Giuseppe Stefano Incisa
Giornale d’Asti, 1816
Febbraio 7 Venerdì
Sentenza contro il Colombo sacrilego.
Si pubblicò una sentenza di morte contro un certo Giuseppe Antonio Colombo reo di furto sacrilego per cui fu condannato al taglio della mano dritta, ad essere iompiccato, indi bruciato, e gettate le sue ceneri al vento.
Questa sentenza si vede al n. 35
1817
settembre 20 sabato
Per sentenza del Senato in data delli 13 si condannò a morte il fu Giuseppe Barbero di Mombercelli detenuto in queste carceri, la qule si eseguì questa mattina: questa sentenza si vede al n° 204, ed è ben compianto il disgraziato, perché si sa evidentissimamente che gli si fece provare il maximum della legge, e forse anche per mancanza di avvocato defensionario fatto forse tacere da chi ordì la di lui morte, e tra gli altri forse anche dalla di lui moglie, stante ché era cosa facilissima provare, che era un mentecatto, chiamato comunemente il folle di Canelli. Con tutta tranquillità accettò la sua condanna, dicendo solo sul principio che era condannato a torto: andò alla morte tranquillamente, e fa sperare che il Signor Iddio pel sacrificio che ha fatto, gli avrà condonato tutti suoi mancamenti. Il patibolo si piantò fuori porta San Quirico.