domenica 19 Gennaio, 2025
HomeIl trovarobeAbbassa il finestrino con la manovella e apri il deflettore
Il Trovarobe

Abbassa il finestrino con la manovella e apri il deflettore

Era un optional montato sui vetri laterali quando non c’erano ancora i climatizzatori

Il deflettore è un oggetto rimasto nella memoria di chi ha passato almeno i quaranta. Se si prova a chiedere oggi a un giovane che cosa sia, si avranno le risposte più disparate. Deflettore è una cosa che “deflette” e poi… Persino l’onnisciente Wikipedia, l’enciclopedia elettronica su Internet, non lo descrive se non per la parte legata agli aerei e agli alianti. E così ci avviciniamo  al “nostro” deflettore, cioè quel dispositivo meccanico che fu adottato sulle automobili degli Anni ’60-’70 e resistette fino  all’avvento delle ventole e dell’aria condizionata, destinate a rinfrescare gli abitacoli alla temperatura desiderata. Il deflettore riscosse da subito notevole interesse tra il pubblico degli automobilisti. Va detto che fino a quel momento i finestrini laterali,  che si abbassavano rigorosamente a manovella, erano squadrati e “tutto d’un pezzo” e per cambiare l’aria nell’abitacolo bisognava necessariamente tirare giù il vetro scorrevole del finestrino. Le prime auto avevano due vetri che si aprivano scorrendo lateralmente (la Renault 4 mantenne questo sistema fino agli Anni Novanta). 

Poi vennero i finestrini a scomparsa nello spessore della porta. Il deflettore era posizionato nell’angolo della portiera vicino al piantone del parabrezza. Erano due, uno per lato. Premendo un pulsante interno si apriva ad ala e faceva entrare aria dall’esterno. Ovviamente era efficace soprattutto quando l’auto era in movimento e il flusso dell’aria si modulava in base all’inclinazione aerodinamica del deflettore e alla velocità. Tanto più era aperto, tanta più aria entrava nell’abitacolo. La mitica NSU Prinz, utilitaria tedesca degli Anni ’70, lo propose di serie mentre per la concorrente Fiat 127 era un optional a pagamento. Adottato anche su camion e camioncini, era ideale nei lunghi viaggi e, anche in caso di pioggia, assicurava il ricambio d’aria senza far entrare acqua. Si dimostrò utile anche per i fumatori e diventò la feritoia preferenziale per buttare cenere e cicche. Naturalmente c’erano anche degli aspetti negativi. Il primo lato debole fu che divenne il punto di ingresso dei ladri d’auto. Se lo si lasciava socchiuso era facile infilare la mano e aprire la portiera dall’esterno.

Molte volte veniva forzato con una leva. Allo stesso modo, se per sbaglio si rimaneva chiusi fuori dall’auto, si poteva intervenire cercando di aprirlo a fin di bene. Inizialmente ornato da bordini cromati e successivamente smaltati in tono con il colore dell’auto, fu affiancato a un certo punto da alette antirombo in plastica che venivano montate all’esterno della portiera e assicuravano l’ingresso dell’aria a finestrini abbassati. Poi, come sempre capita nello sviluppo tecnologico, il deflettore scomparve dai vari modelli di auto che man mano adottarono i vetri laterali elettrici sagomati per tutto la larghezza della portiera. E infine si è diffusa la dotazione di climatizzatori e aria condizionata a bordo, con buona pace dei malanni causati dagli sbalzi termici tra il caldo estivo e il freddo degli abitacoli.  

 

Pier Ottavio Daniele

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Dio li fa e poi li accoppia

Non so capita anche a voi di notare in giro certe coppie che non ti sembra possibile possano stare insieme, personaggi così diversi che...

Accadde nel secondo trimestre 2009-1919

2009 17 aprile – Dopo 25 anni riapre Palazzo Mazzetti con l’ultimazione dei lavori del primo lotto. Nell’ala est viene ospitata la mostra “Il Teatro...

Sul calendario aprile-maggio-giugno 2019

4 maggio In piazza Campo del Palio inaugurazione della Fiera Città di Asti. La manifestazione, voluta dal Comune per le celebrazioni di San Secondo, torna...

La collina di Spoon River – Giugno 2019

Maria “Jucci” Chiusano 24 aprile 1927 – 23 gennaio 2019 Cuoca e ristoratrice Falcon Vecchio di Asti Ho cucinato! Oh, quanto ho cucinato, sin da bambina, accanto...

Vasche in zinco, brocche e catini per la toeletta

In una famosa battuta i “Tre lilu” sintetizzano a modo loro il rapporto tra il mondo contadino e l’acqua: “La doccia è il giorno...

Gli Statuti sono astesi ma la xilografia è di Reggio Emilia

I La stampa a caratteri mobili, messa a punto da Gutenberg a metà del XV secolo a Magonza, si diffuse rapidamente in Italia, culla...

Diari di un camminatore sui sentieri del Piemonte

L’autore, astigiano, apre questo suo fitto viaggio con una domanda universale: “Non ho ancora capito dove sono diretto… Almeno, che ricordi la strada che...

Istinto di sopravvivenza nel viaggio di Sergio in India

Giancarlo Pagliero, tour leader, indologo e consulente di viaggio, da oltre 35 anni viaggia in Europa, America Latina ed Asia. Il suo romanzo è ambientato...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE