venerdì 4 Ottobre, 2024
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Dal 1950 al Rotary il martedì è la serata degli incontri

L’impegno per la nascita dell’istituto Artom e la medaglia Astese

Ancora oggi ogni martedì sera, a partire dal 1950, i soci del Rotary Club di Asti si ritrovano seguendo uno schema fissato fin dalla fondazione. «Le riunioni rotariane sono suddivise in conviviali (al 2° e 4° martedì del mese al Salera e al Reale e non conviviali il 1° e 3° martedì al Caffè bar Roma di piazza Alfieri». Così era specificato agli inizi. 

Sono cambiati i luoghi, ma non lo spirito che nel 1905, a Chicago, spinse Paul Harris a fondare l’associazione. Il nome del club derivò dall’abitudine dei soci americani di riunirsi, appunto a rotazione, nei rispettivi uffici. Il club si è sviluppato in tutto il mondo. 

La riunione d’esordio del Rotary di Asti, il primo club di servizio astigiano, si svolse il 13 maggio 1950 all’Hotel Salera (all’epoca in via Gardini) e vide dirigenti dei club di altre città invitati a celebrarne la nascita insieme al presidente del Rotary d’Italia, Gianpaolo Lang.

Come riferisce Il Cittadino del 17 giugno, a dare vita al sodalizio astigiano furono il vice prefetto Eugenio Mattirolo, il medico Gian Giacomo Olivati e il conte Paolo Bonaccorsi, presidente dell’associazione allevatori. L’Italia era da poco uscita dalla guerra, c’era voglia di novità e nuove conoscenze e si volevano ripristinare forme di associazionismo abolite dal regime fascista.

Il Rotary associava laureati impegnati nei rispettivi settori di lavoro. Mattirolo, dalla posizione di vice prefetto, era entrato in contatto con il Rotary di altre città e stimolò la nascita del club astigiano. Aderirono fin dagli inizi, oltre a Olivati e Bonaccorsi, anche il pediatra Carlo Currado, il notaio Carlo Krieg e il parlamentare Umberto Grilli, che in quegli anni era anche presidente della Provincia di Asti (vedi Astigiani 2, pag. 12). 

L’atto di fondazione fu sottoscritto da altri 17 astigiani, tutte figure di spicco della vita locale: l’insegnante Edmondo Barberis (poi preside del Liceo Classico), il magistrato e storico locale Luigi Baudoin, l’imprenditore vinicolo canellese Sebastiano Bonardi della ditta Zoppa, il chirurgo Pietro Calvi, il farmacista e artista incisore Carlo Caratti, Ettore Debenedetti (direttore dell’ospedale di Asti), Silvio De Carlo (direttore della filiale di Asti della Banca d’Italia), l’imprenditore Marte Ercole (poi presidente della Camera di Commercio), l’assicuratore Vittorio Faletti, Primo Icardi (titolare dell’omonima fornace), il medico Candido Ivaldi, l’industriale Modesto Maina, il docente universitario Prospero Masoero, il farmacista Giuseppe Muratorio, l’amministratore aziendale Leandro Oggero, l’imprenditore vinicolo Angelo Riccadonna e il farmacista Gabriele Stevano.

La prima presidenza del neonato club fu affidata a Umberto Grilli, affiancato dal vice Marte Ercole, dal segretario Gian Giacomo Olivati e dal tesoriere Ernesto Balsamo, con il consigliere e prefetto Luigi Baudoin e il consigliere Prospero Masoero.

La prima medaglia assegnata nel 1964 a Giuseppe Manzone (incisore orefice Palmesino di Asti)

 

Tra i numerosi “service” che il Rotary ha svolto in più di 60 anni di vita nell’Astigiano, va citata la spinta a favore dell’apertura dell’Istituto Tecnico Industriale Artom. Nel 1968, con la presidenza del banchiere Romolo Bruno, si arrivò all’apertura della scuola per “periti industriali” di via Romita. Era una risposta alla richiesta delle aziende che avevano bisogno di giovani elettrotecnici. Il Rotary sostenne i primi tre anni scolastici.

Non sono mancate iniziative legate alla storia, all’arte e alla cultura dell’Astigiano e importanti “service” in ambito sociale e sanitario. Ogni anno il Rotary sostiene progetti in differenti ambiti, con “investimenti” tra i 30-35 mila euro, con l’obiettivo di salire fino a 50 mila, frutto delle quote associative. 

Numerosi gli ospiti prestigiosi che hanno tenuto conferenze e incontri. Tra le caratteristiche locali del Rotary il conio della Medaglia astese, istituita nel 1964 dal presidente Luigi Baudoin, conferita agli «astigiani di nascita, di famiglia o di residenza che hanno onorato la nostra città». Tra i premiati Paolo Conte, Eugenio Guglielminetti, Gianni Goria e il cardinale Angelo Sodano. 

Oggi il Rotary astigiano conta 90 soci (da una decina d’anni è aperto anche alle donne, che sono otto). Dal 1976 è nato il Rotaract, aperto ai più giovani e oggi presieduto da Silvia Pisani. Dal 1950 si sono alternati 53 presidenti e uno di loro, Gino Montalcini, nell’anno sociale 2006-2007 è stato anche Governatore del Distretto 2032 che riunisce i club di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.

Attualmente il club astigiano è retto dall’architetto Ferrante Marengo, nel prossimo anno sociale (dal 1 luglio 2015 al 30 giugno 2016) il Rotary avrà come presidente Renato Romagnoli, insegnante e giornalista pubblicista. «I nostri incarichi sono frutto dell’impegno che ciascuno di noi dimostra garantire a favore del club. Da noi non ci sono campagne elettorali» commenta il presidente Marengo. Tra le iniziative già in cantiere è previsto un convegno nazionale sui 200 anni dalla nascita di Don Bosco, che si svolgerà il 12 aprile 2015 al Colle Don Bosco. 

La Scheda

 

Alessandro Sacco

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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