Nella matassa della vita, il filo del destino ci porta spesso lontano dal luogo dove tutto è nato. Tra salite e discese repentine, le distanze talvolta diventano incolmabili anche per i legami più forti. Altre volte, invece, nella tensione tra passato e futuro il filo rimbalza improvvisamente, riavvolgendosi su sé stesso.
Una nuova partenza. è così che Sara, lo sguardo nel verde di fronte a casa, ritrova le emozioni e il sorriso di Ghitin, la bisnonna mai conosciuta eppure così vicina, nel cuore e nelle passioni.
Sara Icardi è una neo imprenditrice nel settore del turismo: poche settimane fa ha inaugurato a Variglie la country house “Cascina Ghitin Relais”, il suo “sogno che diventa realtà”.
Diploma in psicopedagogia, laurea in servizi alle imprese, stage alla Camera di Commercio di Asti, poi arriva l’offerta di lavoro ad Alba. è il 2009 e Sara inizia la collaborazione con una società di consulenza nel campo della proprietà industriale. «Il
contatto quotidiano con le realtà locali e la tutela dei loro brand mi hanno fatto conoscere sempre più a fondo il territorio e il suo tessuto sociale – racconta – ma più passava il tempo più vedevo crescere il desiderio di costruire qualcosa di mio.
L’idea “primordiale” di creare una struttura ricettiva insieme a mio marito Federico diversi anni fa, uno di quei sogni che accarezzavamo quasi per gioco ma che di volta in volta si faceva più reale”.
Con la nascita di Lorenzo, nel 2016, il desiderio di dare radici al sogno è diventato ancora più forte: «l’esperienza della maternità – confida Sara – ha contribuito ad ampliare ogni orizzonte: personale, familiare ed anche professionale. Sono una persona
profondamente legata al passato della mia famiglia, alla storia che l’ha accompagnata nelle diverse generazioni ed al contempo mi vedo orientata a cercare il miglior futuro possibile per quella che io stessa ho creato. Creare un’impresa oggi è un atto coraggioso, è la conclusione più ovvia a cui giungiamo un po’ tutti, ma è anche un’opportunità in cui credo ed in cui ho scelto di impegnarmi».
La scelta è stata rafforzata dalla possibilità – finanziata dalla Regione Piemonte – di accedere ad un master messo a disposizione dall’APRO di Alba, nello specifico un corso di Alta Formazione Turistica che ha posto le basi per la nascita effettiva della “Country House”, una tipologia di struttura turistica che si caratterizza per la particolare attenzione riservata al contatto con la natura, alla tranquillità e al relax.
Il nome scelto per la struttura non è casuale. Ghitin rappresenta l’affettuoso ricordo di nonna Margherita (nel diminutivo dal suono dolce e tipicamente piemontese). «Non
l’ho conosciuta – racconta Sara – ma è da sempre nella mia vita grazie ai racconti. è l’origine e la tradizione, la semplicità e la forza. Ha certamente vissuto tempi ben più difficili dei nostri, nelle poche fotografie che la ritraggono emerge il carattere genuino, autentico come lo erano le donne della sua epoca. Lei ha portato in questa cascina il bisnonno Giovanni e la storia si è ripetuta quando io e Federico siamo ritornati qui con il nostro piccolo Lorenzo. Ogni volta che mi soffermo sul panorama dei boschi davanti casa penso che il mio sguardo indugia su dettagli che certamente era solita ammirare anche lei, Ghitin.
Non è forse questo ciò che definisce “casa”? Appartenere a un luogo, riconoscere le proprie radici, cercare il modo migliore per comunicare agli ospiti la sensazione di un posto senza tempo. Lo stesso cielo, la stessa quiete in cui ritrovare le energie per il
nostro più frenetico vivere».
I posti letto sono al momento otto suddivisi in tre eleganti camere, spazi generosi, atmosfera calda e confort. Prima colazione con prodotti locali e ricette della tradizione, aperitivi nel verde. La piscina in pietra è incastonata tra cielo e verde, ampia l’offerta di
passeggiate nella natura, percorsi con la bici e attività per il relax del
corpo e della mente.
Prenotazioni on line e pacchetti turistici sul sito www.cascinaghitin.com, ampia la presenza sui canali social.
Per Sara la “missione” è armonizzare e promuovere ciò che l’UNESCO ha già premiato come patrimonio dell’umanità. Spiega: «Le potenzialità del territorio in cui abbiamo
la fortuna di vivere sono così sfaccettate e meravigliosamente interconnesse da poter offrire una “lettura” del paesaggio completa ed emozionante per chi si concede qualche giorno tra le nostre colline».
Sara non esita a definire Asti, il luogo del cuore: “per la sua bellezza, per la sua dimensione “umana” che permette di passeggiare tra storia e vita contemporanea. Il centro storico non smette di affascinarmi, sa sempre suscitare il desiderio di una nuova
foto con cui immortalare luoghi storici come la Collegiata di San Secondo o la Torre Comentina di Piazza Roma”.
Prosegue Sara: “Ho imparato ad apprezzare le sfumature dei nostri vini partendo dalla conoscenza del terreno in cui vengono allevate le viti. Nel mio piccolo conservo con immenso rispetto le tradizioni culinarie trasmesse dalle nonne e bisnonne e faccio del mio meglio per tramandarle con passione.
Credo che tutto ciò che ci rappresenta sia l’essenza delle nostre origini”. I sogni nel cassetto? “Il mio sogno – conclude Sara Icardi – è veder crescere il mio territorio e saperlo valorizzato in tutte le sue molteplici potenzialità. Non penso soltanto ad Asti e ai suoi dintorni in senso stretto, auspico un legame più forte e durevole tra tutte le realtà che contribuiscono a rendere interessante e prestigiosa l’area del Monferrato,
delle Langhe e del Roero. Vorrei essere parte di una rete comune, promotrice di un messaggio forte e consapevole: le piccole differenze – quelle che ci rendono interessanti agli occhi dei turisti – possono e devono trasformarsi in un valore aggiunto
capace di promuovere grandi storie, tradizioni e – di conseguenza – i grandi prodotti delle nostre terre”.
Ghitin dall’alto ringrazia e spedisce carezze alla pronipote e al piccolo Lorenzo.