giovedì 13 Febbraio, 2025
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Gli astigiani e il Tanaro, storia d’amore, promesse e tradimenti

Argini e casse di espansione, non tutto è stato fatto   Giancarlo Trafano lo ispeziona tutti i giorni. Inforca la bici, scende lungo gli argini, s’inoltra per stradine e sentieri. Filma e fotografa. A casa, poi, annota e cataloga. Lo fa  da sempre. Da giovane ci faceva il bagno, come tanti d’estate. Con le mani a cucchiaio mostra come beveva quell’acqua...

Paura dell’alluvione e quiete pubblica

L’alveo del Borbore va sistemato Da Il Cittadino del 21 novembre 1951   Signor Direttore, sabato 10 novembre, e più ancora lunedì 12, si sono ripetuti, parzialmente, i tristi avvenimenti del 1948. Il Borbore, l’insignificante torrente che lambisce ad ovest la città, si è gonfiato improvvisamente, ha rotto i modesti argini che lo racchiudevano, provocando danni non irrilevanti al cimitero e alle zone...

Quelle lapidi a ricordo dell’alluvione del 1948

Il ricordo delle alluvioni è presente anche sulle lapidi. Il Tanaro, il Borbore, il Belbo amici-nemici, nel tempo hanno spesso sfamato, ma anche più volte castigato la gente di queste terre. Memorabili, ad esempio, furono alcune inondazioni della seconda metà del ’700, testimoniate dalle cronache dell’abate Incisa, ma è memoria ancora recente l’alluvione che colpì l’Astigiano il 4 settembre...

Gli angeli del fango

Dall’esperienza del 1994 è nata l’associazione Volontari della Protezione Civile   L’associazione Volontari di Protezione Civile Città di Asti nasce nel giugno 1995, dall’iniziativa di un gruppo di cittadini “reduci” dall’alluvione del 1994 e si affianca alle altre realtà della Protezione Civile che operano sul territorio. Beppe Manina, uno dei fondatori dell’associazione ricorda: “Abbiamo voluto costituire una Onlus; siamo stati riconosciuti...

Non abbiamo dimenticato

Il mestiere di raccontare   Sono passati vent’anni. Pochissimi allora avevano i telefoni cellulari. Non c’era Internet e neppure Facebook o gli altri social media. La rete di Protezione civile era solo abbozzata. L’alluvione in Piemonte del 4-5-6 novembre 1994 fu raccontata e vissuta dai giornali, dalle radio e dalla televisione. Fu proprio la Rai e ritrovarsi in diretta sul disastro...

Quando la “nera” tornò a far notizia

Prima metà degli Anni Cinquanta. Quattro strilloni “sponsorizzati” dal giornale “La Nuova Provincia” destinato a cambiare gli equilibri dell’editora locale. Giravano la città con le loro biciclette a vendere i giornali. Da sinistra il mitico “Primo” Lamberti, Gianni, Erminio Salvadeo e Morando da “Asti Testimonianze di ieri...” Venanzio Malfatto, Editrice Basegrafica Cuneo
Dopo vent’anni di quasi totale assenza, la cronaca nera irrompe subito dopo la fine della guerra anche sui giornali astigiani. Ma non andò quasi mai in “apertura”, unica eccezione l’alluvione del ’48, trattata comunque in maniera molto diversa a seconda dei giornali. Un periodo convulso e tumultuoso in cui le battaglie politiche ed il difficile ritorno alla normalità prevalevano, nelle cronache dell ’epoca, sui numerosi fatti di sangue, rapine, frodi annonarie e processi ai criminali fascisti. La testimonanza di luigi garrone, il primo dei cronisti “apprendisti stregoni ” e la non facile vita di chi doveva imparare le nuove regole della libertà di stampa. “Cittadino ”, “gazzetta d’asti ”, “galletto ” e altre nuove e spesso effimere testate di una stagione bella ed irripetibile, il cui “racconto” cambiò radicalmente nel corso degli anni ’50 con l’arrivo di nuovi giornali.