Stefano G. Incisa, Giornale dāAsti 1816

MercoledƬ 27 marzo
Meliga sequestrata al Saracco ā e messa in vendita a voce di grida ā data una porzione allo Spedale… Essendosi scoperto che diversi particolari tengono magazzini di meliga, e non la mandano al mercato per farla vendere, e cosƬ facendola crescere a loro capriccio, questa mattina improvvisamente se ne sono sequestrati due magazzini del signor Michele Saracco… tra tuttāe due di mine ottocento e subito si portò via, e una parte fu data allo Spedale deā poverelli (credo emine cento) lāaltra sigillata in parte. E parte portata sotto lāala, e venduta al prezzo di lire 6.7.6 lāemina avendone fatta fare la grida per la CittĆ , e distribuendosi solamente alle persone che ne volevano unāemina sola, o al più due, considerando tali persone come veramente bisognose, negandola a chi ne voleva di più, nel sospetto che si comperasse per magazzinarla, o venderla altrove…
⦠e allāOrsenigoĀ Ā
Altre duecento circa emine si sono squestrate al Giovanni Orsenigo, ma questo avendo provato, che tale quantitĆ era necessaria a sua famiglia, e per li suoi campagnari, e pagando anche qualche multa (si dice lire 200 circa) se ne sia liberato. Nemmeno lāOrsenigo lāaveva consegnata. Ć vero che vi sarebbero altri magazzini a sequestrarsi, ma questi o perchĆ© di cani grossi, o perchĆ© hanno essi pure mani in pasta nel regime della CittĆ , perciò prevenuti, non si sono toccati: intanto si darĆ come si spera qualche provvidenza per andar al riparo di qualunque disordine.
LunedƬ 1 aprile
Non volendosi più oltre procedere nel sequestrare le melighe non consegnate senza prima informareĀ il Sovrano, questi con sua lettera al Prefetto in data delli 27 ordinò doversi sospendere ogni violenta operazione a tale riguardo, intanto obbligare tutti a una nuova minuta consegna di ogni qualitĆ di granaglie, tanto in natura che giĆ ridotte in farina, specificandone esattamente la la quantitĆ tuttochĆ© piccola, e questo fra il termine di giorni otto…