Angì Perniola è nata ad Asti, professoressa e ricercatrice. Nelle prime pagine c’è un lungo e interessante discorso sull’ottica, in particolare sulla storia dei cannocchiali.
Poi inizia il romanzo, argutamente femminista, con le parole: “Solo poter andare un poco oltre il suo sguardo, c’era il mondo, tutto il mondo. Sem, però, non se n’era mai accorto”.

Sem, o Sam in famiglia, è il protagonista della storia. Nasce ultimo di una serie di bambine, desiderato follemente dalla madre, con la quale si crea un rapporto osmotico che lo porta a considerarla unico modello possibile di femminilità.
Non pensa che possano esserci legami duraturi, la donna è solo una compagnia e un fatto di sesso.
Ma poi avviene il rovesciamento: tutte le ragazze che Sem frequenta si incontrano e riescono a capovolgerne la morale.