Il saggio di Dario Rei conclude una trilogia dedicata ai luoghi che l’autore ha vissuto. Si tratta di un lavoro poderoso ma leggibile con piacere.
“L’idea che per essere realmente locali occorra saper cogliere l’essenza stessa delle nostre radici – spiega Rei – è pura affabulazione, ma non è priva di conseguenze sgradevoli, se viene assunta come fatto naturale o genetico, di cui qualcuno si autoproclama interprete autorizzato, per poi decidere a chi spettano (le radici) e a chi no.”
I primi due capitoli sono dedicati ai professori di Rei a Palazzo Campana: il sociologo Filippo Barbano, lo storico Franco Venturi e il suo successore Giuseppe Ricuperati. E poi, Passerano Marmorito: qui si costituisce il “collegio invisibile” con lo stesso Venturi, Roberto Radicati di Marmorito, Carlo Fruttero e Giorgio Faletti.