domenica 16 Febbraio, 2025
HomeIl trovarobeQuando il telefono era a muro e in duplex
Il Trovarobe

Quando il telefono era a muro e in duplex

Un totem nero in corridoio

Nel 1928 la Stipel (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda) depositò il marchio “Duplex”, che diventò il nome dell’impianto telefonico che collegava alla centrale, con una sola linea, due apparecchi installati nel medesimo edificio. Il Duplex anche per gli astigiani divenne una “questione da condomini”.

Il fatto di condividere con un vicino la linea telefonica di casa, dava la possibilità di risparmiare ben un 34% sulla tariffa annua telefonica intera. All’epoca, stiamo parlando degli Anni Cinquanta del ’900, la tariffa intera, in una città con meno di 10.000 abbonati, era di 500 lire; di 575 lire in città che superavano la soglia dei 10.000 utenti. Benché le tariffe telefoniche italiane fossero di gran lunga inferiori a quelle degli altri paesi europei e degli Stati Uniti, il telefono in casa continuava a essere un lusso.

Il Duplex rappresentò così un comodo e importante modello sociale e di risparmio per le famiglie. Come funzionava il telefono duplex? Semplicissimo: si alzava la cornetta del telefono e prima di comporre il numero mediante il disco forato, se non si udiva il segnale libero del “tut-tut”, ma un silenzio elettrico, significava che il soggetto con cui si condivideva la linea telefonica era in conversazione. Solitamente, la linea Duplex si spartiva tra vicini di pianerottolo e quando risultava impegnata, non si potevano ricevere telefonate su nessuno degli apparecchi.

Telefono a muro duplex
Uno dei classici apparecchi a muro della Stipel (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda)

 

Accadeva sovente che per ore e ore la linea risultasse occupata, soprattutto se i vicini avevano dei figli adolescenti alle prese con i primi filarini amorosi. Sovente, il vicino ansioso di effettuare una telefonata urgente, si recava a suonare il campanello dell’utente comune, invitandolo a liberare la linea. Altre volte si sentivano dei tonfi rumorosi, conseguenza di pugni sui muri, segnali di vicinato per avvertire il disagio di una lunga attesa. Quando la linea finalmente si liberava, veniva segnalato dal proprio telefono da un brevissimo squillo.

L’apparecchio telefonico era in bachelite, prima rigorosamente nero, poi anche verde petrolio. Divenne l’icona della società moderna degli Anni Sessanta, distribuito dalla compagnia telefonica in due modelli: “da muro”, quello da appendere alla parete o “da tavolino”, più elegante e leggermente più caro. Il telefono era solitamente installato in corridoio e dotato di un filo avvolto a serpentina che all’occorrenza si allungava e permetteva di rifugiarsi in qualche stanza per cercare un po’ di privacy familiare. La suoneria aveva un solo tono: un drin metallico che si poteva solo alzare o abbasare di volume.

L’AUTORE DELL’ARTICOLO

Pier Ottavio Daniele

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Dio li fa e poi li accoppia

Non so capita anche a voi di notare in giro certe coppie che non ti sembra possibile possano stare insieme, personaggi così diversi che...

Accadde nel secondo trimestre 2009-1919

2009 17 aprile – Dopo 25 anni riapre Palazzo Mazzetti con l’ultimazione dei lavori del primo lotto. Nell’ala est viene ospitata la mostra “Il Teatro...

Sul calendario aprile-maggio-giugno 2019

4 maggio In piazza Campo del Palio inaugurazione della Fiera Città di Asti. La manifestazione, voluta dal Comune per le celebrazioni di San Secondo, torna...

La collina di Spoon River – Giugno 2019

Maria “Jucci” Chiusano 24 aprile 1927 – 23 gennaio 2019 Cuoca e ristoratrice Falcon Vecchio di Asti Ho cucinato! Oh, quanto ho cucinato, sin da bambina, accanto...

Vasche in zinco, brocche e catini per la toeletta

In una famosa battuta i “Tre lilu” sintetizzano a modo loro il rapporto tra il mondo contadino e l’acqua: “La doccia è il giorno...

Gli Statuti sono astesi ma la xilografia è di Reggio Emilia

I La stampa a caratteri mobili, messa a punto da Gutenberg a metà del XV secolo a Magonza, si diffuse rapidamente in Italia, culla...

Diari di un camminatore sui sentieri del Piemonte

L’autore, astigiano, apre questo suo fitto viaggio con una domanda universale: “Non ho ancora capito dove sono diretto… Almeno, che ricordi la strada che...

Istinto di sopravvivenza nel viaggio di Sergio in India

Giancarlo Pagliero, tour leader, indologo e consulente di viaggio, da oltre 35 anni viaggia in Europa, America Latina ed Asia. Il suo romanzo è ambientato...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE