mercoledì 27 Settembre, 2023
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Lo Scaffale

Un astigiano tra Mazzini e Garibaldi

Le idee dell'avvocato Vittorio Negro
Ci sono libri che meritano di trovare spazio nelle biblioteca dei lettori più attenti alla storia e al territorio. Questa rubrica “Lo Scaffale” segnalerà opere di fresca, recente o più antica pubblicazione, lontane da mode letterarie o fenomeni editoriali del momento, con la certezza che un buon libro, sia esso un romanzo, una testimonianza, un saggio, non teme il tempo.

Negro Vittorio fu Secondo avvocato di anni 52 statura alta corporatura regolare capelli neri barba nera colorito naturale. Era amico personale di Mazzini e ne segue ora la dottrina. Molto accorto e anche insinuante.
Così viene descritto l’avvocato Negro, nato a Valleandona nel 1825, in una comunicazione della sottoprefettura di Asti alla Prefettura di Alessandria sulle persone “pericolose” (1877) e conservata all’Archivio di Stato di Alessandria. Un ritratto che non rende giustizia alla complessità del personaggio che è possibile ritrovare nel volume, Umanità e giustizia eternamente progressive. L’avvocato astigiano Vittorio Negro e l’Arbitrato internazionale a cura di Ezio Claudio Pia, (Quaderno del Platano n. 18, Asti, 2011), contenente una serie di saggi sul “repubblicanesimo astigiano”. In esso è contenuto uno scritto di Vittorio Negro dal titolo ad un tempo sfuggente, ambizioso e polemico: Bismarck, il Papa, l’Europa dinastica e l’arbitrato internazionale per l’Avv. Vittorio Negro, pubblicato ad Asti nel 1882.

Il ritratto di Garibaldi con dedica all’Avvocato Negro.

 

L’Avvocato Negro è definito “buono, di una terra, gli abitanti della quale, congiungono al patriottismo uno spirito singolarmente pratico, di una città che fu la culla dell’Alfieri” nientemeno che da Giuseppe Mazzini (lettera del 4 ottobre 1866), e da quest’ultimo viene persuaso (pur mantenendo accenni di critica) dell’«imponente fatto del progresso, lento ma continuo, che le idee e i principii di libertà economica e politica vanno (…) diffondendosi nella coscienza e nella educazione dei popoli europei». Vittorio Negro sostenne anche le imprese di Garibaldi che gli inviò la propria effigie con dedica in segno di riconoscenza. Nel saggio che propone l’istituzione di una Costituente internazionale e di un codice di legge pubblica internazionale come strumento centralizzato per la risoluzione delle controversie emerge con forza lo spirito antidinastico: le dinastie infatti «non ebbero, non hanno e non potranno mai avere patria», mentre «solo i popoli hanno e sanno di avere una patria». Gli stessi popoli, tuttavia, dovrebbero sentire il bisogno «di sapersi e conoscersi fratelli» per (e qui l’analogia con la situazione contemporanea è evidente) «scongiurare (…) le terribili conseguenze dell’attuale situazione Europea».

L’AUTRICE DELL’ARTICOLO

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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