lunedì 20 Ottobre, 2025
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Album di famiglia

Il vino astigiano in cartolina

La collezione di Bruno Rolletto
Astigiani ha invitato più volte i lettori ad “aprire i cassetti” dei ricordi per comporre le immagini del nostro Album di famiglia. Questa volta l’invito è stato accolto da una giovane astigiana Claudia Rolletto, figlia di un appassionato collezionista e filatelico che ha raccolto migliaia di documenti, foto, testimonianze delle vita astigiana. Come scrive nelle righe che seguono, Claudia consegna alla memoria collettiva di Astigiani uno spicchio molto particolare delle raccolte di suo padre, quello dei documenti legati al mondo del vino. È un tema che la nostra rivista ha già trattato altre volte. Ricordiamo il servizio sui manifesti pubblicitari degli spumanti pubblicato sul numero 19 del marzo 2017 e quello sulle fiere enologiche del numero 25 settembre 2018. Questa nuova documentazione inedita integra, aggiorna e arricchisce la ricerca già pubblicata sul numero 5 del settembre 2015 dedicata alle cantine e alle osterie attive in Asti città fino ai primi decenni del Novecento. Un patrimonio di documenti che esce dalla preziosa raccolta privata per diventare patrimonio di una comunità. Ogni immagine racconta una storia vera che supera i luoghi comuni. Si fa tanto parlare di "Asti città del vino", si ipotizzano musei e strutture che se non basate sulla storia rischiano di nascere sulle sabbie mobili dell’ovvio. Astigiani ringrazia Claudia Rolletto per la disponibilità ad arricchire così la nostra storia collettiva.

L’eredità di mio padre

 

Quando è scomparso mio padre, Bruno Rolletto (Asti, 1 Giugno 1949 – 2 Dicembre 1999), io avevo sette anni. Forse ero troppo piccola per capire cosa fosse una “passione di una vita”, ma conservo chiaramente il ricordo di noi nel suo studio, mentre comincio la mia prima collezione – involucri di caramella – insieme al mio papà.

Affascinata da tutti quei volumi stracolmi di cartoline e francobolli coloratissimi, che mi mostrava e nei quali sbirciavo mentre ci si industriava sopra, stampava etichette, scriveva appunti, posizionava gli angolini ferma-foto con precisione meticolosa, mi ricordo di aver pensato che quello che stava facendo dovesse essere molto importante e prezioso.

E lo era, per lui ma non solo. Ora, con occhi da adulta, ho potuto constatare (anche in
occasione della mostra che si è tenuta a fine Gennaio presso la Fondazione “Centro
di Studi Alfieriani” di Asti) che un amore così profondo per il collezionismo, filatelico ma soprattutto per ciò che riguarda la propria terra, diventa un’importante risorsa da valorizzare e condividere.

Sono innumerevoli le testimonianze cartacee di Asti e dei suoi dintorni raccolte da mio
padre nelle sue ricerche per mercatini e nei suoi scambi con altri collezionisti: Alfieri e i suoi scritti, il Palio e i comitati rionali, le Fiere, le associazioni sportive, i circoli; e poi centinaia, forse più, di meravigliose cartoline turistiche.

La storia di questa nostra terra traspare da queste attestazioni, tangibili in un’epoca digitale, e incorrotte dal tempo. È possibile ricostruire la trama dell’Astigiano seguendo le tracce dei suoi làsciti in cellulosa: attraverso comunicazioni ufficiali e ufficiose, commemorazioni di feste, celebrazioni, ricordi.

Grazie alla collaborazione con Astigiani abbiamo deciso di prendere qui in considerazione uno degli aspetti che sono parte fondamentale di questa città, rivisto attraverso una piccola raccolta dalla collezione di Bruno: i produttori che coi loro vini popolavano tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento il centro e i paesi limitrofi, le loro cartoline postali, promozionali e i prezzari. Una piccola selezione che racconta storie di lavoro e passione da non dimenticare.

l'autrice dell'articolo

Claudia Rolletto
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Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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