sabato 18 Gennaio, 2025
HomeLo scaffaleIronia e sagacia nell’antico gergo astigiano
Lo scaffale

Ironia e sagacia nell’antico gergo astigiano

Storia linguistica di Asti, la bùla di còj

Raro trovare in un libro “scientifico”, chè tale è questo, una prefazione così sintetica e completa. Che nessuno cada nell’errore di tralasciare la prefazione per la curiosità di tuffarsi subito in un testo ricchissimo che è, insieme, la piacevolissima scoperta di un “mondo”, un mondo piccolo che va da corso Torino a San Pietro, e al contempo un mondo grande di cultura, di relazioni, di lavoro, di divertimento, un mondo che si distingue da tutti gli altri, in definitiva unico. La prefazione ci dice proprio di che mondo si tratta, che linguaggio è il gergo: il gergo è una lingua, anzi un’antilingua usata da categorie sociali definite marginali, con una valenza di contrapposizione alla lingua della società istituzionale, che esprime una controcultura di opposizione e di resistenza rispetto alle norme. È l’esigenza di un “parlare nascosto” che sottolinea l’appartenenza a un gruppo. Dopo aver letto la prefazione, ci si addentra nel testo vero e proprio, che è suddiviso in 14 capitoli elencati in ordine alfabetico che indicano le categorie: alimentazione, amore, corpo umano ecc. e sottocapitoli che rendono semplice e facile la lettura, grazie anche alla scelta di utilizzare un vocabolario il più possibile vicino a quello italiano.

Alla fine una raccolta di detti e proverbi, modi di dire, elenco di aggettivi. Il libro è frutto di un lavoro certosino, appassionato e intelligente. Scrive Pippo Sacco nella prefazione: «…per un’operazione di salvataggio della memoria e della cultura locale nasce questo lavoro […] non solo per consegnare agli studiosi una documentazione importante, ma soprattutto per richiamare dal silenzio una storia minore e per riscattare a una giusta dignità le migliaia e migliaia di lavoratori che l’hanno usato. In un sistema sociale ed economico imperniato sui privilegi delle classi più abbienti, il gergo consentiva ai più umili di rivalersi esprimendosi con un fraseggio esclusivo, che permetteva loro di sentenziare impunemente giudizi tranchants ed opinioni trasgressive al riparo della segretezza di un codice linguistico non compreso da chi non faceva parte di quella élite.» Dalle parole dello stesso Pippo Sacco si capisce bene che il volume non entra nella schiera qualche volta triste dei volumi “nostalgici”, ma costituisce veramente un’importante pietra della storia linguistica di Asti, che non c’era. Lo arricchiscono godibilissimi disegni di Paolo Fresu, che accompagnano con delicatezza attraverso il viaggio delle parole degli uomini e delle donne astigiani. Il gergo è scomparso dalla fine degli anni ’50 con la scomparsa degli ultimi astigiani “puri”, con la contaminazione conseguente alle immigrazioni dalle altre regioni (Veneto, dopo l’alluvione del Polesine, Meridione), con la progressiva e forte scolarizzazione e il conseguente apprendimento della lingua italiana, elemento aggregante e unificante. Il titolo. 

La bùla di còj è Asti: così è stata sempre chiamata, una conca fra le colline (bùla), a vocazione prettamente agricola di còj, dei cavoli, appunto. 

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Dio li fa e poi li accoppia

Non so capita anche a voi di notare in giro certe coppie che non ti sembra possibile possano stare insieme, personaggi così diversi che...

Accadde nel secondo trimestre 2009-1919

2009 17 aprile – Dopo 25 anni riapre Palazzo Mazzetti con l’ultimazione dei lavori del primo lotto. Nell’ala est viene ospitata la mostra “Il Teatro...

Sul calendario aprile-maggio-giugno 2019

4 maggio In piazza Campo del Palio inaugurazione della Fiera Città di Asti. La manifestazione, voluta dal Comune per le celebrazioni di San Secondo, torna...

La collina di Spoon River – Giugno 2019

Maria “Jucci” Chiusano 24 aprile 1927 – 23 gennaio 2019 Cuoca e ristoratrice Falcon Vecchio di Asti Ho cucinato! Oh, quanto ho cucinato, sin da bambina, accanto...

Vasche in zinco, brocche e catini per la toeletta

In una famosa battuta i “Tre lilu” sintetizzano a modo loro il rapporto tra il mondo contadino e l’acqua: “La doccia è il giorno...

Gli Statuti sono astesi ma la xilografia è di Reggio Emilia

I La stampa a caratteri mobili, messa a punto da Gutenberg a metà del XV secolo a Magonza, si diffuse rapidamente in Italia, culla...

Diari di un camminatore sui sentieri del Piemonte

L’autore, astigiano, apre questo suo fitto viaggio con una domanda universale: “Non ho ancora capito dove sono diretto… Almeno, che ricordi la strada che...

Istinto di sopravvivenza nel viaggio di Sergio in India

Giancarlo Pagliero, tour leader, indologo e consulente di viaggio, da oltre 35 anni viaggia in Europa, America Latina ed Asia. Il suo romanzo è ambientato...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE