giovedì 24 Ottobre, 2024
HomeUna vita per la musica"Ho un sogno: Asti città amica della grande lirica"
Una Vita per la Musica

“Ho un sogno: Asti città amica della grande lirica”

Pier Giorgio Bricchi, melomane confesso e non pentito
«La più bella eredità che mi hanno lasciato i miei genitori è la passione per la lirica. Un interesse che mi ha cambiato la vita, anche se sono a rischio di dipendenza». Così, tra il serio e il faceto, Pier Giorgio Bricchi, una lunga carriera come professore di italiano e storia prima alle medie e poi al Liceo Artistico di Asti e dal 1994 presidente dell’“Associazione Amici della musica Beppe Valpreda”, spiega il suo innamoramento per la lirica.

«La più bella eredità che mi hanno lasciato i miei genitori è la passione per la lirica. Un interesse che mi ha cambiato la vita, anche se sono a rischio di dipendenza».
Così, tra il serio e il faceto, Pier Giorgio Bricchi, una lunga carriera come professore di italiano e storia prima alle medie e poi al Liceo Artistico di Asti e dal 1994 presidente dell’“Associazione Amici della musica Beppe Valpreda”, spiega il suo innamoramento per la lirica.

«Sono un melomane confesso e non pentito. La prima opera l’ho vista all’Alfieri di Asti. Mi avevano portato i miei come premio: il Rigoletto. Avevo dodici anni ed è stata una folgorazione. Il baritono era Orazio Gualtieri, il Duca di Mantova il tenore Lorenzo Sabatucci e il soprano Rena Gary Falachi. La cosa che mi colpì fu il contrasto tra la bellezza del Duca e la sofferenza del buffone di corte. Fui stordito dalle arie e affascinato dalla storia. Il mattino dopo sono corso a comprare i miei primi dischi con quelle romanze». Oggi la sua collezione privata, tra vinili, musicassette e dvd è di migliaia di pezzi, rigorosamente catalogati.

Pier Giorgio Bricchi con Katia Ricciarelli


Bricchi, nato nel 1949 a Borgomanero, è arrivato con la famiglia ad Asti a otto anni, quando papà fu chiamato come capo contabile alla Way Assauto. Ha un fratello più giovane, Giuseppe, ginecologo. Ha frequentato il classico “Alfieri” e poi si è laureato in letteratura antica con una tesi in ebraico biblico. Vive con Emiliana De Maria, con la quale condivide l’entusiasmo per arte, musica e viaggi.

Bricchi spiega che è sui dischi che si impara a conoscere la lirica. Vanno ascoltati e riascoltati, scoprendo ogni volta nuovi particolari, sfumature, timbri vocali e quant’altro. Dopodiché si fanno confronti con altri interpreti ed esecutori. Fondamentale è anche il ruolo dei critici, in ognuno dei quali si può trovare una originale chiave di lettura. E poi c’è naturalmente il piacere e l’emozione di assistere a un’opera dal vivo. Non importa se in un grande e suggestivo teatro come la Scala, il Regio di Parma o quello di Torino, l’importante è lasciarsi conquistare. Per Bricchi il teatro è qualcosa di magico. «Un rifugio – ecco come lo definisce – entrando nel quale lasci fuori le miserie umane e partecipi a una serie di rituali che vanno dall’emozione del vedere entrare il direttore d’orchestra, sentire gli applausi a scena aperta e, lasciarsi coinvolgere dai gesti degli artisti. Ma il teatro non è solo questo. È anche un luogo di incontri, un esercizio della cultura, fatto di scambi di idee magari gustando un caffè nell’intervallo, oppure nei giorni successivi incontrando altri melomani».

A chi critica l’opera perché difficile e di scarsa comprensione Bricchi risponde con passione: «Nell’opera classica dell’800 gli autori scrivevano per tutti, non solo per pochi intellettuali. Del resto alle storie d’amore si intrecciano vicende storiche che musicisti geniali come Verdi e Puccini si sono incaricati di tramandare ai posteri». Certo servono anche i divulgatori. Negli Anni ‘90 con Flavio Russo, allora presidente dell’Associazione Amici della Musica “Ferrua”, Bricchi ha realizzato, per il Festival estivo di Cherasco, la riduzione di alcuni musical e operette. «Io e lui, sullo sfondo dei portici di Cherasco, facevamo i narratori e da filo conduttore delle vicende che erano poi cantate e suonate da professionisti. Quindi, possiamo dire che ho anche recitato. Purtroppo la gioia di cantare in un’opera mi è sempre stata preclusa da limiti precisi che madre natura mi ha imposto».

Dal 1990 tiene corsi di musica operistica all’Utea, l’Università della terza età di Asti, di cui è dal 2013 vicepresidente, e dal 2007 all’Unitre di Bra e all’Università Popolare di Cherasco. Dal 2015 è componente del consiglio di amministrazione della biblioteca “Giorgio Faletti” di Asti. La sua passione lo ha portato a conoscere da vicino molti cantanti lirici. Appartengono a generazioni ben definite: la prima, quelli che ascoltavano i suoi genitori: Franco Corelli, Mario Del Monaco, Lina Paliughi, Ferruccio Tagliavini, artisti in voga negli Anni ’50. Dopodiché sono i Pavarotti, Mirella Freni, Domingo, Carreras, Katia Ricciarelli e naturalmente gli astigiani Carlo de Bortoli e Tiziana Fabbricini. L’attuale è la generazione dei Francesco Meli, Juan Diego Flores, con altri astigiani in evidenza come Erica Grimaldi e Enrico Iviglia. Una occasione di conoscenza è data dal premio “Aureliano Pertile”, istituito dall’associazione “Amici della musica” intitolata a Beppe Valpreda.

