Dal Giornale d’Asti di Stefano Giuseppe Incisa
Mercoledì 26 febbraio 1817
Oggi il Sig. Pogliani Giuseppe fu messo in libertà dagli arresti, che tenne per tre giorni in casa statigli imposti dal Comandante, e la cagione si dice questa: alla sera della Domenica ora scorsa, in sua casa si trovarono alcune Signore civili, ed altre persone, tra le quali il Sig. Cavallo, tutto di casa, e amante del violino: questo o invitato o volontario si mise a suonare, e allora queste Signorine ballarono (probabilmente non tra se sole)venne questo subito alla mattina a notizia del Sig, Comandante, uomo religioso, chiamò a se il Sig. Pogliani significandogli non convenire i balli in tempo quaresimale ed essere dovere del padrone di casa non permettergli: si scusava il Pogliani il più che poteva, il che vedendo il Comandante gli intimò gli arresti come sopra, da cui fu rilasciato oggi soltanto. Io non voglio andare a cercare se il Pogliani ne abbia scritto a Torino, e ne sia venuto ordine al Comandante di metterlo in libertà, per aver (come dicono alcuni) precipitata la sentenza, ma so, che i nemici del buon ordine, protetti del Massonismo, non sono troppo aderenti alle operazioni del Comandante.