Renata Sorba è una donna ben nota ad Asti. È attiva Presidente dell’APRI – Associazione ipo-nonvedenti – già autrice di un libro intitolato Né diversa né uguale ma libera, un’autobiografia esaltata da una grande passione per lo sport (il tiro con l’arco) dal quale ha tratto le energie per affrontare la sua vita da non vedente in una maniera speciale. In questo secondo libro, Renata racconta della sua malattia agli occhi: è stata colpita dalla malattia già adulta e c’è ovviamente stato un radicale cambiamento nella sua vita: «I colori, le immagini, le forme, la profondità… si sono trasformati in una visione opaca, annebbiata, offuscata, senza però diventare “buio”. Ho perso visivamente i colori ma sono impressi nella mia mente e dentro di me.»
Brevi capitoli, ciascuno accompagnato da un colore, che raccontano episodi, sensazioni, la capacità di crearsi, attraverso tutti gli altri sensi e i ricordi di colore, una vita attiva, piena di amici, di emozioni, di voglia di fare. Molto è cambiato dal periodo difficilissimo in cui la malattia avanzava e si affacciava la vergogna. La vergogna è scomparsa in un attimo: un giorno si accorse che era necessario usare il bastone bianco che teneva nella borsa. Doveva attraversare un strada trafficata. Prese il bastone bianco, una signora anziana si appoggiò al suo braccio e le chiese se poteva aiutarla ad attraversare. Mai più vergogna.