Bricchi con la pianista Manuela Avidano (a sinistra) e il soprano Marzia Grasso

Il premio “Pertile” assegnato ai tenori

«Beppe Valpreda, a cui è intitolata la nostra Associazione, era stato segretario comunale ad Asti. Grande appassionato d’opera, alla comparsa delle radio libere tenne negli Anni ‘70 una fortunatissima rubrica radiofonica per Radio Asti. Fu lui a ideare l’Associazione che nacque nell’autunno del 1978 con Fabio Poggi e Maurizio Dania. Venne intitolata a Beppe Valpreda che io non ho mai avuto il piacere di conoscere personalmente perché morì pochi mesi prima causa una forma di leucemia fulminante”

Il Club Amici della Musica “Beppe Valpreda” ogni anno dal 2002, cinquantenario della scomparsa di Aureliano Pertile, ha istituito il premio in memoria del grande tenore veneto di Montagnana (1885-1952) che proprio all’Alfieri di Asti mosse i primi passi di una brillante carriera, nel 1912 con Isabeau di Mascagni, rimanendo, poi, legato ad amicizie astigiane per tutta la vita.

Cartolina ricordo del tenore Aureliano Pertile


Per ricevere il premio si sono esibiti sul palco dell’Alfieri Fabio Armiliato, Giuseppe Sabbatini, Vincenzo La Scola, Nicola Martinucci, Piero Giuliacci, Roberto Aronica, Giuseppe Filianoti, Antonino Siragusa, Francesco Meli, Marcello Giordani, John Osborne e Gregory Kunde. Nel 2014 il premio è andato a Fabio Sartori, uno dei tenori più acclamati del panorama lirico. Se non ci saranno cambiamenti, sempre possibili, quest’anno il premio “Pertile” sarà conferito mercoledì 28 ottobre al Teatro Alfieri a un giovane ed emergente tenore argentino, Juan Francisco Gatell. L’ideatore del premio che ricorda Pertile è stato il critico torinese Valter Baldasso (astigiano di adozione) e il riconoscimento consiste non nella solita targa, ma in un manufatto di Eugenio Guglielminetti che ha voluto così legare il suo nome di uomo di spettacolo anche alla lirica. Dopo la scomparsa di Baldasso, il “cacciatore di tenori” è Alberto Bazzano e il premio è tra i più ambiti del panorama lirico internazionale.

«Lo merita Asti che meriterebbe anche di tornare ad avere una stagione lirica d’alto livello. Ogni volta che arriva l’opera è una festa e Asti ha il teatro giusto per ospitarla degnamente». E Bricchi coltiva un altro sogno che sta per uscire dal cassetto: un libro che sarà un viaggio nel mondo della lirica e che raccoglie decenni di studi e ricerche.  

L'AUTORE DELL'ARTICOLO

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Propongo la mappa dei ciliegi in fiore

Quanta bellezza ci regala il nostro territorio nelle varie stagioni. Avete presente quando in primavera incominciano a fiorire i ciliegi? Mille batuffoli bianchi con...

Sul calendario Gennaio-febbraio-marzo 2019

13 gennaio Impresa alpinistica per l’imprenditore canellese Ssergio Cirio, presidente dell’azienda enomeccanica Arol. Insieme alla guida alpina di Cervinia François Cazzanelli, conquista la cima del...

Accadde nel primo trimestre 2009-1919

2009 7 gennaio - chiudono i cinema Politeama e Ritz di via Ospedale. 25 gennaio - si è spento a 86 anni l’enologo Adriano Rampone, per...

La Collina di Spoon River

Gianluigi Faganelli Genova 22 novembre 1933 – Cocconato 24 luglio 2018 Geologo e insegnante di scienze Una laurea in Geologia e la passione per le scienze naturali...

L’acciugaio che lasciò il diploma nel cassetto

Quando sei l’ultimo di una dinastia, diventi oggetto di un sentimento misto di ammirazione e affetto. La dinastia di Mario Delpuy era quella degli...

Don Giuseppe bolla “Monsignore ma non troppo”

Moncalvo ha avuto per 22 anni un parroco che i più anziani ricordano ancora oggi. Don Giuseppe Bolla aveva un sorriso dolce e un...

Il misterioso manoscritto del prestigiatore

In una stanzetta al fondo dei locali al pian terreno di Palazzo Alfieri, che oggi, dopo il restauro, ospitano la Fondazione Guglielminetti, oltre 30...

Amare una città, amare il mondo. Piccoli racconti di gentilezza

In tutti i racconti di Giordanino affiorano storie del passato e storie di quotidianità. Ama Asti, le terre che stanno intorno e ama sicuramente...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE