È terra di confine il nucleo geografico di Cocconato, Cocconito e Tuffo, che variamente viene chiamata astigiana, monferrina, casalese, chivassese e torinese dai due curatori dell’opera, Zampicinini e Fassino, con la giusta preoccupazione che i lettori possano smarrirsi nelle quasi ottocento pagine.
La lunga prefazione affidata a più storici e antropologi avverte che il libro è stato suddiviso in quattro parti: il territorio, gli edifici, il clero, la vita vissuta, intesa nella duplice dimensione del tempo della quotidianità e di quello della festa. Notevole il numero di archivi comunali e parrocchiali esaminati con certosina attenzione, di libri sfogliati, di fotografie e disegni.
Il volume ha richiesto anni di lavoro, interessante è la parte dedicata al clero. Compaiono le figure di parroci e vescovi, con il loro impegno nella vita religiosa e sociale e molti documenti inediti che aprono un panorama a tutto tondo sui rapporti fra popolazione e religione.
Curioso e inedito il viaggio problematico di Giovanni Bosco con un amico per andare a trovare una persona in un paese non molto lontano, viaggio tempestato da piogge, perdita della strada, attraversamento di un bosco di notte, raccontato con una certa piacevole leggerezza. Un aspetto particolare del libro è proprio l’intrecciarsi di macrostoria e microstorie, la possibilità per chi legge di “riposarsi” con un racconto, o per chi è interessato alla Storia, di trovare una ricerca senza dubbio inattaccabile.
Chiese e vita religiosa a Cocconato, di Gianpaolo Fassino e Franco Zampicinini, Associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie, Castelnuovo Don Bosco, 2018, 740 pagine, 50 euro