»

L’AUTRICE DELL’ARTICOLO

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Propongo la mappa dei ciliegi in fiore

Quanta bellezza ci regala il nostro territorio nelle varie stagioni. Avete presente quando in primavera incominciano a fiorire i ciliegi? Mille batuffoli bianchi con...

Sul calendario Gennaio-febbraio-marzo 2019

13 gennaio Impresa alpinistica per l’imprenditore canellese Ssergio Cirio, presidente dell’azienda enomeccanica Arol. Insieme alla guida alpina di Cervinia François Cazzanelli, conquista la cima del...

Accadde nel primo trimestre 2009-1919

2009 7 gennaio - chiudono i cinema Politeama e Ritz di via Ospedale. 25 gennaio - si è spento a 86 anni l’enologo Adriano Rampone, per...

La Collina di Spoon River

Gianluigi Faganelli Genova 22 novembre 1933 – Cocconato 24 luglio 2018 Geologo e insegnante di scienze Una laurea in Geologia e la passione per le scienze naturali...

L’acciugaio che lasciò il diploma nel cassetto

Quando sei l’ultimo di una dinastia, diventi oggetto di un sentimento misto di ammirazione e affetto. La dinastia di Mario Delpuy era quella degli...

Don Giuseppe bolla “Monsignore ma non troppo”

Moncalvo ha avuto per 22 anni un parroco che i più anziani ricordano ancora oggi. Don Giuseppe Bolla aveva un sorriso dolce e un...

Il misterioso manoscritto del prestigiatore

In una stanzetta al fondo dei locali al pian terreno di Palazzo Alfieri, che oggi, dopo il restauro, ospitano la Fondazione Guglielminetti, oltre 30...

Amare una città, amare il mondo. Piccoli racconti di gentilezza

In tutti i racconti di Giordanino affiorano storie del passato e storie di quotidianità. Ama Asti, le terre che stanno intorno e ama sicuramente...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE