giovedì 21 Novembre, 2024
HomeInsegne senza ruggineIl fascino discreto della bottega
Insegne senza ruggine

Il fascino discreto della bottega

Ai piedi della Torre Rossa, il piccolo alimentari di Massimo Terzuolo celebra l’essenzialità

Less is more. Meno è di più. Meno è meglio. È il primo pensiero entrando in quella bottega di corso Alfieri 421, nel cuore del rione Santa Caterina. L’ultimo tratto del corso principale di Asti prima di arrivare sulla rotonda di corso Torino. Così centrale, così discreta che potresti anche non accorgerti della sua esistenza. Eppure è lì da almeno due secoli. La prima licenza nell’800. Poi arrivò la famiglia Mainero e dagli Anni 60 è diventata Elsa Perosino Alimentari.

Massimo Terzuolo non ha cambiato nome, anche se mamma Elsa se n’è andata da qualche anno. Lei e papà Agostino lì dietro al bancone ci sono stati per 42 anni a servire e a scambiare chiacchiere e battute con i clienti, astigiane e astigiani da generazioni oppure immigrati dal Sud e ora da tutto il mondo.

La bilancia marca Vittoria è ancora in funzione per pesare frutta e verdura

Il negozio è lì dall’800 e resiste ai supermercati di corso Torino

A due passi dai grandi supermercati di corso Torino, quel negozietto afferma che il miglior risultato, il «di più», si ottiene ispirandosi al concetto dell’essenzialità. Due locali, i ripiani mai stracarichi, un pezzo per tipologia, qualche volta due. Un migliaio di prodotti in tutto. Tutto in fila ordinato e pulito.

Un diploma da ragioniere e la passione per lo sport, soprattutto il nuoto, Massimo sorride. Chiude gli occhi azzurri in un pensiero e comincia a raccontare.

«Ho iniziato ad aiutare i miei genitori a 15 anni; a 23 anni ho rilevato l’attività. Sono qui da 26 anni. Ho mantenuto la bottega e l’atmosfera di una volta. C’è di tutto: poco ma tutto. Nell’era del troppo, questa è la mia filosofia». La vetrina del negozio è emblematica: tre bottiglie di the, un’aranciata, qualche bustina di Idrolitina, alcune conchiglie e chincaglieria marina sparsa. «Volevo fare un inno all’estate» scherza. Mentre parla, dietro di lui scorrono le lancette di un orologio che ha come sfondo una fotografia in bianconero con Massimo poco più che neonato in braccio a mamma Elsa e papà Agostino accanto. Era il 1969 e Massimo aveva pochi mesi.

Al bancone anche le frittelle di mele rese celebri da Arti&Mercanti

«Ricordo una frase che diceva mio papà alle clienti con le borse troppo piene: «l’abbracci bene come se dovesse abbracciare a me!». E le clienti ridevano. Oggi non succede più che si esca da qui con le borse troppo piene. Le mie clienti hanno già una certa età, molte mi considerano un po’ il loro figlio, e i giovani che vengono comprano il fresco: prosciutto, formaggi, pane».

Per invogliare i più giovani, il negoziante discreto tiene anche qualche raffinatezza: le uova di quaglia, di pernice, di fagiano e delle sue oche. I peperoni smujà nell’aceto. Frutta e verdura degli orti locali. Sono famose le frittelle di mele che Massimo cucina durante “Arti&Mercanti”, la festa che anima ogni fine settembre questo scorcio di corso Alfieri. E poi detersivi, un flacone per tipo, carta igienica, biscotti, vino, poche scatole di pelati, la pasta, il riso, la caramelle nelle storiche burnie di vetro. Un freezer con alcuni pacchetti di verdura congelata.

La disposizione dei prodotti, ma anche gli oggetti, rimandano a un mondo fuori dal tempo: una bilancia marca Vittoria a due piatti ancora in attività, lontana da ogni idea di peso elettronico. «Negli Anni 80 i miei pesavano anche i bambini su quella bilancia, come Giovanna che è ancora una mia cliente».

Nel libro Doppio clic di Pippo Sacco, c’è una foto di com’era quell’ultimo tratto di corso Alfieri nei primi del ‘900. La strada non ancora asfaltata, la bottega era già lì. Accanto, i palazzi più bassi di ora e attività che non esistono più come la tintoria Matta, dove ora c’è un bed and breakfast. «Quando ero bambino – ricorda Massimo – i titolari della tintoria compravano da noi l’alluminio per coprire i bottoni durante la tintura e lavatura del camoscio».

La consegna a domicilio per i clienti più anziani

Il ruolo sociale di un negozio dove puoi spendere 50 cent di verdura

Ma in quel «less is more», c’è di più. Lo racconta Claudio Cerrato, critico d’arte e cliente fisso della bottega: «Massimo gestisce questo negozio in modo sociale: molti clienti sono anziani, quando sono malati lui porta loro a casa la spesa fosse anche solo una bottiglia d’acqua. Questa è una zona dove abitano tanti pensionati con la minima: l’altro giorno un signore ha chiesto a Massimo verdura per 50 centesimi, era il budget e lui l’ha servito. Capisce che funzione sociale ha un negozio del genere? Siamo lontani da ogni concetto di consumismo. Certo, a volte, vieni a fare la spesa e non c’è quello che cerchi ma anche questo fa parte del gioco!»

D’estate, pioggia permettendo, Massimo fa le consegne in sella alla sua Honda Transalp: «Tutto l’anno faccio consegne a domicilio agli anziani e ai disabili: Peppino è il mio cliente più âgé, ha 98 anni. Quando qualcuno è malato, porto a casa la spesa. È un servizio che apprezzano». Questo, secondo le classificazioni commerciali, sarebbe un negozio di prossimità. Come ce n’erano tanti in tutte le città e nei paesi prima che arrivasse lo tsunami delle grande distribuzione.

Ma questa insegna è molto di più. Quanto Massimo sia amato, stimato e riconosciuto nel suo ruolo sociale, lo dimostrano i tanti che, passando, si fermano anche solo per un saluto. Come il parroco di Santa Caterina don Fabio Marongiu, prima di celebrare la messa del pomeriggio. Un “ciao” umano scambiato come accade in un paese, più che in una città. Un ciao che aggiunge un “di più” a quell’alimentari discreto che resiste.

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

[starbox]

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Propongo la mappa dei ciliegi in fiore

Quanta bellezza ci regala il nostro territorio nelle varie stagioni. Avete presente quando in primavera incominciano a fiorire i ciliegi? Mille batuffoli bianchi con...

Sul calendario Gennaio-febbraio-marzo 2019

13 gennaio Impresa alpinistica per l’imprenditore canellese Ssergio Cirio, presidente dell’azienda enomeccanica Arol. Insieme alla guida alpina di Cervinia François Cazzanelli, conquista la cima del...

Accadde nel primo trimestre 2009-1919

2009 7 gennaio - chiudono i cinema Politeama e Ritz di via Ospedale. 25 gennaio - si è spento a 86 anni l’enologo Adriano Rampone, per...

La Collina di Spoon River

Gianluigi Faganelli Genova 22 novembre 1933 – Cocconato 24 luglio 2018 Geologo e insegnante di scienze Una laurea in Geologia e la passione per le scienze naturali...

L’acciugaio che lasciò il diploma nel cassetto

Quando sei l’ultimo di una dinastia, diventi oggetto di un sentimento misto di ammirazione e affetto. La dinastia di Mario Delpuy era quella degli...

Don Giuseppe Bolla, “Monsignore ma non troppo”

Moncalvo ha avuto per 22 anni un parroco che i più anziani ricordano ancora oggi. Don Giuseppe Bolla aveva un sorriso dolce e un...

Il misterioso manoscritto del prestigiatore

In una stanzetta al fondo dei locali al pian terreno di Palazzo Alfieri, che oggi, dopo il restauro, ospitano la Fondazione Guglielminetti, oltre 30...

Amare una città, amare il mondo. Piccoli racconti di gentilezza

In tutti i racconti di Giordanino affiorano storie del passato e storie di quotidianità. Ama Asti, le terre che stanno intorno e ama sicuramente...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE