giovedì 21 Novembre, 2024

Passato Prossimo

Biblioteca Astense: 142 anni di letture, storia, traslochi e donazioni

La Biblioteca Astense, 142 anni di cultura a fianco di chi vive in città e non solo per portare ovunque la lettura.

I giardini pubblici nati sul viale del “Gazogeno”

I Giardini Pubblici di Asti, come e forse più degli altri parchi cittadini, sono custodi di ricordi comuni.

La fillossera, il flagello delle viti

Settant’anni di lotte, miseria e speranze   La fillossera: un nome che ancora oggi evoca miseria e paure. Un flagello che ha distrutto i vigneti della...

La Jucci e l’epopea del Falcon Vecchio

I piatti forti erano agnolotti, merluzzo e l’immancabile bollito.

In città decine di osterie dai nomi esotici e fantasiosi

Asti aveva decine di osterie fin dal Settecento. Servivano vino rigorosamente rosso e garantivano una cucina popolare rustica a prezzi modici. Occasioni di incontro e discussioni infinite tra i clienti

Addio al ribollir dei tini

Fino a trent’anni fa erano una ventina le aziende vinicole di Asti città e degli immediati dintorni che pigiavano l’uva, vinificavano e vendevano il vino sfuso, in damigiane o in bottiglia. Un tessuto di attività enologiche praticamente scomparso

Facce da astigiani

I 44 ritratti di Michelangelo Pittatore esposti a Palazzo Mazzetti

A Quarto la vera statua. Sulla Collegiata una controfigura

San Secondo: a Quarto la vera statua, sulla Collegiata una controfigura

Astigiani in festa quando partiva la colomba

Fiere e altri appuntamenti sono organizzati ogni anno a maggio per festeggiare San Secondo, ma lo spettacolo pirotecnico è uno dei momenti più apprezzati dagli astigiani. I "fuochi" venivano già sparati nel '400 per arricchire il palio. La sede dello spettacolo era Piazza San Secondo ma, nell’800, si spostò in Piazza Alfieri per andare nel 1866 in Piazza Emanuele Filiberto. Dal 1961 vennero sparati allo stadio comunale e dal 1984 sul Lungotanaro. Fino alla fine degli anni ’70 sulle teste degli astigiani passava la colomba, la miccia che un tempo veniva accesa per dare il via allo spettacolo. Da quel gesto nacque il modo di dire dialettale che ancora indica l’improvviso accendersi di una discussione o di un battibecco.

Quei cinguettii dal Settecento

Le memorie di Margarita Valenza Garretti Pelletta di Cosombrà