
La figura di Felice Platone, avvocato comunista e “Sindaco della Liberazione”, nominato dal Cln nel 1945 e riconfermato in occasione delle successive elezioni amministrative, è analizzata da Laurana Lajolo – in modo chiaro ed estremamente documentato – con particolare riferimento alla sua attività di amministratore locale nel periodo che va dal 1945 al 1951. Emerge il profilo di un uomo politico decisionista, con una visione ben definita (e forse, per certi aspetti, anticipatrice rispetto ai tempi) della città di Asti e delle sue inespresse potenzialità: dalla vocazione industriale oltre che agricola, alla possibilità di rivitalizzarne le attività culturali facendo perno sulla figura di Vittorio Alfieri (suo il progetto di collocare il Centro studi Alfieriani presso Palazzo Alfieri) e suo lo stimolo per le celebrazioni alfieriane del 1949 che portarono alla visita del presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Nel suo ruolo di sindaco, Platone dovette confrontarsi con problematiche ancora attuali: dalla disoccupazione crescente e aggravata dal carovita alla gestione dell’emergenza alluvione nel 1948. La statura politica e morale di Platone si esprime anche nei lavori dell’Assemblea Costituente e nel suo contributo all’elaborazione del diritto costituzionale di difesa anche per i non abbienti.






































