In città non si fa mai niente!: un’esclamazione ricorrente anche nel frasario dei canellesi. Come risposta, nel 2005 un’associazione ecclesiale ha riflettuto su come favorire esperienze che unissero la cittadinanza, affrontando temi di interesse comune.
Nacque così l’idea di proporre a scuole e istituzioni un cammino attorno a quello che dovrebbe essere sentito come valore comune: il percorso dalla Resistenza alla Costituzione. Un tema scelto anche perché i ranghi dei testimoni di quell’epoca si stavano, per un’inevitabile legge di natura, assottigliando. Una proposta lanciata alla città di Canelli, da qualcuno definita “senza memoria”, sarebbe stata destinata a perdersi, se avessimo avuto la presunzione di partire da zero.
Invece, guardandosi intorno, si scoprì che una scuola celebrava la Giornata della Memoria fin dalla sua istituzione; un’altra aveva messo insieme vari lavori dei ragazzi su guerra e Resistenza; un’altra ancora aveva davanti all’ingresso la lapide di un partigiano e si chiedeva «perché?»; una scrittrice locale ricercava i testimoni dell’epoca per raccogliere i loro racconti; una professoressa, in stile Spielberg, voleva filmarli, una maestra cercava modi nuovi per far gustare la storia ai ragazzi.
Anche l’Amministrazione comunale promuoveva Borse di studio sul tema, la minoranza consiliare era attenta a questi argomenti e c’erano ex deportati nei campi di lavoro e di concentramento tedeschi che non dimenticavano e potevano testimoniare. Furono questi gli ingredienti alla base delle diverse iniziative “della memoria” che nacquero a metà del 2005 e tuttora continuano a Canelli. La proposta iniziale ebbe il semplice effetto di amalgamare il tutto e far venire alla luce qualcosa che non era la somma dei vari ingredienti, ma un sapore nuovo.
La raccolta filmata delle testimonianze
Una tappa fondamentale del progetto è stata il recupero di una “testimonianza viva”: prima di tutto siamo andati a cercare i testimoni che avevano vissuto la deportazione nei campi di concentramento nazisti. Abbiamo ritrovato più di 40 ex internati e deportati canellesi. I testimoni sono stati intervistati nelle scuole e la loro intervista filmata, col duplice scopo di trasmettere una memoria storica ai giovani che non hanno vissuto quei momenti e al tempo stesso fissare per sempre queste testimonianze.
Sono nati dvd e libri che raccolgono racconti che, al di là del narrare o meno fatti nuovi su una vicenda che ha già una bibliografia corposa, accendono i riflettori su vite nascoste, che sanno essere credibili in quanto espressione di volti noti e vicini. Il secondo passo del cammino è stato il recupero del “filo” delle celebrazioni. Abbiamo pertanto pensato di costruire le varie proposte attorno alle principali celebrazioni pubbliche che ricordano quel periodo: la Giornata della Memoria della Shoah del 27 gennaio, in alcuni casi da noi legata al Giorno del Ricordo dell’esodo istriano-dalmata, l’Anniversario della Liberazione del 25 Aprile, la Festa della Repubblica il 2 Giugno.
Coscienti delle risorse presenti sul territorio, si è scelto di costruire il cammino con le persone e i gruppi operanti in città: scuole, parrocchie, Aned e Anei locali, Unitre, Nonni Vigili, Carabinieri in Congedo, Gruppo Alpini, varie altre Associazioni del volontariato. Senza dimenticare di collegarci a chi era specificamente esperto nel campo: l’Istituto storico della Resistenza di Asti e l’Anpi.
Ma celebrare e far memoria non basta: occorre riflettere, sia perché la memoria è viva, sia perché questi temi possono dire molto al presente. Questioni come violenza e guerra, libertà e giustizia, democrazia e dittatura si ripropongono continuamente alla nostra attenzione e meritano un’informazione e una lettura storica. Solo dopo sarà possibile effettuare una scelta politica.
Ecco allora la grande iniziativa per il 60° anniversario della Costituzione, gli incontri sull’Europa, l’organizzazione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, il ricordo del 70° anniversario dell’Armistizio, la discussione su temi civili quali la battaglia contro le mafie, con il ricordo di Falcone e Borsellino, il femminicidio, i diritti e i doveri dei cittadini, la promozione della cultura in generale (significativa, a questo proposito, la collaborazione con la Biblioteca Civica Monticone, con la quale abbiamo organizzato, tra l’altro, la Maratona Fenogliana, che tanto successo ha raccolto anche tra i più giovani).
Lo scopo è offrire occasioni di informazione, studio e dibattito su questi temi. Senza nascondere le opinioni dei relatori sull’argomento, né voler rimanere neutri di fronte alle questioni, abbiamo privilegiato la conoscenza rispetto al giudizio, nella speranza che ognuno si faccia il proprio. L’idea fondamentale che ci ha guidato è stata quella di cercare di unire, nel senso di “radunare intorno” a un progetto comune, le persone, le associazioni, le istituzioni. Pur nel rispetto di identità, storia e ideologia di ognuno, è stato possibile sperimentare che esistono percorsi che si possono fare insieme.
Centrale è stato, ed è tuttora, il lavoro delle scuole, dei dirigenti e degli insegnanti: dall’impegno loro e degli studenti sono emersi alcuni capitoli molto belli della storia che andiamo scrivendo (filmati, spettacoli per la Giornata della memoria, mostre, partecipazione a serate, ricerche…). Oggi “Memoria Viva” è una realtà che ha oltrepassato i confini di Canelli, collaborando con associazioni e istituzioni di tutta la provincia e non solo. C’è però bisogno di forze fresche, che vengano a dare una mano soprattutto in termini di idee nuove, aiutandoci a infrangere quel muro che tante volte separa i venti-trentenni dal resto della società.
Composizione del Consiglio Direttivo di Memoria Viva
(triennio 2013-2015)
Presidente Massimo Branda
Vice-presidente Silvia Alessio
Vice-Presidente Mauro Stroppiana
Segretario Ornella Domanda
Amministratore Maria Luisa Barbero
Consiglieri Irene Bielli, Liliana Gatti, Gabriella Rosso,
Enrico Salsi, Romano Terzano
Indirizzo email: info@memoriaviva-canelli.it
Sito internet: www.memoriaviva-canelli.it
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