domenica 16 Febbraio, 2025
HomeTempo Futuro«Da grande faccio il contadino»
Tempo Futuro

«Da grande faccio il contadino»

Damiano Doglio Cotto, 28 anni il valore di una concreta “scelta di campo”. Due ettari in Valle Artiglione per produrre ortaggi e piccoli frutti.

Astigiani non si occupa solo del passato in senso stretto. La rubrica “Tempo futuro” racconta piccole e grandi storie di chi sta guardando avanti, non solo grazie alla giovinezza. Con tenacia e fantasia, senza dimenticare la forza e il gusto delle sue origini.

 

Damiano ha 28 anni e ha speso gli ultimi tre a «camminare la terra», come amava dire Luigi Veronelli, con le mani tra le zolle a seminare, potare, raccogliere i frutti del sua piccola azienda agricola, in  Valle Artiglione a due passi dalla città, sulle colline sopra Serravalle.  Damiano ha studiato e poi ha scelto di fare il contadino ed è fiero di esserlo. Lo si capisce dallo sguardo luminoso e dal tono sereno con cui racconta la sua scelta professionale e di vita. 

Va detto che ha respirato l’aria dei campi fin da piccolo, sotto la guida del padre Ernesto, agronomo di lunga esperienza. Dopo la maturità classica ha iniziato a seguirne le orme frequentando la facoltà di Agraria ma poi ha capito che della coltivazione delle piante amava assai più la pratica che la scienza. La sua è stata una concreta “discesa in campo”. Ad attenderlo c’erano una cascina di famiglia e un po’ di terreno. 

Asparagi

 

La spinta decisiva è arrivata dalla Regione, con il bando per l’insediamento di giovani agricoltori inserito nel Piano di sviluppo rurale. Quei terreni sono tornati a produrre. «Ho scelto di cominciare con gli ortaggi di stagione a raccolta manuale  – racconta Damiano – e piccoli frutti: more, lamponi, uva spina, fragole. Per non dimenticare le zucche, tante e di diverse varietà. Faccio tutto da solo, con l’utilizzo minimo di macchine e di trattamenti, come si faceva un tempo»Non si pensi a una vita da eremita contemplativo.

Damiano è un contadino 24 ore su 24, sette giorni su sette. Le giornate sono scandite dalle stagioni, ma a lui va bene così. D’estate lavora anche 16 ore al giorno, nelle settimane d’inverno riposa un po’ insieme ai campi. La fatica pesa? «No – risponde sereno – perché me la sono scelta. E vuoi mettere quanto è bello vedere l’alba in mezzo ai campi… E poi stare tutto il giorno in mezzo al verde, respirare aria buona, ascoltare il silenzio, perché il cellulare anche se è in tasca non riceve sempre il segnale… e vuoi mettere la soddisfazione di veder germogliare una pianta, assaggiarne il primo frutto e goderne il sapore».

Poesia, certo, ma non solo. Perché non è tutto rose e fiori. Damiano ha sperimentato sulla pelle quanto la natura possa essere bizzosa e distruttiva.  «Una gelata del novembre scorso mi ha rovinato una parte del raccolto: sedano, finocchi, cardi», confessa. Prima ancora le piogge primaverili e le grandinate estive s’erano portate via un quarto della produzione di fragole.  «Quest’anno proteggerò la produzione con qualche serra. È un investimento necessario che riduce i margini di profitto già limitatissimi, ma con questi cambiamenti climatici non se ne può più fare a meno».

La “moda” del biologico, invece, non lo convince: «Tante, troppe carte. Si rischia di lavorare più per la forma che per la sostanza. La mia filosofia è usare quei pochi trattamenti che occorrono e lasciare alle piante il tempo per espellerli in modo naturale, così da non lasciare residui». Non lo attirano nemmeno progetti come l’Agrivillage che dovrebbe sorgere nella piana a pochi chilometri, in Val Rilate: «Da quel che sento e ho letto su internet non mi pare che la finalità reale sia dare spazio a giovani agricoltori come me. Ce ne sono più di quanto la gente creda».

Nonostante tutte le difficoltà, Damiano è convinto della scelta di “campo” e s’ingegna per far comprendere ai consumatori la qualità di ciò che produce. «Il mercato in genere, purtroppo, non è disposto a pagare il valore reale di prodotti agricoli coltivati nell’orto come si faceva un tempo, raccolti a mano e consegnati in giornata, ma chi li prova capisce la differenza ed è disposto a spendere qualcosa in più».

Frutti di bosco

 

Per ora il tam tam ha funzionato: Damiano è riuscito a creare una piccola rete di clienti affezionati – molti privati e qualche negozio al dettaglio in città – ai quali consegna a domicilio verdura e frutta di stagione che fino a qualche ora prima era ancora attaccata alla pianta, interpretazione rigorosa della formula “a chilometro zero”.

Quest’anno probabilmente lo ritroveremo in qualche mercatino rionale e forse anche sul web. A costo di sacrificare il piacere della solitudine, Damiano potrebbe accettare la “provocazione” di mostrare in diretta come si prende cura dei campi e di ciò che coltiva. Con o senza webcam aspettiamo la primavera per assaggiare i primi asparagi e le fragole della Valle Artiglione. In bocca al lupo, Damiano.

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

Roberta Favrin
Latest posts by Roberta Favrin (see all)

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Dio li fa e poi li accoppia

Non so capita anche a voi di notare in giro certe coppie che non ti sembra possibile possano stare insieme, personaggi così diversi che...

Accadde nel secondo trimestre 2009-1919

2009 17 aprile – Dopo 25 anni riapre Palazzo Mazzetti con l’ultimazione dei lavori del primo lotto. Nell’ala est viene ospitata la mostra “Il Teatro...

Sul calendario aprile-maggio-giugno 2019

4 maggio In piazza Campo del Palio inaugurazione della Fiera Città di Asti. La manifestazione, voluta dal Comune per le celebrazioni di San Secondo, torna...

La collina di Spoon River – Giugno 2019

Maria “Jucci” Chiusano 24 aprile 1927 – 23 gennaio 2019 Cuoca e ristoratrice Falcon Vecchio di Asti Ho cucinato! Oh, quanto ho cucinato, sin da bambina, accanto...

Vasche in zinco, brocche e catini per la toeletta

In una famosa battuta i “Tre lilu” sintetizzano a modo loro il rapporto tra il mondo contadino e l’acqua: “La doccia è il giorno...

Gli Statuti sono astesi ma la xilografia è di Reggio Emilia

I La stampa a caratteri mobili, messa a punto da Gutenberg a metà del XV secolo a Magonza, si diffuse rapidamente in Italia, culla...

Diari di un camminatore sui sentieri del Piemonte

L’autore, astigiano, apre questo suo fitto viaggio con una domanda universale: “Non ho ancora capito dove sono diretto… Almeno, che ricordi la strada che...

Istinto di sopravvivenza nel viaggio di Sergio in India

Giancarlo Pagliero, tour leader, indologo e consulente di viaggio, da oltre 35 anni viaggia in Europa, America Latina ed Asia. Il suo romanzo è ambientato...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE