domenica 4 Giugno, 2023
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I 145 inutili piloni della ferrovia Asti-Castagnole

Davanti a quella colata di cemento armato si respira la grazia disarmonica di un pianoforte scordato. Un suono cacofonico moltiplicato per 145. Tanti sono i “giganti”, alcuni dei quali alti come palazzi di cinque piani e con pali di fondazione profondi 17 metri, che sfregiano la vallata del Tanaro e si vedono da centinaia di bricchi delle colline tra Monferrato e Langhe, giudicate dall’Unesco Patrimonio...

Turisti non per caso, Asti vista negli anni trenta

La guida di Asti edita nel 1933 ci svela, a oltre 80 anni di distanza, come si presentava la città in quegli anni

Quando in città il vescovo giudicava usura e conflitti

Il volume costituisce il risultato del percorso di ricerca che Ezio Claudio Pia ha realizzato nel corso del suo Dottorato, conseguito alla Scuola di dottorato in Studi storici dell’Università di Torino. Il contenuto è una ricca e documentata analisi dell’attività del tribunale del vescovo di Asti in epoca medievale. Questo tribunale si caratterizzava per una singolare concentrazione di competenze:...

Storia di un amore mentre Asti è stretta tra Savoia e Gonzaga

La voce d’acqua è la voce limpida e avvolgente della protagonista del libro, quando canta. Forse quella stessa voce è la protagonista del libro. Una possibile chiave di lettura, la più semplice. La dama Ludovica dei conti Gina sposa il referendario di Asti Diego Arri nel 1649. La storia raccontata nel libro è attentissima alla vera storia di Asti...

Asti la città delle 100 torri (demolite)

Asti, città dalle 100 torri ma tutte demolite nel corso degli anni.

Astigiani onorari scelte motivate e nomi del momento

L’elenco dei cittadini onorari di Asti racconta l’ultimo secolo e mezzo di storia della città da un punto di vista del tutto originale.

Il Palio è schierato in campo

Da un ruolo coreografico, la figura del Capitano è diventata negli anni la massima autorità della piazza, dovendo comminare squalifiche o prendere clamorose decisioni.

Piazza Alfieri e Campo del Palio

Ipotesi scartata per il palazzo Ina, in un’inedita piazza San Secondo. Sulla sinistra si nota il monumento ai Caduti, oggi in piazza I maggio. (Collezione privata)
Dagli archivi emergono i progetti di una Asti mai vista. Sono le idee di architetti e urbanisti che non hanno mai visto la luce, piazze ed edifici rimasti sulla carta. Se fossero stati realizzati, oggi la città sarebbe quasi irriconoscibile: la casa littoria – oggi sede dell’Intendenza di Finanza – si sarebbe aperta verso piazza Alfieri con una corte porticata. Piazza Campo del Palio non esisterebbe più, al suo posto vedremmo oggi viali, palazzi e giardini. E un intero isolato del centro storico, in epoca fascista, doveva diventare un'area verde, mentre dalle parti di Valmanera era previsto uno stadio di hockey. Viaggio tra le prospettive inedite di una città, dove i progetti scartati hanno lasciato vuoti urbanistici che ancora oggi faticano a trovare un’identità.

Quei giardini mai fioriti

Schizzo prospettico di Giuseppe Roda della gradinata di accesso al bosco del Littorio, poi ribattezzato dei Partigiani
I giardini che ad Asti sono stati progettati dai migliori speciali, ma non sono mai stati realizzati, per rendere più accogliente la cttà nella prospettiva di farla diventare capoluogo di provincia.

I signori del brindisi

L'evoluzione del marchio del Consorzio disegnato nel 1932 da Ottavio Baussano. Il San Secondo a cavallo è rimasto al centro pur nell'ammodernamento dell'interpretazione grafica fino ai giorni nostri
Non fu probabilmente mai scattata una fotografia della cerimonia del 17 dicembre 1932, giorno in cui venne ufficialmente costituito il “consorzio per la tutela dei vini tipici moscato d’asti e asti spumante”. Una trentina di esponenti del mondo enologico piemontese firmarono l’atto con cui nacque il consorzio che ora festaggia gli 80 anni. La prima uscita ufficiale fu a siena. Quel san secondo a cavallo ha continuato a galoppare. Sono cambiati presidenti e strategie per far conoscere in tutto il mondo il vino figlio del moscato, prodotto in 53 comuni, che porta il nome di asti nel mondo.