Viviamo in una comunità virtuale dove condividiamo i momenti della nostra vita e veniamo in contatto con migliaia di persone.
Come per un viaggio, abbiamo bisogno di una guida che ci conduca tra le terre della Rete e dei Social. Alice Avallone, astigiana, da anni studia e offre consigli utili per gestire i rapporti digitali che richiedono un linguaggio, una “netiquette”, oltre a usi, costumi e rituali. L’etnografia digitale mappa e descrive i comportamenti umani in Rete, prendendo in prestito dalle scienze umane la paziente attitudine all’ascolto e all’osservazione.
L’autrice traccia un percorso pratico e ricco di storie che aiuta a capire chi sta dall’altra parte dello schermo e, in fin dei conti, chi siamo noi quando ci muoviamo e conversiamo nei territori digitali. Conducendo una indagine possiamo capire chi è la persona che posta i selfie su Instagram, a che gruppo etnico e sociale appartiene.
Ogni immagine postata contiene informazioni su chi l’ha scattata e postata. Il gesto di condividere un momento della propria vita parla apertamente alle persone che ci osservano. Dietro le identità reali, molte sono quelle costruite, i cosiddetti fake. Avallone ci insegna anche come riconoscerli e, quindi, evitarli.
Per condurre indagini utili al lavoro di marketing, analisi sociologiche, recruitment, partecipando a gruppi chiusi, ascoltando le conversazioni dei vari utenti e ricercare da dove vengono, cosa seguono e ciò che pubblicano on line.
People watching in rete, Alice Avallone, Franco Cesati Editore, 2017, 119 pp., 12 euro