I numeri sono importanti, ma non bastano a raccontare Astro. Il presidente, Renzo Negro, memore degli anni passati alla Cassa di Risparmio, è preciso nei conti e conferma che nel 2013 i mezzi dell’associazione hanno compiuto 2064 servizi, percorrendo 153 550 chilometri. È l’equivalente di quasi quattro volte il giro del mondo, passando per l’Equatore. È un lungo viaggio quello compiuto ogni mattina dai mezzi dell’Astro e dai suoi 146 volontari. Su quei pulmini Doblò salgono persone malate di cancro che vengono accompagnate in ospedale per le cure oncologiche. Salgono e non trovano semplici autisti, ma altri uomini e donne che dedicano il loro tempo ad accompagnare chi è malato verso i luoghi di cura.
Un servizio essenziale e assolutamente gratuito che consente a chi ha già tante ansie di non doversi preoccupare di parcheggi, orari, malesseri e spossatezza dopo la chemio e la radioterapia. Si fa in fretta in queste condizioni a diventare amici e la regola non scritta è “parlare di tutto ma non della malattia”. Questo nonostante la maggior parte dei volontari sia arrivata all’Astro perché è stata toccata da vicino dal cancro, per aver perso un parente, un amico, una persona cara. In quei viaggi quotidiani del “Pulmino amico” c’è l’essenza di una quotidiana concreta e operosa solidarietà che fa dell’associazione fondata nel 1994 un vero “miracolo laico” e un primato tutto astigiano. Astro è una sigla (Associazione scientifica per la terapia e la ricerca in Oncologia) nata dall’idea e dalla tenacia di un gruppo di persone che fanno capo a Franco Testore, il primario del reparto di oncologia del “Massaia” di Asti. Testore, canellese, cinquantenne, è persona dai vasti interessi, dalla musica alla letteratura. Ha scritto romanzi ambientati nella sua Langa con gli pseudonimi di Felice Travaglio e Fermo Tralevigne e quando può diventa dj, attingendo dalla sterminata collezione di dischi. Nel 2008 ha donato all’Astro i 20.000 euro frutto di un risarcimento stabilito dal giudice a carico di chi lo aveva diffamato mettendo in dubbio la sua professionalità. «Così ci siamo comperati un pulmino» ricorda oggi.
L’associazione ha sede in ospedale, con uno sportello di accoglienza condiviso con altre associazioni, e gestisce spazi nel reparto oncologia per accogliere i pazienti, far trascorrere loro le ore di cura in un ambiente confortevole. Spazi grandi luminosi, colorati, biblioteca disposizione e quadri alle pareti, frutto di donazioni. Campeggia un intenso dipinto di Silvio Ciuccetti, un “volo di speranza” realizzato in diretta al Diavolo Rosso durante una serata di raccolta fondi. L’associazione opera infatti solo grazie ai contributi e alla solidarietà dei cittadini. Non mancano iniziative pubbliche come quella che ha portato il Consorzio dell’Asti a versare 10.000 euro frutto degli incassi dei brindisi compiuti alla scorsa Douja dor. Astro arriva dove gli stanziamenti pubblici dell’Asl non ci sono o avrebbero tempi burocratici infiniti. Ecco allora gli investimenti sulla ricerca, il sostegno alla farmacia di reparto che ha lo scopo di risparmiare i costosi farmaci e recuperare quelli che non servono più ai pazienti, l’arredamento di sale di attesa e di cura con comode poltrone attrezzate. Ci sono progetti di cardioprotezione in collaborazione con il reparto di radioterapia, l’estensione del servizio ai malati di leucemie, ricerche sulle neoplasie mammarie, incontri e aggiornamenti per i medici. Ma è soprattutto in quei viaggi, in quei 150.000 chilometri percorsi ogni anno dai quattro pulmini (due ad Asti e due a Canelli) che i volontari di Astro esprimono la loro forza silenziosa. «L’Astigiano è fatto di tanti paesi, frazioni, cascine isolate. Ci sono persone anziane che avrebbero enormi difficoltà a raggiungere l’ospedale per le cure. Noi andiamo a prenderli e a riportali, ogni volta che serve, basta mettersi d’accordo con la nostra segreteria. Con questi nostri pulmini nessuno è lasciato solo» racconta un volontario che come tanti ha vinto grazie alle cure tempestive un tumore che lo aveva colpito e ora presta servizio settimanale in associazione. Un ottimismo che vale come e forse più della medicina.
Le Schede
Come aiutare l’Associazione Astro
versando un libero contributo sul cc della Cassa di Risparmio Asti:
cod. Iban IT 95 R 06085 10301 0000000033056
destinando una quota pari al 5 per mille nella dichiarazione dei redditi indicando nell’apposito spazio il C.F. 92034540051