mercoledì 5 Febbraio, 2025
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Un volo di farfalla su Settime

In questa rubrica, che vorrebbe segnalare i libri “imperdibili” di autori astigiani, ecco la “trilogia” di Guido Rosina (La punta del compasso, Il volo della farfalla e Una manciata di monete, rispettivamente apparsi nel 2000, 2001 e 2003). Si tratta di tre libbricini dalla copertina bianca e tinte pastello, stampati in un numero limitato di copie (in totale, 700) numerate e firmate e ora difficilmente trovabili. In ogni caso, settecento copie non sono poche e ci auguriamo che, attraverso il passaparola, gli interessati possano reperirne almeno una: la caccia è aperta. Il filo conduttore dei tre volumi è il ricordo: leggero e rapido come il volo della farfalla, non indugia nella nostalgia e tratteggia alcune figure formidabili di Settime, comune di nascita di Rosina, dove trascorre la sua infanzia e ora ne è diventato anche sindaco.

Il volo della farfalla. Collana La Memoria, 2001
Il volo della farfalla. Collana La Memoria, 2001

Tra queste spiccano Giuvanin-in (chiamato così perché ripeteva la sillaba finale delle parole da lui ritenute salienti), vecchio contadino che aveva vissuto l’esperienza della guerra del ’15-’18: vissuto sempre in paese, senza esperienza, e catapultato in un mondo nuovo e ostile; il corazziere del Re; Germana, la titolare del bar del paese, che pazientemente, seduta su una seggiola “con le palpebre a mezz’asta” ospita nel suo locale i giovani che vogliono tirare tardi a chiacchierare perché “mej ch’a stago qui pitost che andé an gir a fé dle gavade”. Nei libri di Rosina è evidente la curiosità e la simpatia umana con cui individua, per tratti, le piccole caratteristiche che sanno descrivere le persone e, insieme ad esse, un intero paese. Il suo modo di scrivere è riconoscibile per l’estrema, disarmante semplicità, che non abbandona mai l’autore anche quando si trova a trattare temi difficili e dolorosi, come accade in volume successivo (di cui è co-autore con Giancarlo Sattanino), Piatti e ritratti (Impressioni grafiche, Acqui Terme, 2005), che si conclude con il ricordo dell’amica Gengia, “bimba sorridente in un mondo di truci adulti, che sa dire “non ho voglia” senza sentirsi in colpa”.

L’AUTRICE DELL’ARTICOLO

Lucilla Conte

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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