Francesca ha trascorso l’infanzia a Cocconato, tra vigne e cantine, profumo di mosto e sapori della cucina monferrina. Ora è immersa nel “supermercato del futuro”, una delle attrazioni più suggestive di Expo 2015. Insieme al team di Accenture, azienda globale di consulenza direzionale per cui lavora da due anni, Francesca ha dato concretezza all’innovativo concetto di supermercato ideato per Coop da Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab di Boston. Un luogo dove la socialità presa a modello dal mercatino rionale si sposa con l’architettura digitale fatta di touchpoint di nuova generazione che a un gesto della mano spiegano non solo l’origine del prodotto e i contenuti nutrizionali, ma anche il suo impatto ambientale. «Con il team di Accenture, mi sono occupata di disegnare l’esperienza di visita e di acquisto nel supermercato. È una grande soddisfazione vedere il risultato concreto di molti mesi di lavoro e tante persone che possono apprezzarlo dal vivo», racconta Francesca Bava. Sul passaporto che l’ha accompagnata in giro per il mondo, Francesca porta il cognome di una tra le più longeve e prestigiose famiglie vinicole del Piemonte: «Crescere in una famiglia di imprenditori ha definito la mia identità e mi ha dato un grande senso di responsabilità nei confronti di chi verrà dopo. Mi ha dato anche la spinta a costruire qualcosa di mio, attraverso lo studio, la formazione sul campo e la sperimentazione di nuovi percorsi». Appassionata e curiosa, positiva nei confronti della vita, Francesca è stata determinata nelle sue scelte, fin da piccola. «Mi sono sempre piaciute le materie umanistiche – confessa – ; sin dalle elementari amavo leggere e scrivere racconti. Per un po’, da bambina, ho anche pensato di fare l’archeologa». Dopo la maturità classica al liceo Vittorio Alfieri, Francesca ha però cambiato strada, decidendo di iscriversi alla Bocconi di Milano. Per lei quell’università ha significato «grandi opportunità, possibilità di studiare e lavorare all’estero, una visione più internazionale». Nel 2009, prosegue, «grazie agli scambi internazionali ho trascorso un semestre all’università di Montréal, in Canada, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza di inglese e francese e per approfondire alcune materie. È stata un’esperienza utile per imparare un nuovo metodo di studio e adattarmi a stili di vita diversi. Inoltre un’occasione per stringere amicizie, che durano ancora oggi, con persone di tanti paesi anche lontani».
Nel 2012 Francesca ha conseguito la laurea magistrale alla Bocconi con una tesi sul mercato del vino, giocando un po’ in casa, ma con il focus sulle reazioni dei consumatori ai vini biologici e più in generale il tema della sostenibilità in campo vinicolo. Subito dopo, la giovane astigiana è volata a Singapore per lavorare con una società di consulenza che aiuta aziende e consorzi europei a entrare nei mercati del Sud Est asiatico. Francesca parla di «un’esperienza molto utile perché mi ha permesso di osservare da un punto di vista privilegiato le differenze culturali e i loro effetti sugli scambi commerciali. Oltre a questo, è stato bellissimo immergermi nella cultura orientale e vivere per qualche mese come una del posto». L’Asia è nel cuore di Francesca fin da quando, a 18 anni, decise di trascorrere l’estate a Taipei per lavorare in un ristorante. «Da allora ho cercato di sfruttare ogni occasione che mi si è presentata per ritornarci: in Corea ho lavorato alla mia tesi di laurea triennale, sul consumo di vino in quel paese». Nel 2010 era all’Expo di Shanghai con papà Roberto, mamma Carletta e con il fratello Giorgio (che ora sta per laurearsi alla Escp Europe di Parigi, prestigiosa scuola internazionale di business). Prima e dopo la laurea, un po’ da sola, un po’ in compagnia di amici, un po’ sotto la guida del papà globetrotter ha messo bandierine sulla sua mappa del mondo, da est a ovest. Poi si è concretizzata l’offerta di lavoro in Accenture: «Ci sono arrivata nel modo più classico, rispondendo a un annuncio sul sito dell’università». Obiettivi e i sogni nel cassetto? «Sicuramente altri viaggi! Il prossimo in Cambogia, poi si vedrà», risponde Francesca. Un ruolo futuro, e quale, nell’azienda di famiglia? «Non mi sbilancio… ma diciamo che un ritorno nel Monferrato è in programma!». Un consiglio ai giovani da giovane: «Guardarsi intorno, capire cosa c’è di positivo e nuovo fuori Asti, viaggiare… e poi eventualmente ritornare con esperienze e idee nuove». Con alcuni amici di Asti e dintorni Francesca Bava ha da poco fondato l’associazione StartAT. L’obiettivo è organizzare incontri, testimonianze, conferenze con imprenditori e professionisti e supportare chi vuole iniziare un’attività o entrare nel mondo del lavoro. Per saperne di più www.startat.net