giovedì 5 Dicembre, 2024
HomeUna vita per la musicaDallo Zecchino d'Oro all'Orchestra Sinfonica di Asti passando per Pavarotti & Friends
Una vita per la musica

Dallo Zecchino d’Oro all’Orchestra Sinfonica di Asti passando per Pavarotti & Friends

Enrico Bellati, classe 1966, è stato un bimbo prodigio. Scoperto dal Mago Zurlì ha suonato con i grandi del mondo

Forse ho ereditato il Dna dal bisnonno Antonio che suonava il violino e devo essere grato a mamma e papà, che hanno assecondato la mia passione. A sette anni volevano già iscriverlo al Conservatorio di Alessandria. A prenderlo “sotto l’ala” fu il maestro Giacomo Zoppi, direttore della banda Città di Asti e insegnante al Conservatorio alessandrino, che lo seguì fino al conseguimento del diploma, non ancora sedicenne. La storia di Enrico nel mondo delle sette note, comincia in qualità di cantante precoce, protagonista di una delle prime edizioni dello “Zecchino d’oro”, la fortunata trasmissione televisiva condotta dal Mago Zurlì, al secolo Cino Tortorella e mandata in onda dal teatro Antoniano di Bologna. Tutto cominciò nell’estate 1972 ad Albenga, dove la famiglia Bellati trascorreva le vacanze.

Enrico bambino suona il corno nella banda Città di Asti
Enrico bambino suona il corno nella banda Città di Asti

“Avevo saputo che in quei giorni la troupe del Mago Zurlì avrebbe fatto tappa ad Albenga per scegliere bambini da mandare alle selezioni dello Zecchino d’Oro. Volevo vedere da vicino il mago Zurlì co i suoi capelli luccianti e tanto insistetti, che mamma mi iscrisse alla gara”. Enrico salì sul palco indossando stivaletti, cinturone, cappello da cow boy e cantò “Il lungo, il corto e il pacioccone”, una canzoncina ispirata al vecchio west, adattando la voce ai tre personaggi. Fu un’ovazione. “Benché avessi ottenuto il massimo dei consensi, la giuria chiese al pubblico di ripetere le votazioni perché il vincitore essendo di Asti, non avrebbe potuto rappresentare la Liguria alle selezioni nazionali”. Il secondo voto non cambiò il verdetto e il piccolo cow boy astigiano, venne inviato, a furor di popolo, all’Antoniano di Bologna per la prova decisiva, ripresa dalle telecamere Rai allora rigorosamente in bianconero. La quindicesima edizione dello Zecchino d’Oro si svolse nel marzo del 1973. Il piccolo Enrico si esibì in “Pancho eroe del Texas”, di Zanin e Della Giustina. Non vinse ma si divertì molto.

Pausa nelle prove di una delle prime edizioni della rassegna Pavarotti&Friends: Enrico Bellati con Zucchero Fornaciari
Pausa nelle prove di una delle prime edizioni della rassegna Pavarotti&Friends: Enrico Bellati con Zucchero Fornaciari

Ancora oggi sull’Ipad custodisce il filmato delle teche Rai che testimonia di quella sua ormai storica partecipazione canora. Vent’anni dopo in una trasmissione rievocativa dello Zecchino d’Oro condotta da Rita Dalla Chiesa, Enrico Bellati ricorderà come quell’esperienza fu determinante nella scelta di diventare musicista. “Avrei voluto imparare a suonare la tromba. Ma al momento di iscrivermi al Conservatorio di Alessandria, nel corso non c’erano posti. Per convincermi a cambiare strumento il maestro Zoppi tirò fuori dalla custodia il suo corno. Quando lo vidi, luccicante, possente e ne sentii il suono ne rimasi folgorato”. Appena diplomato Enrico trovò lavoro i un’orchestra a San Remo, poi fu la volta di quella del Teatro La Fenice di Venezia e dalla Scala di Milano al Carlo Felice di Genova. Ingaggi e viaggi, senza mai perdere Asti come punto base. Molte le trasmissioni Rai alla quali ha partecipato: una per tutte, “Pavarotti & friends”, oltre 10 anni passati a suonare con Bocelli.

L'inaugurazione della sede dell'Orchestra sinfonica di Asti al Teatro Alfieri, con il presidente Bellati e il sindaco Fabrizio Brignolo
L’inaugurazione della sede dell’Orchestra sinfonica di Asti al Teatro Alfieri, con il presidente Bellati e il sindaco Fabrizio Brignolo

Con Paolo Conte ha registrato il disco “Rasmataz”. Tre anni fa, ha assunto l’incarico di presidente della Orchestra Sinfonica di Asti, alla quale sta dedicando tutte le sue energie, coadiuvato dalla vice Luisa Avidano, violinista. Da qualche mese l’orchestra ha anche una sede stabile al Teatro Alfieri. Il suo è un lavoro complesso. Oltre a essere primo corno, provvede alle necessità organizzative, fa il grafico e il tecnico in sala di registrazione. “Quando siamo sul palcoscenico cerco di fare in modo che ogni musicista si senta a proprio agio. La cosa più gratificante che mi sono sentito dire da un collega è questa: Finire un concerto e avere la voglia di ricominciare subito da capo, era una cosa che non mi succedeva da anni.

L’AUTORE DELL’ARTICOLO

[starbox]

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Propongo la mappa dei ciliegi in fiore

Quanta bellezza ci regala il nostro territorio nelle varie stagioni. Avete presente quando in primavera incominciano a fiorire i ciliegi? Mille batuffoli bianchi con...

Sul calendario Gennaio-febbraio-marzo 2019

13 gennaio Impresa alpinistica per l’imprenditore canellese Ssergio Cirio, presidente dell’azienda enomeccanica Arol. Insieme alla guida alpina di Cervinia François Cazzanelli, conquista la cima del...

Accadde nel primo trimestre 2009-1919

2009 7 gennaio - chiudono i cinema Politeama e Ritz di via Ospedale. 25 gennaio - si è spento a 86 anni l’enologo Adriano Rampone, per...

La Collina di Spoon River

Gianluigi Faganelli Genova 22 novembre 1933 – Cocconato 24 luglio 2018 Geologo e insegnante di scienze Una laurea in Geologia e la passione per le scienze naturali...

L’acciugaio che lasciò il diploma nel cassetto

Quando sei l’ultimo di una dinastia, diventi oggetto di un sentimento misto di ammirazione e affetto. La dinastia di Mario Delpuy era quella degli...

Don Giuseppe Bolla, “Monsignore ma non troppo”

Moncalvo ha avuto per 22 anni un parroco che i più anziani ricordano ancora oggi. Don Giuseppe Bolla aveva un sorriso dolce e un...

Il misterioso manoscritto del prestigiatore

In una stanzetta al fondo dei locali al pian terreno di Palazzo Alfieri, che oggi, dopo il restauro, ospitano la Fondazione Guglielminetti, oltre 30...

Amare una città, amare il mondo. Piccoli racconti di gentilezza

In tutti i racconti di Giordanino affiorano storie del passato e storie di quotidianità. Ama Asti, le terre che stanno intorno e ama sicuramente...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE