sabato 27 Luglio, 2024
HomeInsegne senza ruggineI 65 anni del cestaio di via Aliberti
Insegne senza ruggine

I 65 anni del cestaio di via Aliberti

Migliaia di vimini e presepi da tutto il mondo
Lo storico cestaio di via Aliberti, lo specchio di una Asti che non c'è quasi più ma vuole continuare a vivere.

Dice Gian Piero Varenni: “La mia miglior fisioterapia? Il lavoro”. Classe 1938, si muove con sicurezza in quei corridoi stretti e pieni di presepi e con più di 5 mila cesti in vimini impilati uno sull’altro. Ha percorso migliaia di chilometri lì dentro, pari forse a qualche giro del mondo. È entrato ufficialmente in negozio il 1° settembre 1952. «O si studia o si lavora, mi disse mio padre. E io non ho avuto dubbi».

Una famiglia di ombrellai

Da 65 anni, gli astigiani sono abituati a vederlo dietro o davanti a quelle due vetrine della Cesteria di via Aliberti, nel cuore del vecchio ghetto di Asti. «I miei genitori – racconta – avevano il banco al mercato: vendevano cappelline di paglia. Se le ricorda? Quelle che si usavano in campagna. Il negozio era di proprietà di mio zio Giovanni e di mio papà Rinaldo: era in via Aliberti 14. Mio nonno era un ombrellaio del Lago Maggiore e aveva un negozio di ombrelli e cesteria a Mombercelli».

In bottega Gian Piero entrò a 14 anni: «Il negozio era molto più piccolo: solo due vetrine, era molto spartano. Facevamo ombrelli – tira fuori dal cassetto i grossi forbicioni che si usavano per tagliare la stoffa – e si facevano riparazioni. Ormai gli ombrelli nessuno li fa più qui: sono tutti cinesi. Avevamo la cesteria: compravamo il vimini dagli operai della Way Assauto che la domenica andavano lungo il Tanaro a raccoglierlo per arrotondare il salario. Erano gli Anni ’50 e noi eravamo artigiani. Avevamo la clientela della Asti bene che comprava i piumini di struzzo e le scope di saggina, e io le portavo in bicicletta fino in corso Dante». Ricordo che andavo dai Griffa, dai Ballario, anche dai Conte.

Differenti forme e dimensioni per le ceste di vimini di Varenni

I ricordi di un centro storico vivo di attività e mestieri

«Ho visto passare tanta gente e cambiare la città» confessa il cestaio di via Aliberti. E aprire e chiudere tante botteghe. I suoi ricordi sono come una fotografia nitida delle attività che si svolgevano lungo quelle vie.

«Quando arrivai c’era anche il magnan che riparava le pentole in rame e un negozio che vendeva accessori per biciclette. Poi c’erano la tipografia Campini, la drogheria Migliarino, la macelleria Ghia che vendeva 7 vitelli alla settimana, un ingrosso di lattoniere, Marozzi scarpe, una modista tipo merceria, la famiglia Boano che faceva polleria, un negozio che vendeva vestiti per persone anziane e per la comunione delle bambine, una macelleria equina, poi un altro macellaio: prima Novalito, poi Girola. C’era poi la parrucchiera Neri, la mamma di Bruno Gambarotta».

L’elenco continua ricordando l’altro lato di via Aliberti… «Raimondo il pasticciere, dove oggi c’è la Drogheria, un negozio di vestiti da donna e da sposa, qui accanto a me vendevano trippa, ma solo il mercoledì e il sabato, e i Ponchione vendevano carne argentina. Il primo negozio che ha chiuso è stato Opezio: vendeva olio e sapone».

Varenni parla volentieri e racconta la sua vita: «Nel 1970 ho fatto debiti: ho comprato i muri del negozio. Spesi 18 milioni di lire. Non avevo un soldo, ma solo tanti debiti. Avevo così tanti debiti che a Capodanno ho messo il vestito da sposo. Non prendevo il caffè per risparmiare». E aggiunge: «Mi hanno aiutato il boom economico e la moda del vimini: non facevo in tempo a mettere le cose in vetrina che era tutto venduto».

