Non c’è strumento musicale ostile ad Angelo Manta. A cimentarsi con le sette note, ha cominciato da “grandicello”, a ventidue anni, dopo il servizio di leva in Marina, e il primo “arnese” che ha avuto tra le mani è stato un sassofono contralto . Dopodiché, come dice lui, siciliano di Milena, ma con grande padronanza dei modi di dire astigiani, «è partita la colomba»: al contralto si sono aggiunti mandolino, mandòla, clarinetto, sax tenore, sax soprano, chitarra, pianoforte, fisarmonica, fagotto e tromba. Passione, orecchio e doti innate di adattamento. Gli era balenata anche l’idea dell’arpa, ma la moglie Agnese, insegnante alla scuola Gramsci, gli ha imposto l’aut-aut per una questione di ingombro. Angelo Manta, sessant’anni, ferroviere ora in pensione, è un polistrumentista presente in molti gruppi, dalla banda Città di Asti G. Cotti, alla storica e prestigiosa Mandolinistica Paniati. Ha portato la sua simpatia e il suo codino anche tra i Fiati Pesanti. Va dove si fa musica sembra essere il suo motto. E c’è un’altra sua curiosa particolarità: la straordinaria somiglianza fisica con Ricky Gianco, il cantante rock, compositore e arrangiatore che fece parte del Clan di Celentano, autore di Pugni chiusi. «Sovente mi chiedono anche l’autografo» racconta divertito Angelo ricordando: «Ricky Gianco lo incontrai in occasione di Asti Musica, alcuni anni fa. Quando ci trovammo di fronte, mi disse che gli sembrava di guardarsi allo specchio. Perfino due tecnici del suono, scambiatomi per Gianco, volevano farmi fare la prova audio. Finì con una risata». Sui generi musicali Angelo non ha preferenze: «Suonare in una banda mi regala la stessa soddisfazione dell’essere in un quartetto. Mi piace molto il jazz ed è divertente improvvisare». La passione per la musica prosegue in famiglia: penultimo di sette tra fratelli e sorelle, ha due figlie: Zaira di 31 anni e Aurora, di 11, che studia il violino.
Nella vita Angelo Manta prima di suonare è stato anche “suonato”. Da ragazzo era una promessa del pugilato. Atleta della Palmar, a 18 anni ha vinto il campionato piemontese della categoria leggeri, sotto la guida di Remo Poggio, che seppe nobilitare la boxe astigiana e diffonderne la cultura tra i giovani. «Ne ho prese ma ne ho date anche tante» ricorda mostrando le foto in guantoni. Angelo è una persona generosa e altruista. Oltre a “regalare musica” è un donatore Avis e un eco-volontario: va nelle scuole a spiegare l’importanza del rispetto dell’ambiente e la necessità della raccolta differenziata.