Il Soroptimist International Club di Asti da tre decenni dedica al corteo del Palio astigiano un premio “alla miglior presenza” tra i rioni, borghi e Comuni sfilanti. L’intuizione delle socie fondatrici Renza Rosso ed Ilda Gambino, già sensibili alla rinascita della manifestazione storica nel 1967, è divenuta reale riconoscimento, sotto la presidenza di Augusta Mazzarolli, con il primo bando di concorso “Pergamena d’Autore” con l’assegnazione del dipinto a tempera su pergamena di Amelia Platone che andò al rione “Don Bosco”. Era l’anno 1983. Da allora, ad ogni settembre astigiano ritorna la disputa tra i gruppi sfilanti per conseguire la prestigiosa “pergamena” che dal 1989, con l’ausilio di Elda Perosino e Marida Faussone, è dotata di regolamento.
L’assegnazione del premio è stabilito da una giuria esterna, presieduta da una socia del Soroptimist e composta da docenti e studiosi di storia medievale, arte, registi, scenografi, costumisti, esponenti del mondo dello spettacolo e dell’editoria.
Si valutano la pertinenza storica, la rielaborazione rigorosa dei canoni stilistici ed iconografici dell’epoca, l’efficace drammatizzazione delle vicende. Il cadenzato incedere dell’elegante tableau vivant dei figuranti, tra ricami ed apparati, chiarine e sbandieratori, l’ebbrezza vigorosa della corsa ispirano, ogni anno, l’artista, invitato da Soroptimist, che dona la sua rappresentazione dell’antico Palio astese. Ne è nata così una straordinaria galleria d’arte contemporanea. A testimonianza della costante collaborazione del club con il Comune di Asti, le prime dieci “Pergamene” sono state esposte all’Archivio storico comunale nel settembre 1992: dalla sobria linearità di Amelia Platone (Don Bosco, 1983) all’ironica creatività di Paolo Fresu (San Pietro, 1984), dalla figurazione di Francesco Argirò (Santa Maria Nuova, 1985) alla fantasiosa immaginazione di Eugenio Guglielminetti (San Pietro, 1986), alla sintesi geometrica di Giuseppe Orlandi (San Silvestro, 1987). Dalle cromie di Remo Brindisi (San Lazzaro, 1988) all’invenzione fantastica di Domenico Guglielminetti (Nizza Monferrato, 1989) all’allusiva icona di Valerio Miroglio (Cattedrale, 1990). Dal sogno arcaicizzante di Carlo Carosso (Santa Maria Nuova, 1991) al prezioso rabesco di Piero Sciavolino (1992).
Altre dieci “Pergamene”, sono state esposte al Battistero di San Pietro in occasione del Ventennale del Premio nel 2002. Nel decennio successivo, la collezione si è arricchita di una testimonianza dell’indimenticabile Amelia Platone (San Pietro, 1993).
Alla matericità di Gigi Quaglia (Torretta, 1994), dall’enigma silente di Mario Perosino (Tanaro Trincere Torrazzo, 1995) all’inquieta pensosità di Piero Bussi (San Silvestro, 1996), dalla vitale struttura di Adriano Tuninetto (Cattedrale, 1997) alla sommessa liricità di Giacomo Soffiantino (San Silvestro, 1998), dalla plastica tensione di Floriano Bodini (Don Bosco, 1999) alla tersa grafia di Francesco Casorati (Canelli, 2000), dalle partiture timbriche di Eugenio Guglielminetti (Santa Caterina, 2001) alla lieve vibrazione di Mauro Chessa (San Secondo, 2002). Il premio ha annoverato negli ultimi anni nuovi maestri dell’arte contemporanea: dall’arcana pergamena di Romano Campagnoli (San Lazzaro, 2003) alla silente meditazione di Sergio Albano (San Pietro, 2004), dal metafisico collage di Ezio Vincenti (la pergamena non fu assegnata nel 2005 e andò a San Pietro nel 2006) all’elegante segno di Gianvincenzo Vendittelli (San Lazzaro, 2007), dalla segreta essenza di Giacomo Soffiantino (San Paolo, 2008) al vigore plastico di Sergio Unia ( Nizza, 2009), dalla ricerca concettuale di Sergio Floriani (Tanaro Trincere Torrazzo, 2010) alla nitida geometria di Sara Carbone (Cattedrale, 2011).
In attesa di assegnazione, la Pergamena del “Trentennale”, firmata dallo scultore Emilio Baracco, cela nella simbolica linfa di un possente destriero l’auspicio per l’evento del settembre 2012 e la speranza che tutte le trenta opere, e le altre che verranno, possano avere degna visione nella mostra permanente nell’atteso museo del Palio.