La voce d’acqua è la voce limpida e avvolgente della protagonista del libro, quando canta. Forse quella stessa voce è la protagonista del libro. Una possibile chiave di lettura, la più semplice. La dama Ludovica dei conti Gina sposa il referendario di Asti Diego Arri nel 1649. La storia raccontata nel libro è attentissima alla vera storia di Asti del periodo, i due protagonisti sono realmente vissuti e l’autrice è stata capace di coniugare la storia d’archivio con l’invenzione di una storia privata, inquietante quanto complessa.
Asti era allora chiusa in mezzo a tre stati: il ducato di Savoia, il Monferrato dei Gonzaga e il ducato di Milano, situazione per niente facile dati i continui contrasti fra i territori, di cui spesso Asti pagava le conseguenze. Si tratta di un racconto storico, dove emergono le storie private, i rapporti fra le persone, fra Ludovica e i figli del primo matrimonio di Diego, i rapporti fra i coniugi, i rapporti con i confessori, figure chiave quanto era elemento chiave la religione dell’Inquisizione in quegli anni, e poi il canto di Ludovica, che affascina e introduce nella storia un nuovo personaggio.