Presepi provenienti da tutto il mondo esposti nelle vetrine di via Aliberti

Un mondo di presepi etnici di varie culture

Fu così che nel 1982 Gian Piero raddoppiò i locali e nel 1988 fece un regalo molto particolare alla moglie Iucci, ex dipendente comunale all’ufficio elettorale, per i loro 25 anni di matrimonio: un altro negozio sempre in via Aliberti, solo un po’ più su. All’inizio c’era un’esposizione di salotti in vimini, sedie a dondolo e arredamento da giardino. Poi tutti gli astigiani se lo ricordano per i grandi presepi che venivano allestiti. «Il presepe vivente che organizzammo nella via negli Anni 90 fu una delle mie più grandi emozioni» dice Varenni. «Ho introdotto i presepi negli Anni 80: sono partito dalle statuine artigianali napoletane, siciliane, dell’Umbria con le ceramiche di Deruta – racconta Gian Piero – oggi ho presepi da tutto il mondo: Bolivia, Cuba, Perù, Messico, Russia, Grecia, Portogallo, Brasile, Ecuador, Guatemala». Migliaia e migliaia di bambin Gesù bianchi, gialli e neri. E Maria, Giuseppe, re Magi, pastori e animali che parlano tutte le lingue del mondo».

E negli anni sono passati in quelle due vetrine del ghetto astigiano centinaia di scarpiere in formica, orologi, borse da signora. Persino un eccentrico tavolino antico fatto ad elefante dall’Indonesia e una sedia a dondolo a forma di cavallo.

«Quest’anno ho festeggiato i 65 anni di attività in ospedale: quando sono tornato invece del rinfresco, ho scelto di fare uno sconto del 20% su tutti i prodotti. Un regalo per tutti gli astigiani fino a fine anno».

“Restiamo aperti per tenere viva la nostra Asti”

Guarda la moglie Iucci, che dal 1993, anno della pensione, lo affianca: «Il negozio bisogna amarlo, bisogna sentirlo. A me capita di aprire la domenica se c’è da dare un servizio alla città. Noi dobbiamo tenere le luci accese. Tenere viva la nostra Asti». Alla clientela classica si sono aggiunti tanti turisti di passaggio affascinati dalle vetrine di Varenni colme di curiosità. È uno di quei negozi che danno ‘profumo’ alla città. Se tornasse indietro cambierebbe qualcosa? «No, ma se fossi giovane oggi forse andrei a vivere in Australia». Sogni? «Sì, fare il giro del mondo. Lo farò a 70 anni di attività quando andrò in pensione. Adesso non chiudo ancora: cosa faccio a casa tutto il giorno?».

 

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

Latest posts by Fiammetta Mussio (see all)

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA
Paolo Conte nello studio a Torino con altri musicisti astigiani durante la registrazione di Torretta Calipso nella primavera del 1980

Paolo Conte: avvocato, cantautore… enigmista

In che consiste il gioco? Chi si cimenta con questi enigmi deve trovare una frase cioè la soluzione partendo da un enunciato (esposto) che...

Patente di Astigianità

Sappiate che Da 35 a 40 risposte esatte Ottimo! Siete Astigiani doc, eccellenti conoscitori delle terra dove vivete. Meritate la patente di Astigianità. Da 24 a...

Ciao Luciano

Astigiani pubblica nella pagine seguenti frasi, pensieri, poesie scelti tra i tanti messaggi che ci sono stati inviati o sono stati scritti nella nostra...

Sonetto al sacrestano dimenticato

Una pagina per sorridere su personaggi, vizi e virtù di un passato appena prossimo ancora vivo nella memoria di molti. Ricordi al profumo della...

Quei 10.000 km sulla Topolino verde oliva

Organizzare un viaggio in auto lungo migliaia di chilometri in paesi sconosciuti, il tutto senza l’ausilio di Internet. Oggi sembra un’impresa impossibile, nei primi...

Sul calendario Ottobre-novembre-dicembre 2018

21 ottobre In una Cattedrale gremita di fedeli, Monsignor Marco Prastaro è nominato vescovo di Asti dall’arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia. Concelebrano l’ex vescovo...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE