Sognando l’Africa. Impressioni Grafiche, Acqui Terme, 2014, 131 pag., 10 euro. Fiabe inventate dai bambini delle scuole del V Circolo di Asti per i loro piccoli Amici della “Disabled Children’s Home” di Tuuru-Kenya. Il libro è stato voluto dalla onlus Millegocce di Asti, titolare del “Progetto Acqua” e del “Progetto Bambini Disabili” in Kenia. Il ricavato della vendita sarà interamente destinato a questi progetti. È un libro fatto per uno scopo buono, con intelligenza. La dirigente e le insegnanti del Circolo evidentemente hanno accolto con molta serietà la proposta di Millegocce di costruire con i loro ambini un libro illustrato, pieno di fiabe, di sogni fantastici, di allegria, di disegni coloratissimi: ci sono nomi strani, persone antipatiche, principesse e cowboy. Un mondo da scoprire.
Creuza de ma Mulattiere d’arte e di confine, senza note ed., gratuito. Vale la pena di segnalare l’ottima iniziativa del Comune di Asti e della Fondazione Palazzo Mazzetti che hanno affiancato all’apertura della grande mostra a Palazzo Mazzetti “Asti nel Seicento”, una serie di mostre settimanali di artisti contemporanei a Palazzo Ottolenghi, e ne hanno fatto un piccolo catalogo. L’iniziativa è partita il 12 aprile e si concluderà il 21 settembre. Il catalogo dedica due pagine a ogni artista: l’immagine di una sua opera e una scheda biografica o critica.
Le omelie del diavolo di Andrea Gobetti, diffusione immagine ed., 2014, 136 pag., 12 euro Andrea Gobetti, speleologo, arrampicatore, scialpinista, dal secondo anno del festival “A sud di nessun nord” è l’ideologo della sciamannata e anche un po’ geniale compagnia che costruisce il festival. L’ultimo giorno al Diavolo rosso, declama la sua omelia laica. Ogni volta è un argomento diverso, ma riesce a cogliere nel segno il senso del festival. È un libro da leggere, soprattutto da quelli che l’hanno visto aggirarsi fra il cortile e la piazza, con un bicchiere in mano e pronto ad abbracciare il nuovo arrivato. Un tipo strano, diresti, ma si leggano le sue “omelie”, cariche di dolcezze, di angeli e diavoli, di amicizia, di una filosofia umana e laica. A Gobetti va anche il merito di aver propugnato la cantilena indo-piemontese della dea Kalì-anduma a ca’, la marcia urbana di fine festival che per molti è diventata un rito imperdibile.