martedì 18 Novembre, 2025
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Parole di pietra

Nostalgia dell’Alla. È rimasto solo il frontone

A Palazzo Mazzetti la traccia del grande edificio di piazza Alfieri

Oltre alle fotografie d’epoca, l’unica testimonianza superstite che rimane dell’Alla – il grande edificio che in piazza Alfieri ha ceduto il posto al Palazzo della Provincia – è nel cortile di Palazzo Mazzetti, oltre la reception e la biglietteria del palazzo.

Alcuni alberi del giardinetto ne oscurano un po’ la vista, ma contro il muro di fondo sono visibili i resti del frontone principale della grande costruzione che per un secolo abbellì la piazza principale della città. Costruzione che, se non fosse stata abbattuta a partire dal 1° settembre 1939, ancora oggi sarebbe utile a risolvere i problemi della mancanza di spazi fieristici ed espositivi della città.

Gigantesco edificio in mattoni a vista, imponente e anche di grande effetto scenografico, l’Alla dominava la piazza con tre ingressi abbelliti da motivi architettonici, statue, sculture e con ampi porticati e si affacciava anche dal lato opposto sull’attuale piazza del Palio con un grande corpo di fabbrica semicircolare, il cui ingresso si protendeva verso le due scalinate tuttora esistenti.

Concepita come mercato delle granaglie e delle vettovaglie e come foro boario, l’Alla fu anche utilizzata come spazio polivalente. Si pensi ad esempio all’“Esposizione di vini nazionali, macchine ed attrezzi viticoli ed enologici” del maggio 1891 e del 1898 (vedi Astigiani n. 25 settembre 2018), alle grandi fiere nazionali di cavalli dei primissimi anni del ’900 o anche al pantagruelico pranzo servito il 27 giugno 1909 a ben 1380 commensali in occasione della commemorazione delle battaglie del 1859 per l’indipendenza d’Italia.

All’interno aveva una navata centrale altissima che prendeva luce da ampi finestroni, mentre nella parte semicircolare trovavano posto magazzini e uffici comunali e anche alloggi per i dipendenti. Durante il regime fascista fu decisa la costruzione della Casa Littoria e per trovarle uno spazio adeguato si optò per la demolizione del corpo semicircolare dell’Alla verso piazza del Palio, mentre la demolizione della parte principale  avvenne tra il 1° settembre e il 4 ottobre 1939, con l’intenzione di costruirvi il “Palazzo del
Governo” di tre piani, che avrebbe dovuto ospitare Comune, Provincia, Prefettura, Banca d’Italia e altri enti pubblici.

Venne addirittura fissata al 28 ottobre 1941 la data di inaugurazione, ma le cose, causa la guerra, andarono diversamente e quel sedime rimase vuoto per vent’anni, fino al 1959 quando fu ultimato l’attuale Palazzo della Provincia.

una cartolina di piazza Alfieri in cui è ritratto il foro boario, poi abbattuto nel 1939

Dell’Alla oggi restano soltanto gli elementi del frontone, ricomposti nel cortile di Palazzo Mazzetti insieme a una lapide che recita: La Cassa di Risparmio volle qui conservato il frontone del demolito edificio dell’Alla (1843-1940) perché qui perdurassero nei simboli dell’agricoltura e del commercio le insegne di antica nobiltà del lavoro astigiano. 2 dicembre 1940.

 

L'AUTORE DELL'ARTICOLO

Pippo Sacco

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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