martedì 10 Settembre, 2024
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Se il brivido dell’alta quota diventa una professione

Lavori in altezza, appesi alle funi. Storia di quattro istruttori del CAI che hanno trasformato la passione in una start up...

Fare delle proprie passioni un lavoro è il sogno di tanti. Pochi ci riescono, perché trasformare una buona idea in business è complicato: servono le giuste competenze, una solida capacità progettuale, un team di persone affiatato, motivazione e coraggio in abbondanza. È la scommessa dei quattro giovani astigiani che hanno fondato Icarus Lavori in quota. Si sono conosciuti, giovanissimi, alla sezione CAI di Asti, dove hanno imparato a maneggiare con scioltezza tecniche e strumenti dell’arrampicata. Hanno condiviso per dieci anni le fatiche, i brividi e le emozioni della vetta. Tra le avventure più appassionanti, la Au-delà des ombres, una via di ghiaccio di quasi 600 metri nella Valle di Freissinières, in Francia (Haut Dauphiné, quota 1600 metri). Un giorno hanno pensato che quel sodalizio poteva trasformarli in una squadra di scalatori urbani al servizio di quanti, meno spericolati di loro, devono raggiungere alte quote per completare un lavoro o risolvere un problema. Qualche esempio? Verniciare una facciata, mettere in sicurezza un tetto, pulire le vetrate, installare antenne, potare un albero, costruire un nave o posizionare un impianto elettrico. Tutto senza ponteggi, senza impalcature, utilizzando unicamente funi e imbracature. Il progetto Icarus è nato così «dalla commistione di due elementi: la nostra abilità e confidenza col movimento in altezza, acquisita in anni di alpinismo ad alti livelli, unita ad una abilità nei lavori manuali. Denominatore comune, naturalmente, una grande amicizia e una gran voglia di sperimentazione» raccontano Lucio, Nicola, Cosmin e Alex. «L’idea è venuta praticamente nello stesso momento a tutti e quattro, parlando di possibili sbocchi lavorativi e forme per metterli in pratica,  è scaturita dalla comune voglia e dalla possibilità di tradurre le nostre passioni in qualcosa di concreto ed utile».

Da sinistra: Lucio Rinetti, Nicola Odorizio, Cosmin Ruscior, Alex Ruscior

 

Con l’aiuto di un comune amico, consulente del lavoro, il team ha mosso i primi passi per concretizzare il progetto che ha partecipato al bando per start up promosso nel 2014 dal Polo universitario astigiano. Icarus è stata selezionata e ha potuto usufruire dei servizi offerti dal nascente incubatore d’imprese: corsi di marketing ed economia, un locale presso la sede universitaria con computer, linea telefonica, stampante e fax, per svolgere tutte le attività di ufficio. «Come vi dividete compiti ruoli e mansioni»? «Gestire una società non è facile» spiega Lucio «Gestire una società di lavori in quota è dannatamente difficile! Prima di iniziare l’attività abbiamo frequentato corsi specifici sulla sicurezza e sulla gestione dei cantieri e sostenuto esami per abilitarci alla professione». Nicola ha il ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp) e redige il piano operativo della sicurezza obbligatorio per ogni cantiere, si occupa di preventivi e fatture. Lucio segue la parte commerciale e legale, dal marketing ai contratti. Alex e Cosmin curano gli aspetti pratici dell’attività: sopralluogo, gestione del materiale, pianificazione dell’intervento e modalità di esecuzione.  L’investimento di partenza è stato inferiore a diecimila euro, il resto è compensato da volontà e creatività: «Il lavoro è poco in genere, bisogna cercare di soddisfare le esigenze dei privati che sono sempre più oculati nelle spese. Noi cerchiamo di adeguarci a queste problematiche, intervenendo in maniera alternativa: dove servirebbero strutture per raggiungere luoghi scomodi, noi ci limitiamo all’uso di corde, abbattendo costi e tempistiche. Investiamo molto del nostro tempo per farci conoscere: come al solito in Italia siamo indietro rispetto alla realtà europea, dove il lavoro in fune è conosciuto e praticato da decenni». Sfruttando i social network e il passa parola i quattro scalatori hanno già acquisito commesse nell’Astigiano e una per lo stabilimento Fiat di Cassino. Al momento, ognuno di loro conserva il posto di lavoro “sicuro” ma la speranza è che a breve Icarus possa diventare per tutti la professione principale. In fondo, concludono i quattro ragazzi «Noi preferiamo stare appesi da qualche parte piuttosto che rinchiusi in un ufficio.Soprattutto quando c’è il sole». In bocca al lupo Icarus! Volate alto, ma non sfidate il sole.

Al lavoro 15 metri dal suolo
La Scheda

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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