Con la fine della seconda guerra mondiale anche il postino dovette adeguarsi. La principale novità riguardò l’arteria che collega piazza Torino con corso Dante: a poche settimane dalla Liberazione prese il nome di viale dei Partigiani. Esisteva già a metà ’800, indicata come “circonvallazione a nord”, e nel 1873 fu denominata corso Novara. Nel 1926 diventò corso Regina Margherita e dal febbraio ’44 fu dedicata al poeta Gabriele d’Annunzio, morto nel 1938. Dal dopoguerra ai Partigiani fu intitolato anche il “bosco”, che il Comune aveva acquistato da privati nel 1927 per farne il parco pubblico denominato Bosco del Littorio. Si ridusse a “via del Bosco” anche la via Bosco del Littorio, che dietro a corso Dante costeggia le scuole elementari Dante Alighieri, all’epoca del fascio intitolate ad Arnaldo Mussolini, fratello del Duce, morto nel 1931. Nell’immediato dopoguerra tornò a chiamarsi piazza Emanuele Filiberto l’attuale piazza Campo del Palio, così denominata nel 1969. Al Savoia “testa di ferro” la grande piazza sorta a metà ’800 era già stata dedicata nel 1911, ma nel 1939 diventò piazza dell’Impero. Cambiò nome anche il palazzo in mattoni e travertino che si affaccia sulla grande piazza e che con la torre volle simboleggiare la virilità. Casa Littoria, inaugurata dal Duce il 13 maggio 1939, divenne così il palazzo dell’Intendenza di Finanza e non ebbe più denominazioni la piazzetta antistante la scalinata che era detta piazza del Littorio.
La piazza nota agli astigiani come piazza del cavallo (Asti fu la prima città italiana a erigere un monumento equestre al re Umberto I, ucciso a Monza appena un anno prima) fu dedicata al sovrano nel 1903, ma alla fine della guerra mutò il suo nome a favore degli eroi risorgimentali Fratelli Cairoli, pur rimanendo per tutti la piazza del cavallo. Nel ’45 la via da piazza Medici a piazza Catena prese il nome di Alessandro Hope (il maggiore inglese impegnato nella lotta partigiana e ucciso per un tragico incidente al castello di Cisterna) lasciando quello del gerarca fascista Italo Balbo, vittima di fuoco amico nei cieli della Libia. Nello stesso anno diventò corso XXV Aprile l’ex strada Laverdina (allora di dimensioni molto modeste) che nel 1932 fu chiamata via Principe Tomaso di Savoia e nel 1935 corso Littorio. In cima a quella strada fu ultimata nel 1938 la costruzione della caserma, Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale “Romolo Galassi”, dove nei primi anni ’60 si trasferì la Questura dalla precedente sede di via Roero.