sabato 27 Luglio, 2024
HomeNovecento e altroIl Tanaro per noi bambini era un grande compagno di giochi

Il Tanaro per noi bambini era un grande compagno di giochi

Io e il Tanaro. Conosco il fiume, ci ho vissuto vicino per tutta la vita. Da bambini ci era “proibito”. Le  raccomandazioni di mio papà di non andare a Tanaro a fare i bagni erano giornaliere. Il pericolo  dei “mulinelli” sempre in agguato e ogni tanto qualcuno ci rimaneva annegato.

 

Io e il Tanaro. Conosco il fiume, ci ho vissuto vicino per tutta la vita. Da bambini ci era “proibito”. Le  raccomandazioni di mio papà di non andare a Tanaro a fare i bagni erano giornaliere. Il pericolo  dei “mulinelli” sempre in agguato e ogni tanto qualcuno ci rimaneva annegato. 

Conoscevo i suoi orari di lavoro, dicevo a mia madre che andavo all’oratorio e invece andavo al fiume. Per me era una festa. Me lo ricordo bene: c’erano i barcaioli con i loro navet, pescatori sulla riva, bagnanti. Le coppiette che riuscivano a defilarsi, si appartavano dietro alle ciuende e ai gurei, i cespugli di canne. I signori arrivavano alla trattoria del Gener con le prime auto.

Si raccontava che ai tavoli di quel locale c’erano passati anche Valletta e gli Agnelli, venuti da Torino con le prime auto Fiat per mangiare  le alborelle fritte e la anguille in carpione , il pollo alla cacciatora, gli agnolotti di Romilda e del “ barba Toni”. Forse erano solo fantasie, ma i piatti delle specialità quelli erano veri.

Altri stendevano tovaglie sulla sabbia della  spiaggia e dai cestini di vimini facevano uscire prelibatezze fatte in casa. Di soldi ce ne erano pochi, e non tutti si potevano permettere il tavolo del Gener. 

Un giorno ho fatto male i calcoli degli orari di mio papà.  Anche quel pomeriggio, non ressi all’idea di andare a fare un bagno in Tanaro. Tutti i miei amici erano già in acqua, anche loro erano disubbidienti al consigli paterni. Ritornai a casa con le mutandine (il costume non lo avevamo quasi mai) ancora umide, con l’odore della nitta che non nascondeva il bagno fatto. 

Papà aveva anticipato il rientro. Nel vedermi mi chiese «da dua at ruvi ?» Non attese la risposta e mi prese per un braccio sollevandomi quasi da terra.  Mia madre lo pregò di non picchiarmi. Cominciò a darmi delle sberle sulle cosce. Finito il “massaggio”  mi sono seduto sulla lastra di luserna del balcone, con le gambe a penzoloni per farmele raffreddare. Mio papà usava solo le mani, alcuni altri papà la cinghia dei pantaloni, per non dire i sars (rami di salici). Mi voleva bene e quella lezione, che avrei meritato già altre volte, mi insegnò l’ubbidienza e la prudenza e anche la voglia di non passare mai più per le mani di papà. Il mio, senza offesa a nessuno, era un papà di un tempo.

Piero Fassi, all’ingresso del suo ristorante, Gener Neuv, ha una gigantografia del Tanaro con le lavandaie e i navet

 

Ricordo anche che alla fine della guerra, avevo sei o sette anni, il Comune di Asti  aveva creato “I solari”, per le cure elioterapiche. Era una specie di colonia vicina a “Gino” una trattoria tra le acacie, alla foce del Borbore che si immetteva nel Tanaro. Era stato ricavato un laghetto con l’acqua che non superava i 30 cm. di profondità. C’erano le assistenti e noi bambini giocavamo in sicurezza.

Ricordo una signorina che di cognome faceva Amerio. Tutte le mattine nel transitare davanti a casa nostra, riceveva da mia mamma la  raccomandazione  di stare sempre con un occhio sul suo Piero. Ero uno dei bambini più vivaci di borgo Tanaro.  Ricordo un pomeriggio fuori periodo “colonia” mia mamma con alcune amiche vicine di casadecisero di portare i figli a fare il bagno da Gino.

Avevamo già indossato da casa il costumino nero con tanto di pettorina. Eravamo senza scarpe e alle due del pomeriggio, dopo 50 metri di cammino sull’asfalto reso bollente dai raggi del sole ci lamentavano. Le madri ci dicevano: Fevi furb, custa a le la natura (fatevi furbi questa è la natura). C’era il bagno che ci aspettava e c’era il fiume che era il nostro grande compagno di giochi.  Il destino mi ha riservato una vita da ristoratore, proprio in riva al Tanaro. L’ho visto ferito dall’incuria e dai troppi inquinamenti e feroce nella sua rabbia alluvionale, ma continuo a considerarlo  il fiume della mia vita.

Latest posts by Piero Fassi (see all)

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA
Paolo Conte nello studio a Torino con altri musicisti astigiani durante la registrazione di Torretta Calipso nella primavera del 1980

Paolo Conte: avvocato, cantautore… enigmista

In che consiste il gioco? Chi si cimenta con questi enigmi deve trovare una frase cioè la soluzione partendo da un enunciato (esposto) che...

Patente di Astigianità

Sappiate che Da 35 a 40 risposte esatte Ottimo! Siete Astigiani doc, eccellenti conoscitori delle terra dove vivete. Meritate la patente di Astigianità. Da 24 a...

Ciao Luciano

Astigiani pubblica nella pagine seguenti frasi, pensieri, poesie scelti tra i tanti messaggi che ci sono stati inviati o sono stati scritti nella nostra...

Sonetto al sacrestano dimenticato

Una pagina per sorridere su personaggi, vizi e virtù di un passato appena prossimo ancora vivo nella memoria di molti. Ricordi al profumo della...

Quei 10.000 km sulla Topolino verde oliva

Organizzare un viaggio in auto lungo migliaia di chilometri in paesi sconosciuti, il tutto senza l’ausilio di Internet. Oggi sembra un’impresa impossibile, nei primi...

Sul calendario Ottobre-novembre-dicembre 2018

21 ottobre In una Cattedrale gremita di fedeli, Monsignor Marco Prastaro è nominato vescovo di Asti dall’arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia. Concelebrano l’ex vescovo...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE